Marco Giusti per Dagospia
ruben ostlund
Cannes 2017. E' andata così. Come doveva andare. E come avevano scritto quasi tutti. O quasi. Perche' vince un po' a sorpresa la Palma d'Oro del festival The Square dello svedese Ruben Ostlund, molto spinto dalla critica inglese, francamente un po' cafone. E non capiamo come questo film grottesco sull'arte contemporanea e sui problemi comportamentali della borghesia europea possa essere considerato superiore a quello di Michael Hanecke. E possa essere piaciuto a Pedro Almodovar. Boh!?
diane kruger
Gran Premio della Giuria a 120 battements par minute di Ruben Campillo, che per molti avrebbe dovuto vincere addirittura la Palma d'Oro ed e' comunque il grande film militante gay di Cannes. E segna un po' una svolta nel cinema francese. Premio della regia, che ci piace molto, a Sofia Coppola per The Beguiled. E per lei e' una gran bella soddisfazione, anche perche' molti vedevano impossibile un remake del celebre film di Don Siegel con Clint Eastwood.
joaquin phoenix
Prix de la Jurie a Loveless di Andrey Zvyagintsev, che forse sperava qualcosa di piu'. Migliore sceneggiatura ex-aequo tra The Killing of a Sacred Deer di Yorgos Lanthimos e You Were Nebvere Really Here di Lynne Ramsay. Miglior protagonista maschile ovviamente Joaquin Phoenix per You Were Never Really Here di Lynne Ramsay, Phoenix e' apparso un filo disturbato ma si e' scusato per le scarpe da ginnastica.
bella hadid cannes 2017
nicole kidman
Migliore protagonista femminile Diane Kruger per In the Fade di Fatih Akim. E ci dispiace un po' per Nicole Kidman, coi suoi quattro film, anche se per farsi perdonare le hanno regalato il premio speciale dei 70 anni. Capirai. Neanche c'era. Ha mandato un videomessaggio e ‘sti cazzi. Camera d'Or, cioe' migliore opera prima, alla francese Leonore Serraille, Jeune Fille, presentato a Un Certain Regard. Un film femminista molto intelligente con una strepitosa e inedita protagonista. Fine delle trasmissioni.