Federico Fubini per il “Corriere della Sera”
ursula von der leyen
Il Recovery Fund per sostenere la ricostruzione dei Paesi devastati dall' epidemia resta un cantiere aperto. La Commissione dovrebbe alzare il velo solo 13 maggio sulla sua proposta ai governi europei che, in teoria, vale almeno 1.500 miliardi di euro. Secondo tre persone informate, un nuovo progetto sta però già prendendo forma dentro quel fondo: creare uno strumento europeo in grado di entrare direttamente nel capitale azionario delle imprese dei ventisette Paesi dell' Unione.
giuseppe conte e ursula von der leyen a bruxelles
La Commissione guidata da Ursula von der Leyen non si limiterà dunque a dosare le quote di prestiti o di trasferimenti a fondo perduto per i Paesi in difficoltà. Prevedere anche ricapitalizzazioni dirette presenta potenzialmente il vantaggio per i contribuenti di far fruttare le loro risorse, rivendendo le azioni quando le aziende coinvolte si siano riprese. Restano però vari punti critici da chiarire e il più importante riguarda la natura delle società su cui intervenire.
angela merkel ursula von der leyen
Si pensa senz' altro alle imprese non finanziarie, anche perché fra i settori colpiti figura l' aristocrazia industriale europea: la filiera dell' auto, l' aeronautica, le compagnie aeree, le società di infrastrutture. Resta invece da decidere nella Commissione se vada proposta la possibilità ricapitalizzare direttamente anche le banche: sarebbe il modo più efficace di stabilizzare il sistema finanziario, come fece la Casa Bianca di Barack Obama nel 2009 con il «Troubled Asset Relief Program».
ursula von der leyen a cavallo charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia
Un altro tassello da mettere a posto riguarda poi la struttura legale: la Commissione non può essere azionista in un' impresa, ma ha il 30% del Fondo europeo per gli investimenti di Lussemburgo (che lavora anche con capitale di rischio). Questi lavori avanzano in parallelo con quelli della Banca centrale europea, in quello che promette di essere un percorso a ostacoli per l' Italia.
CHRISTINE LAGARDE
Oggi si riunisce il consiglio direttivo e Christine Lagarde, la presidente, darà la sua prima conferenza stampa dopo la «gaffe» che fece esplodere il costo del debito italiano. Da allora l' istituto di Francoforte ha cambiato linea: ha varato un nuovo piano straordinario di acquisti di titoli per la pandemia da 750 miliardi di euro, ha iniziato a comprare bond greci con rating «spazzatura», ammette in garanzia titoli che saranno declassati a «spazzatura» e per ora concentra gli acquisti sul debito dei Paesi più fragili. Con interventi totali circa 25 miliardi al mese, la Banca d' Italia oggi pesa per circa il 35% delle operazioni - comprando solo bond italiani - benché l' Italia partecipi al capitale della Bce per appena il 15,6%. L' unico vincolo è che alla fine del programma la quota riservata alla carta di Roma sia scesa effettivamente al 15,6%, dunque in estate l' attuale rete di sicurezza verrà meno. Emissioni come il Btp Italia a 5 anni annunciato ieri aiutano, ma non risolvono.
ursula von der leyen con i genitori
È ormai chiaro sul mercato che la Bce sa di dover alzare la quantità degli interventi, ma è improbabile che decida oggi. Il 5 maggio la Corte costituzionale tedesca si pronuncerà su un precedente programma di «quantitative easing» della Bce e preciserà se ammette una flessibilità di interventi come quella oggi praticata a favore dell' Italia. Non fosse così, la Bundesbank minaccerebbe di ritirarsi dal piano da 750 miliardi e il costo del debito italiano tornerebbe fuori controllo. Anche per questo il fondo salvataggi (Mes) sta accelerando perché la sua nuova linea di credito «leggera» sia disponibile il 15 maggio, se l' Italia ne avesse bisogno con urgenza. Essa può dare accesso ad acquisti potenzialmente illimitati della Bce su un solo Paese, lo «scudo» creato nel 2012. Da Parigi, si segue con preoccupazione: se l' Italia si affidasse prematuramente alla tutela del Mes e a quella collegata della Bce, in Francia si teme che Francoforte non allarghi più il «quantitative easing» per tutti.
Christine Lagarde christine lagarde 1 ursula von der leyen