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    LA FARSA COLAO – FOLLI: “NON È CHIARO QUALI SIANO LE SUE COMPETENZE, I SUOI CONFINI, IL SUO RAPPORTO CON CONTE E I VARI DICASTERI. QUALCUNO PARLA DI "PREROGATIVE MINISTERIALI". MA ALLORA COLAO DOVREBBE AVERE IL RANGO DI MINISTRO. IN CASO CONTRARIO SI APRIRÀ UN INFINITO CONTENZIOSO CON I MINISTERI - PER CONTE E' UN “GRUPPO DI LAVORO”: DEFINIZIONE CHE SI ADATTA PIÙ A UN UFFICIO STUDI CHE A UNA FORZA DI PRONTO INTERVENTO


     
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    VITTORIO COLAO VITTORIO COLAO

    Stefano Folli per ''La Repubblica''

     

    La Pasqua del 2020 sarà ricordata per molti accadimenti poco positivi, ma anche per l' insistenza con cui il premier Conte alimenta la sua sfida all' Unione europea in merito agli eurobond. Minacciare di non firmare gli accordi che i capi di Stato e di governo vanno definendo in vista del vertice del 23 sa molto di azzardo estremo.

     

    Nel senso che rovescia tutti i parametri dei negoziati comunitari, dove si evita di mettere in piazza il dissenso prima del tempo e invece si cerca di ottenere qualche risultato per vie interne. Forse bisogna risalire fino ai primi anni Sessanta e al generale de Gaulle per ritrovare dei toni altrettanto aspri.

     

    giuseppe conte con mascherina e fraccaro giuseppe conte con mascherina e fraccaro

    Ma ovviamente nessuno pensa di confondere Conte con de Gaulle e la Francia agli albori della Quinta Repubblica con l' Italia di oggi. Quindi la mossa del presidente del Consiglio assomiglia a un colpo di dadi con un sottinteso. Se va bene, altri Paesi seguiranno l' Italia in una cavalcata che ha l' obiettivo di piegare la Germania e di modificare in parte l' equilibrio su cui si regge l' Unione. Ipotesi finora assai poco verosimile.

     

    giuseppe conte furioso in conferenza stampa giuseppe conte furioso in conferenza stampa

    Se va male, lo sconfitto avrà due strade di fronte a sé. La prima, annunciare di aver ottenuto comune un parziale successo, secondo il principio del "poteva andare peggio". La seconda, presentarsi come vittima di un sopruso anti-italiano e porsi alla testa di un fronte nazional/populista in cui potrebbero trovarsi benissimo i Cinque Stelle ammiccanti alla Cina, mentre le destre "sovraniste" - Lega e FdI - sarebbero spiazzate e messe in angolo.

     

    mattarella mattarella

    È un gioco pericoloso che sa molto di avventura sul piano politico e istituzionale. È chiaro che il premier sta tentando il tutto per tutto perché sente la terra sfuggirgli sotto i piedi. Esasperando i toni, spera di costringere la sua maggioranza a sostenerlo compatta (su una linea, peraltro, che il Pd fa sempre più fatica a condividere e non parliamo di Renzi).

     

    Ma Conte non è abbastanza forte per essere credibile come sfidante della vecchia Europa e l' Italia, a sua volta, è un Paese percorso da fattori di crisi troppo gravi per potersi permettere l' isolamento rispetto ai partner. Correndo magari il rischio che il vuoto sia riempito da cinesi e russi.

     

    VITTORIO COLAO VITTORIO COLAO

    Una Pasqua quindi carica di interrogativi. Tra i quali si collocano quelli riguardanti il neonato comitato per la ricostruzione presieduto dall' ex amministratore delegato di Vodafone, Colao. È solo l' ultimo dei comitati messi in piedi nella stagione del Covid: numerosi e talvolta tendenti a sovrapporsi.

     

    Quest' ultimo sembra destinato a essere il più importante, ma non è chiaro quali siano le sue competenze, i suoi confini, il suo rapporto con la presidenza del Consiglio e i vari dicasteri. Qualcuno ha parlato di "prerogative ministeriali". Sarebbe logico, ma allora Colao dovrebbe avere il rango di ministro senza portafoglio per la Ricostruzione, così da poter partecipare ai Consigli dei ministri su un piede di parità.

     

    In caso contrario è facile prevedere che si aprirà un infinito contenzioso con i ministeri: pensiamo in particolare allo Sviluppo e alle Infrastrutture. Il premier, presentando i suoi nuovi collaboratori, ha parlato di un «gruppo di lavoro»: definizione piuttosto minimalista che si adatta più a un ufficio studi incaricato di redigere rapporti anziché a una forza di pronto intervento, come i media preferiscono immaginarla. Si vedrà presto come stanno le cose.

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