Dagotraduzione dal Los Angeles Times
Oroville, in California settentrionale 4
C’è una piccola città nella California settentrionale dove i residenti sono particolarmente restii agli obblighi di vaccinazione. Agli abitanti di Oroville non sono andate giù le restrizioni per i non vaccinati imposte dal governatore Gavin Newsom: l’ultima goccia è stata l’obbligo vaccinale per gli studenti. Così il vicesindaco Scott Thomson, padre di due ragazzini, convinto che il governo non abbia nessun diritto di decidere cosa inserire nel corpo di un privato cittadino, tantomeno di un bambino, ha dichiarato Oroville una «repubblica costituzionale».
Oroville, in California settentrionale 2
Thomson ha raccolto il favore di molti dei suoi elettori e trasformato il paese in un luogo in cui i leader locali si impegnano a combattere le direttive considerate troppo invadenti. «Qualsiasi ordine esecutivo emesso dallo Stato della California o dal governo federale degli Stati Uniti che vada oltre o violi chiaramente i diritti costituzionalmente tutelati non sarà applicato nella città di Oroville nei confronti dei suoi cittadini» si legge nella dichiarazione approvata questo mese dal Consiglio della Città.
«Il desiderio qui è il dialogo» ha spiegato Thomson. Per alcuni, la dichiarazione è stata una presa di posizione per la libertà. Ma ad altri è sembrato un capriccio spericolato mentre è in corso una pandemia che ha ucciso più di 73.000 californiani.
Oroville, in California settentrionale
La contea di Butte, con una popolazione di circa 220.000 abitanti, ha uno dei tassi di vaccinazione più bassi dello stato. Fino a sabato scorso, era stato completamente vaccinato solo il 47% della popolazione, contro una media del 64% nel resto della California.
Il più grande ospedale della contea di Butte, l’Enloe Medical Center di Chico, che ha 298 posti letto, ha avuto una media di 26 Covid nell’ultima settimana, più di tutti gli ospedali presenti nella contea di Los Angeles, che ospita 10 milioni di persone.
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