DAGONOTA
GOFFREDO BUCCINI
Uso obbedir tacendo (le fonti) della notizia, l’ex cronista d’assalto del Corriere della Sera, Goffredo Buccini, torna a occuparsi (‘’Mr. Wolf, sindaco ombra e le riunioni decisive nel suo ufficio: metteva becco su tutto’’) di questo disgraziato sito finito di sguincio, si direbbe a Roma, nelle intercettazioni sullo scandalo politico-affaristico con protagonista il palazzinaro Luca Parnasi.
michela brambilla luciano fontana (1)
Cogliendo fior da fiore quanto già pubblicato dai suoi colleghi più solerti di lui e più vigili sulla notizia – classico caso di plagio-ressia nervosa da cui Buccini è affetto -, da navigato narratore di riporto, il fustigatore dei costumi (altrui), appunto Goffredo, tenta un ritratto alto (soprattutto di aggettivi preziosi) di Mr.Wolf.
L’avvocato penta stellato, Luca Lanzalone, che metteva becco su tutto finito agli arresti domiciliari. E nel contemplarsi nella sua prosa, il nostro Cronista coi Baffi (modello Moka Bialetti) infila una vera perla linguistica per bollare questo disgraziato sito: “il percolato pettegolo di Dagospia”.
urbano cairo e due amiche
Ora, dalla Treccani apprendiamo che il percolato è “il liquido che si forma in una discarica di rifiuti e che è fortemente contaminato da sostanze, sia organiche sia inorganiche…”. Nonostante la crisi dei giornali, sembra che nelle redazioni i fessi di successo continuano a godere dello spazio, della firma e di balbettanti comparsate nella tv di famiglia, La7 di Urbano Cairo.
DI MAIO LANZALONE
Tant’è che sguazzando nelle acque pure e limpide della Fontana (Luciano) del Corriere della Sera, Buccini non ha trovato nemmeno il tempo di verificare che la “discarica-Dagospia” era stata l’unico media a diffondere la notizia (il 6 aprile!!) del ruolo di kingmaker ritagliatosi, per conto dei 5Stelle di Beppe Grillo, dall’avv. Lanzalone nominato (?) dal sindaco di Roma, Virginia Raggi, presidente dell’Acea.
Uno scoop? Macché!
Da qualche tempo non sospetto la Roma dei Palazzi (marci) era a conoscenza del ruolo (improprio) ritagliatosi dall’avv. Lanzalone e dei maneggi dell’immobiliarista Parnasi che non stava taciturno con il suo giro di amicizie nel vantare le sue relazioni particolari con leghisti e penta stellati odore di santità ministeriale. L’ex segugio di Mani Pulite, però, ha impiegato oltre due mesi per inzuppare la sua penna levissima e purissima per mettere a fuoco la figura di Mr.Wolf.
LANZALONE
Del resto, come sosteneva Karl Kraus “Un giornalista è uno che, dopo, sapeva tutto”. Ma forse il nostro Cronista coi Baffi, ebbro ancora del presunto colpo giornalistico (novembre 1994) con la rivelazione di un avviso di garanzia allora premier Berlusconi - premiato poi dal suo direttore del tempo, Paolo Mieli con un soggiorno di lavoro negli Usa senza conoscere nemmeno l’inglese -, assomiglia a quegli alcolizzati che all’improvviso smettono di bere e danno dell’ubriaco anche agli astemi.
DAGOREPORT del 6 aprile 2018
ESCLUSIVO - NEI PALAZZI ROMANI STA SUCCEDENDO UNO STRANO FENOMENO: TUTTI RACCONTANO DI AVER PARLATO CON DI MAIO. IL PIÙ ATTIVO È IL NEOGRILLINO LUCA LANZALONE, PRESIDENTE DI ACEA - MA NON SI ACCONTENTA. SOTTO L’ALA DI MALAGÒ, E SU CONSIGLIO DELLA PIERRE GIADA GIRALDI, SOGNA DI PRENDERE IL POSTO DI COSTAMAGNA ALLA CDP...
LANZALONE E RAGGI
Si fa presto a dire Di Maio. Nei palazzi romani sta succedendo uno strano fenomeno: tutti raccontano di aver parlato con Giggino e tanti affermano di parlare in nome e per conto del leader pentastellato di Pomigliano. Ma sarà vero?
Emblematico è il caso di Cdp. La guerra per la riconferma o per la successione dei vertici è in atto da mesi, e finora le mosse sono state quelle dell’immarcescibile Giuseppe Guzzetti, a capo delle fondazioni azioniste (spetta a lui, almeno formalmente, indicare il nome del presidente di Cassa), oppure di qualche boiardo del Tesoro che punta alla poltrona di amministratore delegato che con certezza Fabio Gallia lascerà libera.
parnasi giorgetti lanzalone
Ma nell’ultimo mese, e cioè dalla sera del 4 marzo quando è apparsa chiara la vittoria del movimento cinquestelle alle elezioni, in campo sono scesi diversi figuri che asseriscono di avere il mandato di Di Maio. Il più attivo è il salottiero Luca Lanzalone, avvocato genovese ma con studio a Crema, con amicizie nel Pd ma maglietta pentastellata, che grazie ad un rapporto con Grillo è riuscito a diventare presidente di Acea, la municipalizzata romana in cui dall’arrivo della Raggi in Campidoglio sono i grillini a dare le carte.
LANZALONE - ROCCO CASALINO - LUIGI DI MAIO
Beppe lo aveva già usato nella vicenda nuovo stadio della Roma, e lui facendo coppia con l’assessore allo Sport Frongia ha trattato con Pallotta, diventandone così amico che ora lo chiama “il vecchio James”. “Troppo amico”, ha arricciato il naso il duro e puro Paolo Berdini, che non a caso si è dimesso da assessore all’Urbanistica e alle Infrastrutture.
Ma il tarantolato Lanzalone non si è accontentato di essere stato ripagato con la presidenza di una società quotata come Acea, suo primo e fin qui unico incarico rilevante. Sotto l’ala protettrice di Megalò Malagò, l’avvocato Lanzalone ha cominciato a passare le serate nei salotti romani, anche quelli notoriamente da non frequentare. E vedi questo, vedi quello, si è messo di in testa di avere le carte (relazionali) in regola per fottere il posto a Claudio Costamagna.
LANZALONE E LUIGI DI MAIO
Sì proprio, la presidenza di quella Cdp a cui Di Maio – questa volta lui in persona, ascoltando i fidi Spadafora e Fraccaro – ha dato l’okay per scendere in campo nella partita Tim contro Bollorè. E sapete chi lo ha convinto di avere chances, fino a fargli gonfiare il petto? La pierre Giada Giraldi.
LUCA LANZALONE Giada Giraldi Giada Giraldi