Gianluca Nicoletti per "la Stampa"
Fucilazione
La Carolina del Sud offrirà ai suoi cittadini condannati a morte il privilegio di essere fucilati, a meno che preferiscano un classico come la sedia elettrica. Detto così sembrerebbe quasi una delicatezza il concedere ai morituri un plotone d'esecuzione, come se l'attingere all'estrema pena che classicamente viene inflitta ai militari potesse restituire una maggiore dignità all'atrocità del patibolo.
Le cose però non stanno così; per il governatore repubblicano Henry McMaster è scontato che il testo sarà approvato, perché in realtà è l'unica maniera per ricominciare a giustiziare.
TRUMP MCMASTER
Il vero problema, a quelle latitudini, era riuscire a trovare gli ingredienti per il cocktail velenoso che si impiega per l'iniezione letale, per il boicottaggio da parte di chi produce tali materie prime. Per questo nel South Carolina dal 2013 sono esaurite le riserve di veleno. Una lacuna che permetteva ai condannati, che fino ad oggi potevano scegliere tra iniezione letale e sedia elettrica, di optare per la prima, sapendo benissimo che questo avrebbe impedito che il boia operasse su di loro.
La realtà purtroppo funziona diversamente dall'apologo di Bertoldo, che ottenne dal re che l'aveva condannato a morte la possibilità di scegliere l'albero a cui essere impiccato. Come noto, dopo aver girovagato a lungo con la corda praticamente al collo, scelse una piantina in un vaso e chiaramente la fece franca.
El Tres de Mayo Francisco de Goya
Alla pena capitale invece non si sfugge così facilmente, ecco quindi che entra in gioco il plotone d'esecuzione, da cui sarà impossibile sottrarsi: nessuno boicotta l'importazione di pallottole e le sentenze avranno l'esito prescritto.
Questa macabra cronaca è sicuramente indigeribile per chi considera, sempre e comunque, ripugnante l'idea del patibolo come strumento di giustizia. E' sicuramente meno difficile da elaborare dal punto di vista di chi, negli Usa, conta almeno altri tre Stati dove fucilare è di prassi, accade già a Mississippi, Oklahoma e Utah.
Anche nella Carolina del Sud presto qualcuno ordinerà di preparare un plotone d'esecuzione, qualcun altro provvederà a distribuire ai soldati i fucili in parete carichi a salve e in parte con pallottole. Il condannato verrà legato, passerà un prete per il commiato. Benda sì, benda no. Mirate al petto salvate il viso! O forse no, perché lo ha già detto Gioacchino Murat.
LETTINO PER L'INIEZIONE LETALE
Puntate, mirate, fuoco! Poi l'ufficiale che comanda il plotone si avvicina con la pistola d'ordinanza per il colpo di grazia alla testa. Fine.
L'alternativa resterà quella che abbiamo visto un'infinità di volte al cinema: elettrodi, spugne bagnate, casco, caviglie e polsi immobilizzati, un segnale si abbassa la leva e tutto frigge.
Noi preferiamo pensare che la rappresentazione rituale della giustizia che uccide sia solo retaggio di chi si ispira al passato più buio. Le cose non stanno così: attualmente in South Carolina ci sono 37 persone che attendono nel braccio della morte, di cui tre non hanno più alcuna chance di ricorso in appello e quindi per loro, tra non molto, sarà realmente proposta la scelta tra morire crivellati di pallottole o con il cervello fritto dall'alta tensione.
Sedia elettrica
Non è fantasy, non è il racconto di un'epoca barbara e remota. È esattamente quello che sopravvive in un modello di civilizzazione che tutti condividiamo, dove, da qualche parte, qualcuno può ancora stabilire, come fosse un cerimoniale purificatore, la procedura tecnica nel sopprimere con efficacia un essere umano.
Senza naturalmente trascurare un minimo di coreografia ispirata alla tradizione, necessaria perché quell'omicidio legalizzato sia pure edificante per tutti gli altri che assistono.