Fabio Martini per “la Stampa”
eugenio giani gel mascherina e pallone
Sulle dolci e pettinate colline di Montalcino va in scena una sequenza che racconta bene la strana sfida in corso in Toscana in vista dell'elezione del nuovo Presidente della Regione: nel museo diocesano è il primo pomeriggio, una trentina di agricoltori sono lì che aspettano da mezzora, quando finalmente appare Eugenio Giani.
A quel punto il sindaco di Montalcino alza il tono della voce: «Voi tutti lo conoscete, è il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione». Silenzio. Il sindaco Franceschelli è costretto ad insistere: «Io gli farei un applauso». Seguono 55 minuti di domande che spaziano dai cinghiali alle olive, alla fine prende la parola Giani e sciorina il suo repertorio: neanche una concessione a retorica o ad effetti speciali, culminando con una promessa che spiazza l'uditorio: «Non avrò assessori tecnici, perché quelli dopo un po', se ne vanno con la coda tra le gambe».
matteo salvini susanna ceccardi
Applauso finale: 7 secondi. Questo è Eugenio Giani, l'anti-personaggio. Elegante nel portamento, forbito nell'eloquio, mai un insulto agli avversari, ma incapace di trasmettere pathos. Sulle spalle di questo notabile fiorentino di 62 anni entrato in politica una trentina di anni fa, sta appeso un fardello pesante: dalla sua tenuta dipende l'onore (e il potere) della sinistra in Toscana, penultima roccaforte rossa, dopo la caduta dell'Umbria.
eugenio giani nicola zingaretti
A Giani guarda con un filo d'ansia Giuseppe Conte e con un'ansia crescente Nicola Zingaretti: perdere proprio qui - e a vantaggio della Lega - potrebbe produrre un effetto-slavina sulla leadership del Pd: a Veltroni bastò perdere la moderata Sardegna per dimettersi da segretario del partito. Ebbene, a 16 giorni dalla fine della campagna elettorale a sinistra l'ansia è alle stelle.
zingaretti conte
Non soltanto perché gli sfidanti ormai da un mese sono dati alla pari nei sondaggi (oramai l'unica bussola per i media e per i politici), ma soprattutto perché si sta rivelando complicata l'impresa di fare in Toscana un bis dell'Emilia: Giani non è Bonaccini (che si era inventato il "sovranismo emiliano"), mentre Ceccardi-Salvini «hanno imparato la lezione da Bergonzoni-Salvini», fa notare il professor Paolo Armaroli, alludendo a quella campagna invernale che fu nazionale, salviniana e anti-emiliana.
salvini ceccardi
Chi ha capito è Susanna Ceccardi. Trentatré anni, prima sindaca leghista in Toscana, una grinta che ne ha fatto la "leonessa" di Salvini, da diverse settimane Ceccardi ha sfumato i panni dell'integralista, quella che aveva avuto il coraggio di dare alla figlia il nome di Kinzica, l'eroina che avrebbe salvato Pisa dall'invasione dei Saraceni.
O che ha pronunciato frasi come questa: «Chi mi accusa di tenere più alla vita di un chihuahua che alla vita di un immigrato, non capisce che i chihuahua non sbarcano a migliaia sulle nostre coste». In campagna elettorale Ceccardi, pur restando aggressiva, è attentissima a non replicare quelle battute che l'hanno resa "famosa" e ai primi di agosto ha sfilato nel corteo che ricorda l'anniversario della Liberazione di Firenze.
i racchettoni di susanna ceccardi
E le immagini che arrivano da tutte le province del "contado", rilanciano una sensazione, corroborata dai sondaggi più seri: il Pd regge bene nella Toscana centrale (Firenze, Prato, Empoli) ma cede nelle altre aree.
Una frana che viene da lontano. Il centro-destra ha conquistato il sindaco in 6 capoluoghi su 10 (Arezzo, Grosseto, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Siena) e alle elezioni Europee di un anno fa la percentuale di quei tre partiti (42,2%) ha sopravanzato il centrosinistra di 3 punti e mezzo. Dunque, al contrario di quanto si ripete, il vero "miracolo" lo deve realizzare Giani: per rimontare uno svantaggio accumulato prima del suo arrivo.
EUGENIO GIANI SI TUFFA IN ARNO
Socialista di sinistra negli anni Ottanta, consigliere e assessore col Pd, Eugenio Giani sta conducendo una campagna elettorale segnata da alcune originalità. Per dirne una: ai primi di agosto ha postato su Facebook un filmino che lo ritrae mentre è impegnato in costume da bagno in un tuffo in piedi da un cespuglio alle sorgenti dell'Arno, un "exploit" buffo che vorrebbe alludere ad una vigoria giovanilistica e a quella "toscanità" che è uno dei suoi refrain preferiti.
RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE
Giani oltretutto tiene in panchina il Governatore uscente Enrico Rossi che, secondo il 75 per cento dei toscani intervistati, ha gestito in modo positivo l'emergenza Covid ma in compenso negli ultimi giorni si è mosso Matteo Renzi, per provare ad onorare una promessa («Italia Viva supererà il 10 per cento») che è fuori dai radar di tutti i sondaggisti.
susanna ceccardi incinta
Ma alla fine quanto peserà il Covid su un elettorato impaurito? Nei giorni del voto in che misura sfideranno le insidie del virus gli over-65, bacino naturale di Giani? Quanto peserà il richiamo al voto utile su elettori oggi attratti dai candidati dei Cinque stelle e della sinistra-sinistra? Dice un vecchio saggio come Valdo Spini: «Giani si è proposto come la forza tranquilla».
ENRICO ROSSI CON LA MASCHERINA
La scommessa è esattamente quella, anche perché Giani deve vedersela quasi da solo, o almeno questa è stata la sensazione degli addetti ai lavori ascoltando l'ultimo assist di Nicola Zingaretti: «È il tempo di combattere sapendo che la posta in gioco non è un nome o un candidato, ma il futuro di una comunità, il futuro della Toscana».
EUGENIO GIANI EUGENIO GIANI SI TUFFA IN ARNO MEME SULLA TRASMISSIONE DI RENZI SU FIRENZE RENZI E IL DOCUMENTARIO FIRENZE MATTEO RENZI SINDACO DI FIRENZE MATTEO SALVINI E SUSANNA CECCARDI CONTESTATI A VIAREGGIO