Giuseppe Scarpa per la Repubblica
raggi
Per Luigi Di Maio l' incontro del 6 luglio 2016 con Raffaele Marra fu un licenziamento.
Per il braccio destro della sindaca Virginia Raggi fu invece un successo. Difficilmente un faccia a faccia tra due persone può avere interpretazioni tanto diverse. A meno che uno dei due non stia mentendo. Per orientarsi in questo groviglio la bussola giusta sono le date.
«Il suo racconto (di Marra, ndr) non cambiò il mio orientamento: non aveva la fiducia del Movimento, per questo non era opportuno che stesse nel gabinetto del Sindaco », scriveva un indignato Di Maio sul blog delle Stelle il 18 dicembre 2016. Esattamente 48 ore prima i carabinieri avevano arrestato il fedelissimo della prima cittadina grillina per corruzione, aveva ottenuto in regalo una casa dall' immobiliarista romano Scarpellini. Un Marra entusiasta invece, il 10 agosto 2016, un mese dopo la visita a Montecitorio al premier in pectore dei 5S, commentava così con la Raggi: «L' incontro (con Di Maio, ndr) come sai andò molto bene».
raggi marra frongia romeo
Ma nelle chat Telegram agli atti del processo in cui è imputato l' ex braccio destro della prima cittadina non emerge solo questo. È una finestra che si affaccia sulla galassia pentastellata fatta di sospetti, guerre intestine, macchinazioni. «Il Comune () è un covo di serpenti», scrive la sindaca a Davide Casaleggio. E, ancora il capo, Beppe Grillo che decide e con un suo "no" cassa un assessore che Raggi e i suoi vogliono a tutti i costi.
DI MAIO E MARRA DI MAIO E MARRA Andò talmente bene l' incontro con Di Maio che in un messaggio a Raggi, il 28 ottobre 2016, Marra chiedeva di poter vedere Grillo. «Fammi parlare con Grillo, gli spiego tutto proprio come con Di Maio».
In un' altra conversazione, sempre con la sindaca, il 10 agosto, Marra tirava le somme del faccia a faccia col vice presidente della Camera, che gli ortodossi del Movimento indicano come suo vero garante politico: «Vorrei ricordarti che ho manifestato la mia disponibilità a riprendere l' aspettativa sin dal giorno in cui ho incontrato Di Maio a cui manifestai la mia disponibilità a presentare l' istanza qualora non fossi stato in grado di convincerlo, carte alla mano sulla mia assoluta correttezza morale e professionale. L' incontro, come sai, andò molto bene tanto che lui mi disse di farmi dare da te i suoi numeri personali ».
RAGGI FRONGIA
IL PADRE DI DI MAIO DI DI MAIO «Sai cosa mi ha detto ieri (Di Maio, ndr) - racconta la prima cittadina all' allora suo braccio destro il 2 luglio 2016 - che suo padre gli aveva parlato male di te ma lui non l' aveva ascoltato ». «Il papà di Di Maio?», domanda Marra. «Sì o suo zio», risponde la prima cittadina. La conversazione prosegue e il fedelissimo della sindaca rivela un altro retroscena che lo riguarda. «La cosa della Polverini che avrebbe sussurrato nell' orecchio di DiBa che sono losco?
Davanti a tutti? Che vergogna, ti fanno sentire sporco a prescindere ». «Esatto, sono tristissima », chiude Raggi.
CAMPIDOGLIO COVO DI SERPENTI
Il 13 agosto Raggi fa lo screenshot di un messaggio che ha inviato al figlio del cofondatore dei 5S, Davide Casaleggio, e lo invia a Marra.
L' sms serve a rassicurare il suo braccio destro, in quei giorni nel mirino della stampa e contestato dai vertici del Movimento. Ma il messaggio in realtà rivela qualcosa di più: lo stato di assedio in cui vive la sindaca in Campidoglio. «Ho voglia di lavorare e ripulire questa città. È il motivo per cui mi sono candidata. E quando l' ho fatto ho contato il mio esercito all' interno del comune che è un covo di serpenti. Parliamo di Roma () non di Torino. Se non ho più il mio esercito, temo di non poter combattere () sapere che queste persone si getterebbero nel fuoco per me fa la differenza. Gli altri sono mercenari. E con i mercenari combatti fino a che qualcun altro gli offre di più. Poi cadi. E cadi male.»
RAGGI PIEREMILIO SAMMARCO
GRILLO BOCCIA L' ASSESSORE
Erano entusiasti i fedelissimi della Raggi. La possibilità che il magistrato della Corte dei Conti, Salvatore Tutino, potesse diventare assessore al Bilancio lo consideravano un obiettivo ormai raggiunto. Tuttavia il 28 settembre 2016 la sindaca gela tutti (in una chat ribattezzata "Assessore al Bilancio") e comunica la decisione assunta dal capo. «Beppe dice Tutankhamon (Tutino, ndr) meglio di no. A questo punto ho finito le cartucce. Resta Ugo Marchetti».
LA CHAT SEGRETA TRAME E FESTA ALL' ALBA PER L' ADDIO DI RAINERI
Giuseppe Scarpa e Giovanna Vitale per la Repubblica - Roma
TRAME, agguati, complotti. Conditi da frizzi e lazzi, «vi raggiungo a cena», «ti penso », «ti abbraccio forte», scritti in chat come se si stesse organizzando una vacanza, non governando Roma. Nell' estate più calda della giunta Raggi, quella in cui la neonata amministrazione grillina muove i primi passi (falsi), i messaggi dei "4 amici" - in quel momento massima espressione istituzionale e politica di Roma - gestiscono alcune delle partite più delicate per il futuro del Campidoglio con un misto di approssimazione e incoscienza.
RAFFAELE MARRA
«È UNO dei 25mila dipendenti del Comune» disse Raggi subito dopo l' arresto di Marra. Ma il tenore delle conversazioni intercettate tradisce un rapporto confidenziale. E svela le manovre per scudarlo dagli attacchi dei vertici 5S. Il 29 giugno 2016 il minidirettorio chiede la sua testa. La sindaca teme l' anatema di Grillo e gli consiglia di raccogliere tutte le prove a discolpa. Lui si preoccupa.
Marra: «Mica mi cestini come oggetto non desiderato?».
Raggi: «Sono distrutta. Dobbiamo evitare che dall' alto (Davide e Beppe) pongano un veto sul tuo nome. Sto cercando di far capire che hai lavorato tanto con noi e che sei persona di fiducia.
Ma il tuo passato sembra insormontabile ».
Marra: «Cara sindaco, mi ha fatto male vederti piangere. Non lo meriti. Sei una ragazza così dolce e per bene! Quello che sta accadendo era stato messo in conto (...) Stanno cercando di metterti in difficoltà. Tieni duro. Se cedi ora dopo non ci saranno argini.
Ma non sei sola in questa battaglia. Ti abbraccio».
LA FREDDEZZA DEL DIBA Il 7 luglio Di Battista sale in Campidoglio per l' insediamento della giunta. Incrocia Marra.
Marra: «Ho appena conosciuto il Diba. Ero nel tuo ufficio. Seduto a fare una telefonata con il cellulare ed è entrato lui. Mi sono presentato, quando gli ho detto "marra", non ti dico l' espressione che ha fatto. Ha visto il balconcino, gli ho chiesto se voleva affacciarsi. Mi ha detto "no grazie".
RAFFAELE MARRA
Poi è andato via!».
Raggi: «Lascialo fare».
IL DILEGGIO DELLE OPPOSIZIONI Il 2 agosto Raggi scrive a Marra per sapere come vanno le ferie e lo ragguaglia sulle novità.
Raggi: «La prossima settimana faremo consiglio straordinario su Ama. All' inizio mi sono opposta, poi ho pensato che li inchiodiamo ad ascoltare la gestione del ciclo dei rifiuti dagli anni '60 a oggi... In pratica facciamo un consiglio sulla loro mala gestione ». E giù faccine che ridono.
L' AGGUATO ALLA RAINERI
Marra, Romeo e Raggi hanno chiesto a Cantone un parere urgente sulla nomina a capo di gabinetto della Raineri, senza che lei ne sapesse niente. Hanno un piano per farla fuori.
Raggi: «Credo di aver visto la Raineri» scrive il 30 agosto.
Marra: «Sì è in ufficio».
Raggi: «Ok grazie, di' a Salvatore di lavorarci normalmente».
Marra: «Assolutamente».
Raggi: «Teo (Fulgione, il portavoce, ndr) dice anche di parlare con Luigi e con Milano per avere le spalle coperte».
Marra: «Ha ragione Teo.
Aspetta il parere, poi secondo me dovresti andare di persona a parlare con Milano e Genova, a rappresentargli tutto».
LA NOTTE DELLA CACCIATA
La notte del 31 agosto, Raineri viene convocata in Campidoglio.
Frongia racconta in tempo reale via chat cosa sta accadendo.
LUIGI DI MAIO - ALESSANDRO DI BATTISTA
Frongia: «Qui uno spasso».
Marra digita un emoticon.
Frongia: «Cantone non ha giurisdizione » scrive, svelando la difesa della giudice. «È un complotto di Renzi contro di lei».
Marra: «Stai scherzando!».
Alle 4,29 la sindaca posta una sua foto: «Pigiama», scrive.
Marra: «Sei bellissima».
Frongia risponde con un suo scatto dal Campidoglio, dove ancora si trova, con i pollici alzati e Romeo steso sul divano.
Raggi: «Forse è la fine di un incubo ».
Marra: «Più che altro l' inizio di un sogno».
Romeo: «E l' inizio della resa dei conti. Complimenti a tutti».
DI MAIO RAGGI