vladimir putin
1 - IL CREMLINO PREPARA LA FASE 2 DELLA GUERRA IN 100MILA A SUD-EST ENTRO FINE MESE
Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
Consapevole di non aver raggiunto uno solo degli obiettivi militari dell'invasione, Putin si prepara a una fase due della guerra che vedrà nell'est ucraino (il Donbass) e nella fascia costiera a sud del Paese le sue principali direttrici. Lo farà - come riferiscono fonti di intelligence Nato - contando su una forza d'urto dimezzata rispetto a quella inizialmente impiegata nell'invasione. Non più di 90 battle groups, per un totale di circa 100 mila uomini.
BATTAGLIA IN DONBASS
Che dovrebbero riprendere l'offensiva a Sud e a Est in un periodo compreso tra la terza e la quarta settimana di aprile. Che è il tempo necessario - da quando è cominciata la ritirata strategica a Nord - non soltanto per rigenerare la capacità operativa dell'Armata di invasione ma anche per spostare nella regione del Donbass la forza aviotrasportata al momento riparata in territorio bielorusso.
GIURAMENTO DEI MEMBRI DEL BATTAGLIONE DI AUTO-DIFESA DEL DONBASS
[…] la fase due dell'offensiva russa dovrebbe fare tesoro degli errori esiziali consumati nelle prime sei settimane di guerra. […] I soldati inviati in Ucraina non erano abbastanza addestrati, informati e motivati. La catena di comando ha fallito, soprattutto nei gradi intermedi. […] L'aviazione, che avrebbe dovuto rapidamente dominare i cieli e aprire la strada all'offensiva di terra, non ha funzionato come ci si sarebbe aspettato. Ciò ha esposto i carri armati agli attacchi da terra, con i Javelin e gli altri sistemi anti carro, e dall'aria, con i caccia ucraini che sono pochi, ma comunque hanno continuato a volare. La logistica è stata molto carente, lasciando le truppe senza rifornimenti ed isolate.
IL TERRITORIO CONTESO DEL DONBASS
[…] la previsione che oggi sentono di poter formulare fonti di intelligence Nato è che sia a Est che a Sud la ripresa dell'offensiva russa seguirà un metodo diverso. A cominciare dalla rinuncia a ingaggiare obiettivi militari ucraini al momento non aggredibili se non a costo di perdite insostenibili, come la città di Odessa […] Grazie anche a linee di rifornimento di munizioni e armamento Nato che hanno sin qui assicurato e continuano ad assicurare, anche in queste ore, un sostegno importante ai reparti ucraini e che non sembrano essere state intaccate in modo significativo dall'offensiva russa.
carri armati russi entrano nel donbass
Putin dunque non molla perché sa che si gioca tutto. E la guerra si annuncia lunga. Anche perché, per potersi credibilmente sedere a un tavolo dei negoziati ha bisogno di ottenere un vantaggio strategico sul terreno. Quantificabile - sono ancora fonti di intelligence Nato a stimarlo - in una penetrazione lungo la fascia costriera a sud dell'Ucraina di almeno 40, 50 chilometri. Una porzione di territorio per altro di valore strategico fondamentale per la stessa Ucraina, trattandosi di un vitale sbocco sul mare delle sue attività manifatturiere e commerci. […] Putin sa bene che quando si fermerà la guerra, il risultato diplomatico dipenderà infatti dalla situazione sul terreno […]
2 - I PRETORIANI DI MOSCA PUNTANO IL DONBASS IL GRIDO DI ODESSA
Estratto dell’articolo di Cristiana Mangani per “il Messaggero”
carri armati russi entrano nel donbass
[…] l'intelligence Usa avverte: la nuova offensiva potrebbe durare almeno due mesi. La presa di Mariupol sarebbe un passo cruciale nella realizzazione dell'obiettivo di Vladimir Putin di controllare il territorio che collega la penisola ucraina della Crimea alla Russia, ma l'occupazione totale continua a non avvenire. Intanto, la battaglia non si ferma, con le forze di Mosca che tentano di riorganizzarsi per sferrare l'assalto finale al Donbass, bersagliando con i loro missili i centri abitati, con la popolazione civile assediata o in fuga, spesso preda di soldati e miliziani senza scrupoli.
carri armati russi nel donbass 3
IL SINDACO
Nella città sulle sponde del mar d'Azov, la situazione è peggiore persino che a Bucha, denuncia Kiev. Quella che finora è stata la città simbolo di questo conflitto è ormai completamente rasa al suolo: «È distrutta al 90%», piange il sindaco Vadim Boichenko, che parla di circa 130.000 abitanti ancora intrappolati perché i corridoi umanitari promessi non stanno funzionando. […] Drammatica anche la situazione a Mykolaiv, su cui i russi avrebbero continuato a sganciare le famigerate bombe a grappolo contro gli edifici civili. Qui si contano morti e feriti, persino tra la gente in coda a una fermata degli autobus e a bordo di uno di essi. Una strage. […]