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    EFFETTI DEL BENESSERE: I CINESI NON FANNO PIÙ FIGLI. ED È UN PROBLEMA PER XI – PER IL SECONDO ANNO DI FILA LA POPOLAZIONE CINESE È IN CALO - NEL PAESE OGGI SI STUDIA PIÙ A LUNGO, CI SI SPOSA MENO, SI DIVORZIA DI PIÙ – QUESTO HA EFFETTI NEGATIVI SU FORZA LAVORO, SETTORE EDUCATIVO E SISTEMA PENSIONISTICO – IL PARTITO COMUNISTA LANCIA LA “POLITICA DEL TERZO FIGLIO”: PER LE FAMIGLIE NUMEROSE FINO A TREMILA EURO DI BONUS, PRESTITI A TASSI PIÙ BASSI PER COMPRARE CASA E AGEVOLAZIONI FISCALI...


     
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    Estratto dell’articolo di L.Lam. per “La Stampa”

     

    CINA POLITICA DEL TERZO FIGLIO CINA POLITICA DEL TERZO FIGLIO

    La politica del figlio unico non è mai stata così lontana. Un tempo tanti genitori cinesi erano costretti a nascondere o abbandonare il secondogenito, ora invece vengono incoraggiati ad avere più bambini possibile. O addirittura retribuiti per questo.

     

    Le autorità di Hangzhou, metropoli da 10 milioni di abitanti e sede del colosso digitale Alibaba, da settembre metterà a disposizione un pagamento una tantum di 25 mila yuan (3160 euro) per tutte le coppie che avranno un terzo figlio.

     

    Non è l'unico caso. A Shenzhen, megalopoli e hub tecnologico confinante con Hong Kong, viene fornita un'indennità da 2400 euro. Diverse altre città seguono l'esempio.

     

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    Attivo sul tema anche il Partito comunista, che considera il sostegno al tasso di natalità una delle sue priorità strategiche. Dopo che nel 2015 è stata abbandonata la politica del figlio unico, negli scorsi mesi c'è anche chi ha proposto al governo di introdurre un obbligo al contrario, valido per i suoi funzionari: quello di avere tre figli. Idea estrema rimasta per ora senza seguito […]

     

    La ragione è l'inizio della parabola discendente della curva demografica. Già nel 2022, in anticipo di alcuni anni sul previsto, c'è stato il primo storico calo dopo 60 anni. La popolazione cinese si è ridotta di 850 mila unità rispetto al 2021 e il trend sembra destinato a peggiorare nel 2023. A dimostrarlo alcuni indicatori, come la scomparsa di oltre cinquemila scuole materne, in difficoltà a reperire un numero congruo di bambini. Gli ospedali di base stanno registrando forti cali nel numero di donne incinte.

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    I demografi cinesi prevedono che quest'anno le nascite saranno tra gli 8,5 e i 9 milioni. Nel 2022 erano state 9,56 milioni. Nel lungo termine, le stime più pessimistiche degli esperti delle Nazioni Unite prevedono che la popolazione cinese perderà 109 milioni di unità entro il 2050, più del triplo rispetto alla stima del 2019. Con effetti su forza lavoro, settore educativo e sistema pensionistico.

     

    Le autorità centrali e locali stanno provando a contenere i danni. A maggio è stato annunciato il lancio del programma per una "nuova era" di matrimonio e maternità, con progetti pilota in più di 20 città. Tra le diverse misure già messe in atto, l'abolizione delle restrizioni all'acquisto di altre case da parte di famiglie con tre figli, l'offerta di migliori condizioni di prestito, agevolazioni fiscali.

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    […] In Cina oggi si studia più a lungo, ci si sposa meno, si divorzia di più. I costi dell'istruzione restano alti e la disoccupazione giovanile urbana ha raggiunto il record storico del 21,3%. E con un'economia che non riesce ancora a ripartire dopo il Covid, il rischio è che il calo diventi irreversibile.

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