1. CARRAMBA CHE NATALE, RAFFAELLA TORNA E CE LE CANTA: «IO, ICONA GAY OLTRE IL TUCA TUCA»
Rita Vecchio per www.leggo.it
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«Non mi piaccio quasi mai, ma mi butto lo stesso». Come per dire vado oltre il Tuca Tuca. Così Raffaella Carrà ci prova. Si butta davvero e cede al suo primo disco natalizio. Ogni volta che è Natale, appunto. Lennon, Sinatra, Cohen: la Raffa nazionale le ricanta con la produzione di Chiaravalle.
Anche se ammette che il disco non lo avrebbe mai fatto se non fosse stato per Sony - etichetta per cui uscirà il 30 novembre - che le ha mandato oltre 60 canzoni di repertorio da scegliere. Gioia, speranza, positività sono l'anima del disco, tra lirica, cori e swing: il primo dopo la scomparsa di Gianni Boncompagni autore storico insieme a Bracardi e Olmi - a 22 da Carramba che rumba! «Mi hanno lasciato fare quasi tutto quello che volevo»
Perché quasi tutto?
«Mi hanno bocciato il reggaeton in Feliz Navidad. Avevo trovato un rapper americano per la intro ed era bellissima. La canterei, per sfregio, come vorrei io in tv (esplode nella sua risata di sempre, ndr)».
Il disco?
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«È dai mille colori, pieno di gioia e speranza. White Christmas è swing alla Frank Sinatra. Happy Xmas (War is Over) di John Lennon diventa un valzer, Hallelujah di Leonard Cohen è lirica con due cantanti e orchestra. C'è anche un inedito, Chi l'ha detto, scritta da Daniele Magro (ex concorrente di X Factor, ora autore, ndr)».
Lei da sempre è icona gay. Nel video dell'inedito c'è un riferimento alla coppia omosessuale.
«Era giusto ci fosse. Ho capito questo mondo quando mi cominciarono a scrivere alcuni ragazzi gay, non compresi dalle loro famiglie. Sono diventata la loro icona. Mi invitano di continuo a feste e appuntamenti. L'anno scorso al Pride di Madrid ho approfittato e ho preso tutti i gay spagnoli in un colpo solo».
A proposito, i riconoscimenti le arrivano più dalla Spagna che non dall'Italia.
«A me interessa che la gente mi voglia bene anche se non mi vede in tv. Se non mi fanno Cavaliere del Lavoro, fa niente. Non voglio raccomandazioni. Da poco sono stata nominata Dama al Orden del Mérito Civil di Spagna. E prima, il premio di re Juan Carlos. Lì ci incontrai Andreotti: Non si preoccupi, onorevole, non le rubo il governo, gli dissi».
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È un simbolo anche per le donne.
«Mi seguono, perché sono dalla loro parte. Lo faccio anche in privato. Serve ironia. Se te la tiri, sei rovinata».
Cosa augura?
«Vorrei si buttasse nel cestino il verbo litigare. Troppa violenza. E spesso sulle donne. Si deve contare fino a cento, e non accettare mai un ultimo appuntamento per chiudere una storia».
Baudo a Sanremo Giovani e la Carrà ospite?
«Non ho nessun invito, ma nemmeno ci andrei. Li guarderò dal mio divano».
Comincerebbe la carriera con un talent?
RAFFAELLA CARRA OGNI VOLTA CHE E NATALE
«Mi prende alla sprovvista. Il talent è solo cantare o ballare. Nella vita bisogna pure presentare».
Andrà in tv?
«Non credo. A parte fare l'ospite da Carlo Conti alla serata sullo Zecchino d'oro e a Che tempo che fa da Fabio Fazio».
E un tour?
«No. Ho una certa età. E più che una cantante sono una show woman».
Cosa spera?
«Di riempire con un disco d'oro lo spazio ancora vuoto della mia parete. Fate voi».
2. SILVIA TIRONI per Libero Quotidiano
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Intramontabile. E inarrestabile. Così, dopo cinque anni lontana dalle scene musicali, Raffaella Carrà torna alla discografia: Ogni volta che è Natale (Sony Music) è il titolo dell' album in vendita dal 30 novembre: un disco scintillante disponibile nelle quattro edizioni speciali Standard, Deluxe Edition, LP e Super Deluxe. «In questo disco c' è tutta Raffaella», ammette l' artista.
Raffaella, partiamo dal disco?
«È un album dai mille colori, emozionante, tutto da cantare e ballare. Contiene l' inedito Chi l' ha detto, scritto da Daniele Magro, e testi di canzoni natalizie già esistenti alle quali ci siamo divertiti a cambiare gli arrangiamenti: Happy Xmas, per esempio, è diventata un valzer, White Xmas è uno swing, ne La Marimorena la rumba è pazzesca. Feliz Navidad è l' unica spina nel mio cuore: volevo fare una versione reggaetton, ma non me lo hanno permesso.
Quale canzone l' ha emozionata di più?
«Le canzoni sono due: la prima è Buon Natale, mio brano di tanti anni fa. È una canzone bellissima, triste, sì, ma apre il cuore. Il pubblico la ama tantissimo; quando ho letto su YouTube tutti quei commenti e quegli apprezzamenti sono rimasta sorpresa e subito mi sono detta: forse non la ricordi bene e non hai colto la sua profondità. E così ho deciso di ricantarla».
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E la seconda?
È Halleluja che ho interpretato insieme a due giovani soprano di grande talento, Erica Realino e Vittoriana De Amicis: è stata un' esperienza veramente unica, mi ha fatto venire i brividi. Io ero piccola accanto a loro, loro due, invece, hanno volato. Con tutte le altre canzoni, invece, mi sono molto divertita».
Ha pensato a una dedica particolare?
«No, non l' ho dedicato a nessuno. E quindi praticamente a tutti».
Cosa l' ha spinta a incidere un nuovo album?
«Il fatto che per me un disco di Natale era una cosa nuova.
Speriamo che il pubblico lo gradisca. Ho dischi d' oro e di platino in ufficio, ma c' è un buco bianco sulla parete; vorrei riempire quel vuoto lì, che non mi piace (ride, con quella sua potente e inconfondibile risata che trascina e conquista, ndr)».
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La sua è una carriera straordinaria: se potesse schiacciare il tasto rewind sul telecomando della sua vita, quale momento le piacerebbe rivivere?
«Dal momento che il rewind non si può fare e io sono una persona molto concreta... che ci pensiamo a fare? Guardiamo il forward, come c' è scritto sul registratore, e andiamo avanti».
E cosa vede davanti a lei?
«Non lo so, perché la mia vita è fatta tutta di sorprese. E questo album ne è un esempio. È un album forte, mi sono sorpresa io per prima quando l' ho inciso e soprattutto quando l' ho riascoltato: ho cantato pure bene (ride, ndr). Ma perché erano arrangiamenti di Valeriano Chiaravalle: questo "diabolico" maestro mi ha messo talmente a mio agio che quando andavo a cantare o mi divertivo o mi emozionavo».
Showwoman con la musica nel sangue: mai avuta la pazza idea di rifare Sanremo da conduttrice?
«Ma per carità di Dio! Sanremo è da uomini, lo devono fare loro!».
Ma lei lo guarda il Festival?
«Certo! Mi diverto guardarlo comodamente seduta sul mio divano. Quello di Baglioni mi è piaciuto moltissimo, come mi sono piaciuti i Festival di Fazio e di Carlo Conti».
Niente tv da protagonista, dunque?
«Andrò ospite da Carlo Conti e canterò il mio inedito e il "valzer" di John Lennon. E poi sarò da Fazio, che conosco da una vita: a Pronto Raffaella? faceva l' imitatore».
E un concerto?
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«Un live? Mamma mia, ho una certa età».
3. NATALE IN CASA PELLONI
Andrea Spinelli per www.quotidiano.net
Natale in casa Pelloni. Sono canzoni con la coccarda e carta stagnola quelle che Raffaella Carrà raccoglie tra i solchi di 'Ogni volta che è Natale' il nuovo album sul mercato venerdì col traino del singolo 'Chi l’ha detto'. Una carrambata, lo definisce lei, perché quella di tornare sul mercato del disco era l’ultima delle sue intenzioni. Fino ad un anno fa.
raffaella carrà
Poi la mia casa discografica ha iniziato a corteggiarmi dicendo “ma come, tutti hanno registrato un album di Natale e tu no?” e mi sono lasciata convincere. Ho chiesto solo di avere un inedito, per il resto mi sono divertita a fare quel che volevo". L’inedito è, appunto, 'Chi l’ha detto' di Daniele Magro, accompagnato da un video diretto da Gianluca Montesano in cui tra i diversi quadretti familiari delle feste figura pure quello di una coppia omosessuale. "L’ho chiesto io perché è nei tempi, nelle cose" spiega Nostra Signora della Tv, nell’attesa di presentarsi col prezioso manufatto, in cui spazia da con gli arrangiamenti di Valeriano Chiaravalle tra standard come White Christmas e la lennoniana Happy Xmas (war is over), domenica prossima nel salotto di Che tempo che fa e il 7 da Carlo Conti.
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Ogni espressione artistica va letta alla luce dei tempi in cui si manifesta, quindi il riferimento al mondo gay del video è per caso da mettere in relazione con le politiche per la famiglia dell’attuale governo?
"La mia non è una scelta polemica. L’omosessualità esiste da sempre e credo che vada compresa con la massima naturalezza e tenerezza possibile. Credo che nessun governo abbia qualcosa da ridire in materia. Tanto i fatti sono fatti ed esistono a prescindere".
Quando ha scoperto questo mondo rosa?
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"Ai tempi della mia prima Canzonissima. Ricevevo lettere da ragazzi che volevano farsi del male perché si sentivano respinti, mi sono chiesta come la società potesse mettere ai margini persone così".
Qual è il suo augurio per le feste?
"Quello di buttare nel cestino il verbo litigare: la lite, infatti, sfocia a volte nella violenza e in quel caso a pagare siamo soprattutto noi donne. Bisogna rifiutare sempre e comunque l’ultimo appuntamento, perché è quello più pericoloso".
Da “La Marimorena” affiora tutta la sua voglia di Spagna.
"È un pezzo popolare spagnolo che parte dall’Andalusia e arriva alla rumba catalana: secondo me quando lo metti, devi ballare per forza".
Scusi, ma che ci azzecca col Natale “Hallelujah” di Leonard Cohen, che non è neppure un brano religioso?
"Mi piaceva. Ho chiesto a Valeriano di farne una versione lirica, con una grande orchestra e un coro straordinario e due giovani soprano straordinari, Erica Realino e Vittoriana De Amicis".
Ce l’ha una spina nel cuore?
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"Sì, grossa così. Avevo pensato ad una Feliz Navidad in versione reggaeton, introdotta da un rapper americano, ma gli editori mi hanno negato l’autorizzazione. Avrei voluto mettere pure una canzone filippina molto carina che avevo cantato con una ragazzina, Angelica".
Re Felipe VI di Spagna l’ha nominata Dama al Orden del Mérito Civil, mentre lo Stato Italiano continua a guardare altrove.
"Lì per lì ho detto che la Spagna mi onora, mentre per le istituzioni del nostro paese sono un milite ignoto. Se non mi ritengono meritevole del cavalierato del lavoro, amen. Non voglio raccomandazioni. A me basta stare nel cuore della gente".
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