Estratto dell’articolo di Carlo Bertini per “la Stampa”
SCHLEIN
«Forse è proprio lo choc che serviva, vedremo», ammettono tutti alla fine di ogni telefonata. Apprezzamenti tanti in pubblico, per il nuovo Parlamentino di Elly Schlein, ma anche maldipancia – in privato, tranne poche eccezioni: Graziano Delrio, ex capogruppo ed ex ministro, è «amareggiato» perché è stata persa l'occasione per dare più attenzione al mondo cattolico.
Gianni Cuperlo perché «non è stata riconosciuta la ricchezza delle differenze, a dispetto della promessa di unità e pluralismo» (tradotto: nessuno dei suoi ha un posto al sole).
stefano bonaccini elly schlein
Idem Paola De Micheli, delusa dopo le promesse della neo leader di coinvolgere tutti, «perché non ha voluto dare rappresentanza ad una parte vitale del partito espressa da due candidati al congresso».
Lorenzo Guerini, presidente del Copasir e capo di Base Riformista, in una call con Bonaccini, lamenta che «è poco chiaro l'impianto politico della segreteria in cui stiamo entrando». In altre parole, i moderati si stanno infilando in un tunnel verso una strada radicale e troppo di sinistra. Un altro Pd. […]
lorenzo guerini foto di bacco (2)
Come sempre gli scontenti sono più dei fortunati e ogni rivoluzione sconta sacche di resistenza. Su questi punti chiave: il partito in mano ad esterni, gli emiliani al potere, i cattolici assenti, l'asse politico spostato a sinistra. La segretaria ha scelto da sola, ha trattato solo con Stefano Bonaccini (investendolo così del ruolo di capo della minoranza) senza chiamare i capicorrente Orlando, Franceschini, Guerini, Zingaretti; penalizzando alcune aree e promuovendo nei ruoli apicali personalità a lei vicine.
dario franceschini foto di bacco
Se infatti per Elly Schlein mettere nella tolda di comando figure non organiche al Pd «è la dimostrazione che l'operazione di aprire il partito a mondi esterni è riuscita», ovviamente i «nativi» dem e gli apparati locali la vedono diversamente: temono l'arrivo di cardinali stranieri, dunque il plauso a questa rivoluzione è meno scontato. Nelle chat di capi e capetti delle varie aree, sinistra, cattolici e riformisti vicini a Bonaccini, fioccano dai territori domande su «come si fa a dare il partito in mano a due persone che non avevano nemmeno la tessera».
orlando provenzano
Il riferimento è a Marta Bonafoni, coordinatrice della segreteria, che da oggi è di fatto la numero due del partito: descritta dai romani che la conoscono quale consigliere regionale, come figura molto solida, con doti organizzative e un rapporto di ferro con Schlein, nato nel 2018. L'altro è Igor Taruffi, nuovo responsabile Organizzazione, assessore al Welfare della Giunta Bonaccini, vicino a entrambi.
Marta Bonafoni
[…] la sinistra di Orlando e Provenzano plaude […] Ma considera di maggior peso quelle di Provenzano (Esteri), Misiani (Economia e Infrastrutture), Sarracino (Sud e territori). Insomma la sinistra sente di avere messo saldamente le mani sul partito e non ha torto.
Pure il tesoriere (ruolo chiave) Michele Fina, viene da Dems, area Orlando; e Cecilia Guerra (delega al Lavoro) è di Art. 1 […]