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    LA CANNES DEI GIUSTI - ERAVAMO RIMASTI ALL’EDIZIONE DEL 2020 COI FILM SUPERPRONTI MESSI IN NAFTALINA PER L’ANNO SUCCESSIVO, COVID PERMETTENDO. E INFATTI, L’ESPLOSIVA CANNES 2021, CHE SI SVOLGERÀ TRA IL 6 E IL 17 DI LUGLIO, CON UN CALDO ASFISSIANTE E I CRITICI SBATTUTI IN UNA NUOVA MULTISALA-GHETTO UN PO’ FUORI CITTÀ (COME FARE UN FESTIVAL A ROMA E CHIUDERE LA STAMPA AL MULTIPLEX DI FIUMICINO) CI RIPORTA INTATTI I FILM PREVISTI UN ANNO FA. MAGARI SI SARÀ FATTA UN PO’ DI POLVERE. A COMINCIARE DALL’UNICO, HO DETTO UNICO, FILM ITALIANO PRESENTE TRA CONCORSO E UN CERTAIN REGARD, CHE È “TRE PIANI” DI NANNI MORETTI…


     
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    Cannes 2021

    Marco Giusti per Dagospia

     

    tre piani tre piani

    Cannes, dove eravamo rimasti? Ah… sì, eravamo rimasti all’edizione del 2020 coi film superpronti di Nanni Moretti, Wes Anderson, Leos Carax, Paul Verhoeven messi in naftalina per l’anno successivo, Covid permettendo, naturalmente.

     

    E infatti, l’esplosiva Cannes 2021, che si svolgerà tra il 6 e il 17 di luglio, con un caldo asfissiante e i critici arrivati sbattuti con tanto di mascherina, sembra, in una nuova multisala-ghetto un po’ fuori città, ci riporta intatti i film previsti un anno fa. E magari si sarà fatta un po’ di polvere.

    benedetta benedetta

     

    A cominciare dall’unico, ho detto unico, film italiano presente tra concorso e Un Certain Regard, che è appunto “Tre piani” di Nanni Moretti per poi procedere con “Annette”, il musical di Lèos Carax con Adam Driver e Marion Cotillard presentato come film di apertura, lo scandaloso “Bernadette” con le suore lesbiche di Paul Verhoeven, e l’attesissimo “The French Dispatch” di Wes Anderson.

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    Oltre a questi solidi film girati un paio di anni fa, abbiamo un bel po’ di soliti abbonati al festival, Asghar Farhadi con “A Hero”, François Ozon con “Tout s’est bien passé”, Apichatpong Weeraethakul con “Memoria”, Jacques Audiard con “Paris 13th District”.

     

    E’ stato recuperato anche il bollitissimo Sean Penn con un nuovo film da regista, “Flag Day”. Ottime, si spera, la scelta di aver riportato Bruno Dumont con “France” in concorso con Léa Seydoux, presente ben quattro film a Cannes.

     

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    Magari qualche sorpresa ci verrà da ciò che non conosciamo, “Titane” di Julia Ducuomau, “Lingui” di Mahamat Saleh Haroun. Per non perdere nulla altri film importanti sono stati inseriti in una nuova sezione, Cannes Premieres, come “In Front of Your Face” di Hong Sang-Soo o “Cow” di Andrea Arnold, o “Deception” di Arnaud Desplechin o “Evolution” di Kornél Mundruczo”, il che vuol dire che avranno il loro tappeto rosso.

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    Proiezioni speciali sono invece previste per il documentario di Charlotte Gainsbourg sulla mamma Jane Birkin, su Todd Haynes alle prese con “The Velvet Underground” con Oliver Stone che rivede e rimonta il suo “JFK”. Il tutto mentre gli sciagurati critici si vedranno i capolavori da deportati nella loro nuova multisala.

     

    Come fare un festival a Roma e chiudere la stampa al Multiplex di Fiumicino. Il presidente del festival, Pierre Lescure il delegato generale Thierry Frémaux segnalano anche che ben quattro dei 24 titoli del concorso sono diretti da donne.

     

    Tra queste le sempre presenti a Cannes Mia Hansen-Løve, Catherine Corsini e la più interessante Ildikó Enyedi con “The Story of My Wife”. Ma non è pochino solo quattro registe contro 20 maschi? E per non farci ricordare troppo di tutte le volte che il vecchio Harvey Weinstein se la spassava sulla Croisette, viene data una Palma Speciale a Jodie Foster, che ancora ricordiamo in pigiama con la moglie durante qualche premiazione da casa.

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    Frémaux giura che “Un certain regard” è diventato una spazio dedicato a film di ricerca e di sperimentazione. Lo speriamo. Intanto non c’è un film italiano. Come se il nostro cinema si fosse fermati a Bellocchio e Moretti. Speriamo nella sezione collaterale curata dal bravissimo Paolo Moretti, cioè nella Quinzaine. Ma non doveva esserci anche “Dune” di Denis Villeneuve? Magari andrà a Venezia. Che sarà ovviamente piena di film italiani. Che a far bene i conti già sappiamo.

     

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    Concorso:

     

    Annette (Leos Carax)

    The French Dispatch (Wes Anderson)

    Benedetta (Paul Verhoeven)

    A Hero (Asghar Farhadi)

    Tout S’est Bien Passe (Francois Ozon)

    Tre Piani (Nanni Moretti)

    Titane (Julia Ducournau)

    Red Rocket (Sean Baker)

    Petrov’s Flu (Kirill Serebrennikov)

    France (Bruno Dumont)

    Nitram (Justin Kurzel)

    Memoria (Apichatpong Weerasethakul)

    Lingui (Mahamat-Saleh Haroun)

    Paris 13th District (Jacques Audiard)

    The Restless (Joachim Lafosse)

    La Fracture (Catherine Corsini)

    The Worst Person in the World (Joachim Trier)

    Compartment No. 6 (Juho Kuosmanen)

    Casablanca Beats (Nabil Ayouch)

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    Ahed’s Knee (Nadav Lapid)

    Drive My Car (Ryusuke Hamaguchi)

    Bergman Island (Mia Hansen-Løve)

    The Story of My Wife (Ildikó Enyedi)

    Flag Day (Sean Penn)

     

    Out of Competition

     

    De Son Vivant (Emmanuelle Bercot)

    Emergency Declaration (Han Jae-Rim)

    The Velvet Underground (Todd Haynes)

    Stillwater (Tom McCarthy)

    Aline, The Voice of Love (Valerie Lemercier)

    Bac Nord (Cedric Jimenez)

     

    Midnight Screenings

     

    Bloody Oranges (Jean-Christophe Meurisse)

     

    Cannes Premieres

     

    Evolution (Kornél Mundruczo)

    Deception (Arnaud Desplechin)

    Cow (Andrea Arnold)

    Love Songs for Tough Guys (Samuel Benchetrit)

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    Mothering Sunday (Eva Husson)

    Hold Me Tight (Mathieu Amalric)

    In Front of Your Face (Hong Sang-soo)

    Val (Ting Poo and Leo Scott)

     

    Special Screenings

     

    H6 (Yé Yé)

    Cahiers Noirs (Black Notebooks) (Shlomi Elkabetz)

    Mariner of the Mountains (Karim Aïnouz)

    Jane Par Charlotte (Charlotte Gainsbourg)

    JFK Revisited: Through the Looking Glass (Oliver Stone)

    Babi Yar. Context (Sergei Loznitsa)

    The Year of the Everlasting Storm (Apichatpong Weerasethakul, David Lowery, Jafar Panahi, Laura Poitras, Dominga Sotomayor, Anthony Chen, and Malik Vitthal)

     

    Un Certain Regard

     

    Un Monde (Laura Wandel)

    The Innocents (Eskil Vogt)

    After Yang (Kogonada)

    Commitment Hasan (Hasan Semih)

    Lamb (Valdimar Jóhannsson)

    Bonne Mère (Hafsia Herzi)

    Delo (House Arrest) (Alexey German Jr.)

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    La Civil (Teodara Ana Mihai)

    Noche de Fuego (Tatiana Huezo)

    Blue Bayou (Justin Chon)

    Moneyboys (C.B Yi)

    Freda (Gessica Géneus)

    Women Do Cry (Mina Mileva and Vesela Kazakova)

    Unclenching the Fists (Kira Kovalenko)

    Let There Be Morning (Eran Kolirin)

    Rehana Maryam Noor (Abdullah Mohammad Saad)

     

     

     

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