Umberto Zapelloni per ''il Giornale''
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#EssereFerrari è un bellissimo hashtag. Non identifica soltanto un modo di essere, ma anche di fare le cose. E, risultati dell' ultimo periodo a parte, la Ferrari resta un simbolo italiano e del made in Italy.
Ma #essereFerrari significa anche avere dentro una passione senza limiti e senza frontiere. Soffrire per una squadra, per un pilota, per una macchina perché, con buona pace di Toto Wolff, solo la Ferrari ha tifosi in tutto il mondo.
Che vinca o che perda, le bandiere rosse, quelle con il Cavallino rampante, le uniche accettabili, sventolano sempre. I tifosi sono un patrimonio della Ferrari anche se poi, le auto da 200mila euro in su sono solo 10mila persone che possono permettersele.
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La Scuderia lo sa, tanto che l' altro giorno ha twittato chiedendo aiuto proprio ai suoi tifosi, quelli per i quali è già un sacrificio comprare una maglietta o un cappellino: «Non è stato un buon weekend ma non smettiamo di lottare ha cinguettato la Scuderia -. Non è la prima volta che ci troviamo ad affrontare delle difficoltà, ma ne siamo sempre usciti. Più che mai in momenti come questo abbiamo bisogno dei nostri tifosi. Grazie di essere al nostro fianco».
A Monza, domenica le tribune saranno riservate a 300 eroi che ci hanno aiutato a combattere il Covid, ma tra dieci giorni al Mugello, in occasione del Gran premio numero 1000 della storia ferrarista ci saranno in vendita 3mila biglietti al giorno. Sarà il primo Gran premio dell' anno maledetto a porte socchiuse.
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Un' occasione unica per festeggiare la Scuderia anche in mezzo alla tempesta. Poi però escono i prezzi di quei biglietti e si capisce che più che ai tifosi sono rivolti ai clienti Ferrari. Più che una festa si è organizzato un evento. La domenica si va da un minimo di 750 euro (per le tribune 58 o Materassi) a un massimo di 1.200 per la Poltronissima Pit Lane in Tribuna Centrale.
Se preferite, venerdì ve la cavate con biglietti da 188 a 300 euro e per le qualifiche da 375 a 600 euro. Prima di tutto diciamo che la Scuderia Ferrari F1 non ha avuto parola sui prezzi, nonostante il Mugello sia di proprietà della stessa Ferrari.
«La decisione è di Formula 1 e promoter dopo un' analisi dei prezzi di Monza e della MotoGp», la versione ufficiale. Non contando che questa volta i cosiddetti prati non possono essere venduti e che a Monza comunque la tribuna centrale costava meno di 700 euro. Allora non si chieda l' affetto dei tifosi, non si giochi sulla loro passione.
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Si dica chiaramente che il Gran premio della Toscana è un evento unico, un appuntamento esclusivo per soli vip (o clienti Ferrari se si preferisce). Più che un Gp è un raduno per proprietari. Essendo il millesimo Gran premio della Scuderia, un appuntamento storico, non c' è nulla di male a fare certe scelte. Ma allora è inutile vantarsi di aver riaperto le tribune. E inutile chiedere ai tifosi di essere al nostro fianco.
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