1 - LA CATTIVA MAESTRA NO GLOBAL «I POLIZIOTTI DEVONO MORIRE»
Luca Fazzo per “il Giornale”
LAVINIA FLAVIA CASSARO
Una professionista delle mobilitazioni per le cause più estreme. Una presenza quasi fissa nei cortei no global, dal Piemonte alla Sicilia. Una che odia la polizia, e che è pronta a prendere il fucile. Lavinia Flavia Cassaro, 38 anni, è tutto questo. Il problema è che è anche una maestra. Una che prima o poi lo Stato pagherà per salire in cattedra, per spiegare ai bambini che ammazzare uno sbirro non è reato.
C'è voluto poco, per darle un nome, dopo le immagini trasmesse lunedì sera da Matrix, e definite in diretta «uno schifo» da Matteo Renzi. Si vedono gli scontri in piazza a Torino, quelli dove un agente si è trovato con la gamba devastata da un ordigno imbottito di chiodi. Si vede lei, in preda a una sorta di crisi isterica, urlare insulti feroci in faccia ai poliziotti, «vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire... mezza cartuccia del cazzo, vergognati schifoso». Ma anche lei, più tardi, calma, che davanti al microfono di Angelo Macchiavello non si rimangia nulla, non dà la colpa alla tensione dei momenti: «Non ho detto niente di sbagliato. In questo momento stanno proteggendo il fascismo. E io potrei trovarmi, fucile in mano a lottare contro questi individui».
LAVINIA FLAVIA CASSARO
È lei stessa a dire all' inviato di Mediaset di fare la maestra. Possibile? Sì, possibile. Ieri le immagini di Matrix vengono acquisite dalla Digos di Torino. «È la Cassaro», dicono subito alla sezione che si occupa dei centri sociali, gli agglomerati di antagonisti e teppisti che da anni infestano Torino.
Non è una leader, neanche una portavoce. Ma al «Gabrio», uno dei covi dei violenti dell' ultrasinistra, la conoscono più che bene. E altrettanto bene la conosce la Digos. È una militante dei comitati no Tav, quelli che da anni si battono contro l'Alta Velocità in Val Susa. Ma il suo nome compare anche nei rapporti sulle attività in Sicilia dei no Muos, i gruppi che cercano di impedire l'istallazione dei sistemi radar della Nato a Niscemi.
Lavinia Flavia Cassaro
Sembra il ritratto di una delle tante facce che popolano l'universo antagonista, i globetrotter della protesta che si spostano ovunque vi sia qualcosa da contestare. Ma c'è, a rendere tutto più indigesto, quel dettaglio che lei stessa rende noto. Lavinia fa la maestra elementare. Lavora nella scuola pubblica. E anche se Renzi dice «andrebbe licenziata su due piedi», mettere in pratica il proposito non è così facile.
La notizia buona è che la Cassaro non è di ruolo. È da anni nelle graduatorie, anche come maestra di sostegno: un ruolo ancor più delicato, accanto ai bambini con problemi maggiori. Le prime notizie la indicano come in servizio all' Onnicomprensivo di Moncalieri. Ma, interpellati ieri, i dirigenti scolastici dei due istituti in cui si è diviso l'Onnicomprensivo escludono che sia in organico e nemmeno tra le supplenti («per fortuna»).
Lavinia Flavia Cassaro
La notizia cattiva è che ha insegnato, anche come maestra di sostegno; e che prima o poi, come supplente o in pianta stabile, la pasionaria del no Tav, in attesa di prendere il fucile contro i poliziotti, tornerà in classe. Le spetta di diritto, essendo ormai in graduatoria da anni. E, per quanto inverosimile possa sembrare, né le sue urla ai poliziotti della Celere né le sue dichiarazioni possono farla cancellare dalle graduatorie. Perché nel 2016 una legge ha cancellato dal codice penale il reato di ingiurie a pubblico ufficiale. E senza una condanna, la donna che vuole i poliziotti morti diventerà maestra.
2 - RENZI: «È DA LICENZIARE» LA POLIZIA: «SEMINA ODIO NON PUÒ PIÙ INSEGNARE»
Lavinia Flavia Cassaro
Laura Cesaretti per “il Giornale”
«Il fatto è talmente grave, per la pesantezza delle parole usate, che ho immediatamente attivato i dirigenti dell' Ufficio scolastico regionale del Piemonte per avviare tutte le verifiche del caso», spiega al Giornale il ministro dell' Istruzione Valeria Fedeli. Era stato lo stesso Matteo Renzi, lunedì a tarda sera, a chiamare al telefono Valeria Fedeli, dagli studi di Matrix, per segnalarle il filmato appena trasmesso dal programma di Nicola Porro. Ripetendo quel che aveva già detto in diretta: «Che schifo, un' insegnante che augura la morte ai poliziotti andrebbe licenziata su due piedi».
Lavinia Flavia Cassaro
Più facile a dirsi che a farsi, spiegano gli esperti della materia, perchè il fatto in questione è avvenuto fuori dalle mura scolastiche, durante un cosiddetto «presidio antifascista» dei centri sociali torinesi in piazza, e non nell' esercizio delle funzioni di docente. L'iter comunque è stato subito avviato: «Occorre per prima cosa risalire formalmente all' identità della docente, controllare il suo fascicolo scolastico per capirne i precedenti e verificare se ci può essere una correlazione tra i suoi comportamenti a scuola e quello che è accaduto fuori, per capire se ci sono i termini per avviare un procedimento disciplinare. Il fatto resta comunque gravissimo», dice il ministro.
Lavinia Flavia Cassaro
In attesa degli accertamenti ufficiali, Matteo Salvini rivela di aver già individuato la maestra torinese, e racconta che tempo fa la signora lo avrebbe attaccato su Facebook con inconfondibile savoir faire: «Mi ha scritto: sei incompatibile con la Costituzione, vattene affanculo».
Intanto i sindacati di polizia chiedono la sospensione immediata della docente: «Un fatto grave e intollerabile, che deve indurre a riflettere sul pericoloso clima di odio e intolleranza che si è generato», afferma Felice Romano, segretario del Siulp. Serve, aggiunge, «una ferma e corale condanna morale e anche concreta. Serve a tutela della dignità dei poliziotti, in primo luogo. Ma anche, e soprattutto, a tutela della dignità delle centinaia di migliaia di insegnanti che, diversamente da questa signora, sono consapevoli di svolgere una delicatissima funzione pubblica».
Lavinia Flavia Cassaro
E ringrazia Renzi «per aver tempestivamente censurato questo tipo di condotta esprimendo solidarietà nei confronti dei poliziotti ed auspicando l' immediato sospensione dell' insegnante». Toni duri anche dal segretario generale del Sap, Gianni Tonelli: «Abbiamo assistito alla sospensione di un poliziotto per molto meno.
Adesso ci chiediamo: cosa ne sarà di questa insegnante? Cosa avrà mai potuto insegnare ai suoi alunni? È possibile che una istituzione come la scuola, deputata alla formazione e all' inclusione nella società, si avvalga di insegnanti che incitano all' odio e non rispettano le istituzioni? Da cittadino, ancora prima che poliziotto, mi aspetto che questa persona sia immediatamente sospesa dall' insegnamento».
Con Renzi, ringraziato dal Siulp, polemizza invece il parlamentare di Fi Stefano Maullu: «Non è credibile quando chiede il licenziamento, perchè il Pd non ha mai condannato apertamente le attività dei centri sociali». A Matrix, il segretario del Pd aveva però spiegato che «a Torino ci sono molti centri sociali che andrebbero semplicemente chiusi».