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    LA CRISI ISTITUZIONALE DIVIDE I DAGO-LETTORI - “MATTARELLA E’ L’UOMO POLITICO PIU’ SERIO E CAPACE CHE ABBIAMO” - “IL QUIRINALE NON HA CAPITO CHE E’ ‘MEGLIO UN SAVONA OGGI CHE UN BORGHI DOMANI’” - DOPO REPUBBLICA E ALTRI GIORNALONI, DA QUALCHE TEMPO ANCHE DAGOSPIA HA PRESO A FARE CAMPAGNA PRO MATTARELLA”, “LA NOSTRA E’ UNA DEMOCRAZIA COMMISSARIATA A SOVRANITÀ LIMITATA''


     
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    Riceviamo e pubblichiamo:

     

    Lettera 1

    sergio mattarella carlo cottarelli sergio mattarella carlo cottarelli

    Dago carissimo, era da tempo che non avevo una stima così grande per un personaggio politico...ora voglio dirlo chiaro e forte, Il Presidente Mattarella è l'uomo Politico più serio, capace e intelligente che abbiamo in Italia. Dobbiamo ringraziarlo per non aver ceduto al ricatto ed anche (sopratutto) per non aver permesso a due Partiti populisti di SGOVERNARE l'Italia. Grazie Presidente !

    Candido

     

    Lettera 2

    La mummia che ogni tanto esce dalla cripta dei Cappuccini di Palermo e si materializza al Quirinale dice che deve "tutelare i risparmi degli italiani". Evidentemente, i risparmiatori di Banca Etruria -per cui non ha mai speso una parola- erano circassi o azerbagiani.

    mattarella conte zampetti mattarella conte zampetti

    Brustef

     

    Lettera 3

    Caro Dago, alla fine Salvini è rimasto in Liguria:" No Savona, io Vado".

    BarbaPeru

     

    Lettera 4

    Caro Dago,

    Cottarelli sarebbe disponibile a servire il Paese. Peccato che il Paese la pensi diversamente.

    FB

     

    Lettera 5

    "IL COLLE, MINACCIATO DI IMPEACHEMENT DA QUATTRO CIALTRONI POLITICI CHE NON HANNO MAI LETTO LA COSTITUZIONE"

    Mattarella Mattarella

    Ah... ti sei schierato... giusto per saperlo.

    Bioillogic

     

    Lettera 6

    A li Mortati vostri! Dago, prima di definire i contestatori di Mattarella tipini fini che non conoscerebbero la Costituzione, vatti a leggere il testo di Costantino Mortati, che del diritto costituzionale è la bibbia....

    Roggio

     

    Lettera 7

    Caro Dago,

    in sintesi, il Mattarella s'è preso una Cottarella per il Marches del Grillo.

    Saluti Roberto

    mattarella conte mattarella conte

     

    Lettera 8

    Caro Dago, democrazia commissariata, sovranità limitata, ecc.ecc.. Aggiornando Metternich, potremmo affermare che l'Italia è un'escrezione geografica.

    Giorgio Colomba

     

    Lettera 9

    Caro Dago, impanati e fritti siamo finiti noi italiani che non possiamo neppure scegliere il ministro dell'economia, con buona pace di Mattarella che, costituzione alla mano, non ha poteri di veto sulla scelta dei ministri , nonostante tutti i giornaloni (purtroppo anche tu) dicano il contrario , troppo condizionato dai poteri finanziari e della UE ..... e infatti questa mattina borse su e spread giù !

    Mattarella con Giuseppe Conte Mattarella con Giuseppe Conte

    morgante

     

    Lettera 10

    Dago ciao. Che palle. Dopo Repubblica e gli altri giornaloni, da qualche tempo anche Dagospia ha preso a fare campagna pro Mattarella. Ci sono sempre commenti caustici contro gli eretici M5S e Lega. E c'è pure, ogni 3x2, la difesa della carta costituzionale manco i redattori fossero diventati dei novelli giuristi. Eddai. Aridatecene, fica, tette e minchiate intelligenti. Sennò mi tocca virare su Repubblica che almeno dice le stesse cose ma c'ha pure la rubrica dello sport.

    Tuo, Savonarola.

     

    Lettera 11

    Caro Dago, ti riporto il testo del nuovo articolo 1 della Costituzione riscritto da Mattarella: «L'Italia è una Repubblica fintamente democratica, fondata sull'Euro. La sovranità appartiene alla Germania, alla Francia, alla BCE, al mercato e alle agenzie di rating, che la esercitano nelle forme e nei limiti dei propri interessi.»

    mattarella mattarella

    [Il Gatto Giacomino]

     

    Lettera 12

    Caro Dago, con la storia dei pesi e contrappesi previsti dalla Costituzione, ce l'hanno ancora una volta messo in quel posto, poichè trattasi più che altro di una faccenda di doppiopesismo. Se il presidente è Mattarella (o Napolitano, o Scalfari o Pertini, insomma uno di loro) è tutto o.k., altrimenti scatenano l'inferno. Dopo il golpe bianco di ieri, bianco come la chioma della Mummia Sicula, ci devono però spiegare a che pro tornare al voto, se poi l'ultima parola spetta al piddino del Colle.

    Gianluca

     

    Lettera 13

    MATTARELLA SALVINI MATTARELLA SALVINI

    Stavolta ce l’ha fatta!

    Sono settimane che il buon Salvini non sa più a che santo votarsi per dare una metaforica pedata al tavolo (= niente governo con lo steward) ed estrarre la Smith&Wesson (=andare a elezioni). Non molla Silvio, e quello accetta. Vuole Sapelli, e quello acconsente. Propone castronerie, e nessuno lo contraddice. Spara su Draghi and Co, nessuno fa una piega.

    Ora il colpo di (ehm, mi perdonino i geni veri) genio: Savona. Vecchio, antipatico, trombone e saccente, contro l’euro. Se anche questo non fosse bastato, era  pronta una dichiarazione contro il Papa.

    P.s.

    Mattarella Santo subito!

    Giuseppe Tubi

     

    MATTARELLA GOVERNO MATTARELLA GOVERNO

    Lettera 14

    Caro Dago, qualcuno giustifica il rifiuto di Mattarella a nominare Savona ministro dicendo "è già accaduto! Pertini disse no per Darida proposto da Cossiga alla Difesa (1979); Scalfaro si oppose al nome di Maroni fatto da Berlusconi per la Giustizia (2001), Napolitano per Gratteri alla Giustizia come voleva Renzi (2014)". Ennesimo caro Dago, il paragone non è del tutto appropriato. In tutti quei casi, il Presidente esprimeva quei no dopo le consultazioni con i rappresentanti degli altri partiti, i quali facevano capire quanto poca vita avrebbe avuto il nuovo governo a colpi di sfiducia in Parlamento da cui avrebbe potuto essere messo in minoranza e cadere velocemente.

     

    Il P.d.R., quindi, rigetteva essenzialmente per delega di parte dei partiti i nomi proposti da altri partiti, tutti nazionali, votati e legittimati ad essere ascoltati. L'approvazione del Presidente era quindi soggetta esclusivamente al calcolo delle probabilità del successo che avrebbe avuto il nuovo gove rno e al rispetto dello spirito costituzionale. Qui la novità è che il governo proposto avrebbe avuto sicuro l'appoggio della maggioranza parlamentare, così come voluta dagli Italiani votanti.

    SERGIO MATTARELLA SERGIO MATTARELLA

     

    Da cosa è quindi giustificato il rifiuto del P.d.R.? L'ha detto lui stesso "per difendere i risparmi degli Italiani" (anche se, a dirla tutta, nel merito bisognerebbe sentire il parere dei risparmiatori invischiati nelle vicende dell'M.P.S., di BanchEtruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, e varie altre Popolari dei giorni nostri, su come sono stati trattati dai governi accettati dai vari presidenti).

     

    Credo che si riferisca all'art. 47 della Costituzione ("La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme... "). Ecco, è la Repubblica che tutela. Se poi si vuole dire che sono la Germania, o Francia, o Junker a voler tutelare i risparmi degli Italiani... Rimane il fatto che il rifiuto del Presidente non è giustificato da forze politiche italiane, in prepotente maggi oranza schierate con le forze che hanno presentato il nuovo governo. LeoSclavo

     

    Lettera 15

    MATTARELLA E FICO MATTARELLA E FICO

    Dago carissimo, alla fine Mattarella non ha voluto seguire il detto popolare (e quindi populista) "meglio un Savona oggi che un Borghi domani".

    Cordialità 

    Ivan Viola

     

    Lettera 16

    Esimio Dago, e alla fine, ancora una volta, travestiti da spread, mercati finanziari ed agenzie di rating, i "carri armati sovietici e l'armata rossa" sono tornati nelle piazze delle capitali delle province dell' "impero" per ridurre al silenzio e soggiogare quel minimo di desiderio di rivalsa che ancora (grazie al cielo) ci anima.

    Il 25 Gennaio scorso ti avevo scritto una lettera in proposito, da te poi pubblicata, quasi una "profezia" circa gli eventi degli ultimi giorni (vedi lettera n.15 al link http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/posta-dopo-clonazione-due-scimmie-cinesi-berlusconi-sicuramente-165699.htm).

    MATTARELLA CASELLATI MATTARELLA CASELLATI

     

    Ieri sera, il presidente Mattarella ha firmato una nuova resa incondizionata, appellandosi all'articolo 92 della Costituzione e dichiarando "Sulle scelte dei ministri non posso subire pressioni". Già, sarebbe però il caso di aggiornare il succitato articolo per metterlo al passo con i nostri tempi ed essere coerenti fino in fondo con lo spirito di sottomissione, specificando che "le pressioni non possono provenire da organi interni alla colonia ma solo dai plenipotenziari del IV Reich".

     

    Adesso, dopo tutto questo teatrino nostrano di quasi 3 mesi finito in una bolla di sapone, i soldatucoli di Bruxelles avranno tutto il tempo di riorganizzarsi per preparare la nuova "offensiva delle Ardenne" e chissà...magari anche taroccare le prossime elezioni, onde evitare di doversi poi sgolare dai pulpiti belgi a forza di diktat (alla faccia di Putin e delle ingerenze russe).

    MATTARELLA E LUIGI DI MAIO MATTARELLA E LUIGI DI MAIO

     

    Fortuna per noi che questa crisi politica stia lasciando il paese ancor piú allo sbando proprio all'inizio della bella stagione, cosicché almeno una certezza l’avremo: invece di acqua, ancora per svariati mesi continuerà a piovere su di noi (e a nostre spese) qualche milionata di truppe cammellate dalla Cirenaica (i famosi "disperati", n.d.r.) di dubbia natura e provenienza, risorse fondamentali per risollevare le sorti della Provincia-italia (con la "i" minuscola). Saluti al passo dell'oca da Alexanderplatz

    Timbrius

     

    Lettera 17

    Caro Dago, no, non sono d'accordo. Ieri sera hai scritto che vogliono l'impeachment di Mattarella "quattro cialtroni che non conoscono la costituzione": ma la questione non è di forma, è di sostanza. In altre parole, non si tratta dell'art. 92 della Carta (la cui interpretazione è comunque tutt'altro che pacifica), ma del fatto che il capo dello stato non si è posto, nel corso di questa crisi, come il presidente di tutti gli italiani, ma solo di una parte di loro, e precisamente di quella che ha perso le elezioni.

     

    DI MAIO SALVINI MATTARELLA DI MAIO SALVINI MATTARELLA

    Ha cominciato nei giorni successivi al 4 marzo, tollerando (o incoraggiando) che lo si dipingesse come l'ultimo baluardo contro la barbarie populista; ha continuato nelle settimane e mesi successivi, quando innumerevoli "voci dal Colle", sussurrate a giornalisti compiacenti, ci tenevano quotidianamente informati sull'insofferenza, se non il disprezzo, di Mattarella verso i leader dei partiti che avevano vinto le elezioni (e, di riflesso, verso chi li aveva votati);

     

    si è confermato con la vicenda del veto a Savona, che non è stato posto riservatamente, ma - anche stavolta - fatto trapelare a mezzo stampa, mettendo Salvini di fronte alla scelta tra subire una pubblica umiliazione o tenere duro; ha raggiunto il culmine ieri sera, quando è stato fatto saltare un governo sostenuto dalla maggioranza del parlamento ed è stato immediatamente tirato fuori dal cassetto un nome che, per gli orientamenti da lui più volte manifestati, rappresenta una linea di politica economica assolutamente opposta: quella, precisamente, che è stata sconfitta il 4 di marzo.

     

    vincenzo spadafora mattarella vincenzo spadafora mattarella

    Insomma, come si è lasciato sfuggire ieri, a caldo, il principe dei giornalisti televisivi, Mattarella non è più neutrale, ma fa politica; e fa, esattamente, quello che avrebbe dovuto fare l'opposizione, se non fosse nello stato confusionale che sappiamo. E questo, permettimi, nella costituzione non sta scritto da nessuna parte.

     

    P.S. Il predecessore di Mattarella, al termine di un lungo pe rcorso, favorì la caduta di un governo e la sua sostituzione con uno di sua scelta; ma lo fece talmente bene che, per anni, gli italiani non seppero del suo ruolo, e per un po' ottenne l'appoggio perfino di quelli che aveva defenestrato. Ma Giorgio Napolitano, qualunque cosa si pensi di lui, è un politico di classe; proprio quello che non è il suo successore, che è riuscito nel capolavoro di aprire una crisi istituzionale senza precedenti e, soprattutto, di spaccare l'Italia in due. Federico Barbarossa

    MATTARELLA MATTARELLA

     

    Lettera 18

    Caro Dago, più volte inviti a leggere la Costituzione. Io, invece, ti invito a capire cosa c'è scritto: l'art. 92 dice che "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri". Cioè, il PdR (e nessun altro, popolo incluso) nomina il PdC e, su proposta di questo (e di nessun altro, PdR incluso!) nomina i ministri. Come li nomina? Facendoli giurare sulla Costituzione. In nessun modo vedo come si possa interpretare il tutto come "il PdR valuta se sia il caso o meno di porre il veto su uno o più nominativi proposti dal PdC".

     

    D'altra parte, se potesse mettere il veto, sarebbe come assegnargli la possibilità di scegliere lui i nomi dei ministri: gli basterebbe dire "O mi indichi questi nomi o io ti casso tutti gli altri che mi proponi" e sarebbe una Repubblica Presidenziale, con l'aggravante di esserlo con un Presidente non eletto direttamente dal popolo ma da persone arrivate in Parlamento su scelta delle segreterie dei partiti e, quindi, emanazione di un'oligarchia, non di un popolo (art.1, comma 2 della Costituzione).

    luigi di maio sergio mattarella luigi di maio sergio mattarella

     

    Accetto che possa chiedere di eliminare qualcuno o di spostarlo in altro ministero, ma se il PdC non accetta, il nome rimane al suo posto. Fin'ora lo scontro non c'è stato perchè nei casi in cui il PdR ha chiesto di eliminare o spostare alcuni ministri, gli allora PdC hanno accettato il consiglio dei PdR. Ieri Conte non ha accettato: Mattarella doveva abbozzare e andare avanti.

     

    Se il PdR ha fatto bene o male, non conta, visto che è un giudizio soggettivo. Però vorrei ricordare che Mattarella non ebbe niente da ridire sulla nomina a Ministro della Pubblica Istruzione di una personcina che ha poco più della terza media: lì non avrebbe avuto terreno più fertile? La sparata, poi, che "il Presidente non accetta diktat", andava spiegata tutta intera: "il Presidente non accetta diktat se non provenienti dall'Europa"...

    Mario Orlando

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