Estratto dell’articolo di Matteo Pinci per “la Repubblica”
tifosi guardano la partita 1
[…] Il calcio della domenica pomeriggio non piace più. O almeno: non lo guardiamo. I dati di ascolto del campionato raccontano che da inizio stagione già 40 partite hanno raccolto meno di 100 mila spettatori televisivi. Su 28 giornate completate, vuol dire quasi il 15%, poco meno di due a weekend.
C’erano più persone allo stadio Friuli che davanti alla tv ad applaudire il gol di Baldanzi, il 4 gennaio, in Udinese-Empoli: vista da 16 mila italiani sul divano di casa, è la seconda partita con meno audience di questo campionato. La prima, Spezia-Empoli del 14 agosto, nel pieno del blackout di Dazn ha raccolto appena 6 mila appassionati. […]
tifosi guardano la partita 3
A soffrire però sono soprattutto le partite della domenica alle 15[…] Un po’ perché lo slot — così lo chiamano i tecnici — della domenica pomeriggio è il meno ambito dalla tv, quello in cui finiscono spesso le ultime “scelte” dei broadcaster che hanno acquistato i diritti tv, quindi Dazn e Sky. Anche perché è spesso l’unico momento del weekend in cui due partite si sovrappongono, togliendo pubblico una all’altra. […].
La rappresentazione plastica di questo cambio d’abitudine lo offre l’8ª giornata di campionato. Alle 15 di domenica 2 ottobre si giocavano, tutte insieme, tre partite: Lecce- Cremonese, Sassuolo-Salernitana e Sampdoria-Monza. Sommate, hanno raggiunto poco più della metà degli spettatori rimasti lunedì sera davanti alla tv per Udinese-Verona. Un monday night, l’ultimo arrivato negli appuntamenti col calcio italiano, tira più della tradizionale domenica pomeriggio. […]
tifosi guardano la partita 2
Lo scorso weekend la regina degli ascolti mancati è stata Spezia-Salernitana, vista da appena 62 mila persone di domenica alle 15. L’andata, giocata alla stessa ora ma di sabato, era stata vista da 279 mila persone, più del quadruplo. Uno schema che si ripete: la stessa partita, se giocata in altro orario, senza la concorrenza di incontri più appetibili, moltiplica esponenzialmente il pubblico che la guarda. Un concetto a cui deve inevitabilmente prestare attenzione anche la Lega Serie A.
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