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    LA FALCHI VA, SENZA CATENE – “HO DETTO NO A TINTO BRASS, VOLEVA CHE FACESSI PIPÌ SULLA TELECAMERA - IN QUEL MOMENTO AVEVO ANCHE BISOGNO. MANGIAVO SOLO TRAMEZZINI. MA SE FOSSI NATA CON UN FILM EROTICO SAREI STATA ETICHETTATA PER SEMPRE – “LA PRIMA POMICIATA? SENTII LA LINGUA: MI FECE MOLTO SCHIFO” – "RICUCCI? SI FANNO SEMPRE ERRORI NELLA VITA - HO DETTO DI AVER USATO IL MIO CORPO COME STRUMENTO DI LAVORO, E QUESTO FA INCAZZARE LE DONNE. MA IO FACCIO QUELLO CHE MI PARE. I CALENDARI? MI STRAPAGAVANO, QUANDO LI RIVEDO DICO…"


     
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    Anna Lupini per “la Repubblica”

     

    walter rodino e anna falchi foto di bacco walter rodino e anna falchi foto di bacco

    Dire che Anna Falchi è bella è una banalità. Vederla di persona, a 51 anni, in jeans e sneakers, permette di testimoniarlo ben oltre quello che si immagina. Ma colpiscono la personalità e la serenità che derivano dagli obiettivi realizzati, dall’amore con il compagno, dalla forza della famiglia. Sui vecchi amori non si sofferma. Meglio pensare al presente e al futuro, anche se dal passato emergono racconti inediti: come quando, arrivata a Roma, incontrava ogni pomeriggio Alberto Moravia.

     

    Prima di affrontare i ricordi parliamo d’amore, le va?

    «Quello sempre, è il motore della vita».

     

    L’amore presente si chiama Walter Rodinò, esperto di comunicazione. Come le ha comunicato il suo interesse?

    «In modo basico, attraverso gli sguardi. Incroci fatali agli incroci del quartiere. Per tanti anni ci siamo guardati, poi abbiamo iniziato a salutarci, poi un caffè... Tutto con calma, è bello per questo. Siamo insieme da un anno».

     

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    anna falchi foto di bacco anna falchi foto di bacco

    Il suo primo bacio?

    «Facevo la terza media, mia madre organizzò una festa. Iniziammo il gioco della bottiglia. Non sapevo nulla, il sesso era tabù. Primo bacio sulla guancia, secondo a stampo, terzo “la pomiciata”. Il ragazzino mi portò di là, chiusi gli occhi e sentii la lingua: mi fece molto schifo. Cos’era un bacio lo capii più in là... come si dice, “brava ma lenta”. Ero un po’ bigottina».

     

    Foto con Fiorello, in discoteca a 21 anni. Che storia è stata?

    «Il primo amore. Ma non mi va di parlarne, per rispetto. Ogni volta ritirano fuori ‘sta storia, non è che rinnego: è stato un grande passione, ma difficile da vivere come personaggi pubblici».

     

    anna falchi anna falchi

    Con Max Biaggi?

    «Stiamo facendo un giro tra gli amori più famosi, ma sono completamente archiviati. Con Max ci sentiamo, è una cara persona».

     

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    Stefano Ricucci quindi lo saltiamo...

    «Vabbè, quello è mio marito. Si fanno sempre errori nella vita. Con lui sono passata dalle stelle alle stalle. Un vortice velocissimo».

     

    Ha sempre giocato con l’immagine, con il suo corpo. Ritiene di aver subito pressioni?

    «Oggi non si può dire più niente. Mi rinfacciano di non essere politically correct, questo termine mi sta sul cavolo. Ho detto di aver usato il mio corpo come strumento di lavoro, e questo fa incazzare le donne. Ma a me non fa incazzare, faccio quello che mi pare. I calendari? Mi strapagavano, mi piaceva vedermi così, quando li rivedo dico “quanto stavo in forma”. Amen».

     

    Che mondo ha trovato quando ha iniziato la carriera?

    anna falchi anna falchi

    «Arrivata a Roma ho conosciuto personaggi straordinari: Fellini, Risi, Vangelis, Irene Papas. E Moravia: facevamo delle riunioni negli uffici di una casa di produzione. C’erano lui, la moglie Carmen Llera e Tinto Brass. Avrei dovuto interpretare un film tratto da L’uomo che guarda.

     

    Ero una ragazzina venuta dalla provincia. Passavano i giorni, osai chiedere a Brass cosa avrei dovuto fare, non è che avessi questa gran cultura dei suoi film. Mi disse “metterò la macchina da presa sotto di te e tu ci farai la pipì sopra. L’ho fatto fare a tutte le grandi attrici”. Titubavo, e lui si arrabbiava, “l’ha fatto la Sandrelli”.

    Se fossi nata con un film erotico sarei stata etichettata per sempre. Ho detto no, feci saltare in aria un progetto pensato su di me. E mangiavo tramezzini, per dire, avevo anche bisogno».

     

    Cinque calendari sono stati un buon investimento?

    «Tornando indietro farei solo il primo, su Max, fotografato da Marco Glaviano».

     

    Molestie le ha mai subìte?

    «Tutte le abbiamo subìte, e le subiamo ancora. Mai come in questo periodo mi capita di incontrare dei bei marpioni. La donna dello spettacolo è considerata effimera, ci sono donne disposte a tutto e altre no, l’uomo non riesce a distinguere».

     

    anna falchi daniele luttazzi anna falchi daniele luttazzi

    Come affronta il passare del tempo?

    «Non ci penso. Ricorrere al lifting? Ti scollano la pelle del viso, mi fa impressione solo l’idea. Invecchio? Pazienza, ce ne faremo una ragione. Se ti fai il lifting non sembri più giovane, sembri rifatta. È crudele quando ti dicono “sei ancora bella”, stanno facendo un paragone con quando avevi vent’anni. Ma chi te lo ha chiesto?».

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