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    "LA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE, FORSE, HA QUALCHE MISTERIOSO CONTO DA REGOLARE CON LA FERRARI” – GIORGIO TERRUZZI INTERVIENE SUL CASO DEL SORPASSO VERSTAPPEN-LECLERC – “NON È FACILE ACCETTARE LA DECISIONE DEI GIUDICI AUSTRIACI PERCHÉ È DIFFICILE CAPIRE QUALE SIA IL METRO, IL METODO, IL CRITERIO...” - POLEMICHE A PARTE, LA ROSSA NON SA PIU’ VINCERE. L’ULTIMO TITOLO IRIDATO NEL MONDIALE PILOTI LO HA CONQUISTATO CON RAIKKONEN NEL 2007. ANCHE QUESTO E’ COLPA DELLA ‘FIA’?- VIDEO


     
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    Giorgio Terruzzi per il "Corriere della Sera"

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    Non è facile accettare la decisione dei giudici austriaci perché è difficile capire, a questo punto, quale sia il metro, il metodo, il criterio, una volta ribadito che le regole sono regole, inutile discutere, chissenefrega dello spettacolo. Tesi sostenuta ad oltranza dopo la penalità inflitta a Vettel in Canada, con tanto di ricorso Ferrari respinto al Castellet. Evidentemente esistono solo i diritti di chi attacca: Hamilton allora, Verstappen ieri. Nessuna attenuante per chi si difende: Vettel allora, Leclerc ieri.

     

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     Il che significa che tutte le penalità inflitte per casi analoghi in altre corse, contano come il due di picche per commissari che valutano e decidono secondo umore o livore. Non è bello star qui a discutere di questo scandalo dopo una corsa intensissima ma visto l' esito, tocca masticare amaro per la seconda volta nel giro di tre corse per sentenze addirittura di segno opposto. Un paradosso che porta ad avere a che fare con un filo di sospetto perché, forse, era troppo imponente la tifoseria olandese attorno al paddock; perché, forse, la pista in questione è una proprietà Red Bull; perché, forse, la Federazione Internazionale ha qualche misterioso conto da regolare con la Ferrari.

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    Sono pensieri da stizza e impotenza, sia chiaro, ma la mancata sanzione per il pur velocissimo Max sembra francamente provocatoria. Anche perché Leclerc aveva messo in pista, vista l' inferiorità gommistica a quel punto, l' unica mossa possibile: allargare la traiettoria per avere una linea vantaggiosa alla trazione immediatamente dopo la curva. Un progetto saltato causa «lungo» di Verstappen con conseguente spintone al ferrarista. Un semplice «incidente di gara» come hanno scritto i giudici?

     

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    Beh, non proprio. Oppure, che lo siano tutti e non qualcuno. Altrimenti, se le regole sono opinioni in mano a persone con potere assoluto, che la Ferrari si dissoci, visto che le proteste e i reclami non hanno peso. Un atto di forza a fronte di un doppio sgarbo clamoroso. Anche perché questa decisione rende di nuovo inaccettabile quella presa nei confronti di Vettel a Montreal.

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