Lucia Esposito per “Libero quotidiano”
CASA DEI VETTII CAPPELLA SISTINA DI POMPEI
La chiamano la Cappella Sistina di Pompei per la magnificenza delle pitture, la raffinatezza dell'architettura e per quel caleidoscopio di colori che inebria e cattura lo sguardo. È la casa-simbolo del parco archeologico che parla di storia dell'arte con scene mitologiche e quadretti erotici e racconta di una società dove era possibile che due ex schiavi diventassero ricchi commercianti di vino e proprietari di una delle più belle domus.
Da oggi tutti potranno visitare e perdersi nelle meraviglie della Casa dei Vettii che per vent' anni è rimasta chiusa (nel 2016 era stato aperto solo l'accesso all'ambiente dell'atrio e a quelli circostanti).
Al progetto di restauro, intrapreso sotto la direzione di Massimo Osanna, hanno partecipato archeologi, architetti, paesaggisti, ingegneri, restauratori, esperti di giardinaggio e strutturisti: professionalità che hanno dato vita a uno dei cantieri più complessi nel panorama archeologico degli ultimi decenni.
CASA DEI VETTII CAPPELLA SISTINA DI POMPEI
Sono state messe in sicurezza le coperture, ma particolarmente difficile è stato rimuovere gli strati di cera apportati in passato sugli affreschi allo scopo di proteggerli e farli risplendere. Una soluzione che si era rivelata dannosa soprattutto perché aveva oscurato molti dettagli delle pitture ora finalmente recuperati.
Il giardino colonnato è arricchito da un complesso sistema di condotte d'acque che formano tante fontanelle ed è affollato di copie di statue (si è deciso di proteggere le originali lasciandole al coperto in altri spazi espositivi del parco). Tra queste, c'è il particolarissimo Priapo che in questo giardino, duemila anni fa, stupiva gli ospiti con i suoi "scandalosi" zampilli d'acqua. Infine, sono state piantumate antiche specie vegetali riprodotte nel vivaio del sito.
PRIAPO CASA DEI VETTII POMPEI
Il risultato è strabiliante e ha emozionato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ieri ha partecipato alla cerimonia di apertura della Casa. «Pompei è un sito dove tocchiamo con mano il valore della nostra cultura, che è anche di tipo economico. Ho detto più volte che l'Italia è una superpotenza culturale perché la storia ci ha regalato un unicum. Pompei è un luogo dove percepiamo il valore di questa cultura. Abbiamo il dovere di conservare tutelare e anche migliorare il nostro patrimonio».
Gli scavi di questo edificio cominciarono nel 1894 anche se fuorono eseguiti soprattutto allo scopo di recuperare i beni asportabili e solamente negli anni successivi ci si rese conto della straordinaria importanza della villa. La Casa apparteneva a Aulus Vettius Conviva e Aulus Vettius Restitutus, probabilmente due liberti, divenuti ricchi con il commercio del vino.
1100 METRI DI BELLEZZA
Si trova di fronte a un'altra dimora sontuosa, quella degli Amorini, e si sviluppa su 1100 metri quadrati di pura meraviglia. I due fratelli la fecero restaurare senza badare a spese e ricorrendo alle maestranze più qualificate.
CASA DEI VETTII POMPEI SANGIULIANO
In tutti gli ambienti vollero pitture raffinate e appariscenti: accanto allo stipite destro della porta, verso il primo atrio, la vista di chi entra viene attratta da una figura di Priapo che, con il suo membro gigantesco pesato su una bilancia (che nell'altro piatto ha una borsa piena di denaro) doveva indicare la prosperità e la ricchezza degli abitanti della casa. Non mancano, tuttavia, tracce della vita degli ultimi, tra le quali spicca uno spazio adiacente alla cucina, nel quartiere servile, decorato con quadretti erotici.
L'ambiente, in passato, fu dotato di una porta di ferro per consentirne l'accesso ai soli uomini adulti (si è ipotizzato che fosse un'area destinata alla prostituzione). La barriera fu rimossa solo pochi giorni prima della riapertura della casa. Soddisfatto il direttore generale dei Musei, Massimo Osanna, che ha parlato di «apertura epocale».
POMPEI OSANNA
«La casa dei Vettii è la storia del mondo romani rinchiusa in una casa, la "casa museo" della romanità: ci troviamo affreschi mitologici e sculture in bronzo e in marmo, di eccezionale qualità artistica che parlano del rapporto complesso tra modelli greci e rielaborazioni romane, ma anche la vita economica e sociale della città», ha detto Gabriel Zuchtrigel, direttore del parco Archeologico. Quest' ultimo ha poi precisato che la casa sarà sempre visitabile e ha promesso: «L'abbiamo riaperta e non si chiude più».