1.HONG KONG: POMPEO MINACCIA RAPPRESAGLIE CONTRO LA CINA
(ANSA) - Il segretario di stato americano ha minacciato "rappresaglie" degli Usa dopo quello che ha definito "un triste giorno" per Hong Kong in seguito all'approvazione della nuova legge sulla sicurezza nazionale.
xi jinping vota la nuova legge sulla sicurezza nazionale di hong kong
2.LAM, LEGGE SICUREZZA NON TOCCA AUTONOMIA DI HONG KONG
(ANSA) - La legge sulla sicurezza nazionale, appena entrata in vigore e tarata da Pechino per Hong Kong, è il "più importante sviluppo" nei legami bilaterali. La governatrice Carrie Lam, alla cerimonia del 23/mo avversario del ritorno dei territori sotto la sovranità cinese, ha ribadito che l'alto livello di autonomia o l'indipendenza giudiziaria non saranno intaccati. "E' uno storico passaggio nel miglioramento del meccanismo di tutela della sovranità, dell'integrità e della sicurezza del Paese", ha aggiunto, ricordando la legge dell'ex colonia che ora punisce l'oltraggio all'inno nazionale cinese.
Lam, nella tradizionale cerimonia dell'alzabandiera all'Hong Kong Convention and Exhibition Center di Wan Chai, ha rimarcato che la legge è una "inevitabile e pronta decisione per ristabilire l'ordine e la stabilità nella società" nell'ex colonia britannica. Lo scorso anno, il sito, nella stessa occasione, su teatro di pesanti contestazioni nate dalla controversa proposta di legge sulle estradizioni in Cina, proprio nell'area del porto dove 23 anni fa l'ultimo governatore coloniale britannico, Chris Patten, fortemente critico verso la legge sulla sicurezza nazionale, restituì in lacrime i territori alla Cina.
carrie lam con xi jinping
Un piccolo gruppo di manifestanti ha protestato contro la nuova legge che, secondo i più critici, è destinata a frantumare l'ampia autonomia e libertà che Pechino aveva promesso di mantenere a Hong Kong per almeno 50 anni, fino al 2047, secondo il modello 'un Paese, due sistemi'. La grande marcia tenuta ogni anno dagli attivisti pro democrazia è stata vietata dalla polizia, ufficialmente per le cautele legate al Covid-19.
3.HONG KONG: PRIMO ARRESTO PER LEGGE SICUREZZA NAZIONALE
(ANSA) - La polizia di Hong Kong ha eseguito il primo arresto in base alla nuova legge sulla sicurezza nazionale dopo la sua entrata in vigore: si tratta di un uomo, secondo i media locali, che possedeva una bandiera della Hong Kong indipendente a Causeway Bay, dove è attesa a breve una manifestazione non autorizzata. La polizia, nel frattempo, ha usato per la prima volta anche la nuova bandiera viola che vale come monito ai manifestanti che utilizzano bandiere o striscioni illegali o che scandiscono cori e slogan che esprimono propositi di secessione o sovversione.
4.HONG KONG, ERGASTOLO PER I SECESSIONISTI
Michelangelo Cocco per ''Il Messaggero''
IL CASO
Il parlamento di Pechino ha approvato all'unanimità la controversa Legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, che prevede pene fino all'ergastolo per i reati di secessione, eversione, attività terroristiche, e collusione con un paese straniero o elementi esterni per mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Le nuove norme (66 articoli divisi in sei capitoli), dopo la firma del presidente cinese, Xi Jinping, sono entrate in vigore ieri alle 23:00, alla vigilia del ventitreesimo anniversario dello handover, il passaggio dell'ex colonia dalla Gran Bretagna alla Repubblica popolare cinese il 1° luglio 1997.
xi jinping
La legge è stata fortemente voluta dalla leadership del Partito comunista, che manda così anche un chiaro segnale d'intransigenza all'Occidente che ha simpatizzato con i milioni di hongkonghesi che negli ultimi 12 mesi sono scesi in piazza centinaia di volte per difendere le loro libertà: la Cina della Nuova era proclamata da Xi tutela l'ordine e l'integrità del suo immenso territorio nazionale nelle forme (e con le leggi) che ritiene più consone alle sue esigenze del suo sistema politico autoritario.
LE REAZIONI
arresti e scontri a hong kong 2
Le reazioni internazionali sono state immediate. Gli Stati Uniti hanno reso effettiva la misura annunciata nelle scorse settimane che toglie lo status commerciale privilegiato a Hong Kong, un provvedimento che però potrebbe avere l'effetto indesiderato di spingerla sempre più tra le braccia di Pechino. L'Amministrazione Trump ieri ha annunciato che partirà dallo stop alle esportazioni delle tecnologie Usa più avanzate. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha dichiarato che l'Ue «deplora questa decisione (la Legge, ndr)» che «rischia seriamente di danneggiare l'alto grado di autonomia di Hong Kong e avrà un impatto negativo sul sistema giudiziario e sullo stato di diritto». La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha fatto sapere che l'Ue sta discutendo possibili contromisure con i «partner internazionali».
scontri a hong kong 24 maggio 2020 19
La nuova legge prevede pene anche per gli stranieri, che potranno essere espulsi, e per le aziende, che rischiano multe salate. Ma l'obiettivo centrale della Legge, che Pechino inseguiva dal 2003 - quando il tentativo di vararla provocò una crisi nel governo di Hong Kong è quello di isolare (criminalizzandola) l'ala più radicale (numericamente minoritaria, ma fondamentale per le sua capacità di mobilitazione) dal grosso del movimento di protesta, e normalizzare Hong Kong contando sul sostegno della maggioranza silenziosa che secondo Pechino sostiene le politiche del governo centrale. La Legge sulla sicurezza nazionale servirebbe insomma a evitare il ripetersi di proteste durante le quali sono andati in scena atti di violenza estrema e hanno trovato spazio appelli sempre più espliciti all'indipendenza.
Le nuove norme però riducono l'indipendenza del sistema giudiziario di Hong Kong, uno dei pilastri della semi-autonomia della quale gode la metropoli finanziaria. Nei casi in cui il governo di Hong Kong si dimostri incapace di agire, oppure si verifichi un'interferenza straniera, o sia immediatamente in pericolo la sicurezza nazionale, sarà infatti l'Agenzia per la sicurezza nazionale controllata direttamente da Pechino e non la Commissione per la sicurezza nazionale di Hong Kong (controllata da Pechino indirettamente, attraverso il Chief executive di Hong Kong) a condurre le indagini ed emettere le sentenze.
JOSHUA WONG
L'ACCUSA
Per questo motivo, e per non aver nemmeno consultato il Consiglio legislativo, i deputati all'opposizione a Hong Kong hanno accusato Pechino di aver «insultato» il parlamentino di Hong Kong. Dennis Kwok, del Civic Party, ha definito «ridicolo» il fatto che Pechino abbia reso pubblici gli articoli della nuova legge solo poche ore prima che entrasse in vigore. Al momento del varo della Legge, Joshua Wong, Nathan Law e Agnes Chow i volti più noti del movimento giovanile si sono dimessi dal partitino indipendentista Demosisto, che poco dopo ha annunciato il suo scioglimento. Eppure secondo Wong nessuna «legge draconiana» fermerà il movimento.
JOSHUA WONG IN COLLEGAMENTO CON IL SENATO ITALIANO
«Continuerò a restare a casa mia, Hong Kong ha dichiarato il leader della protesta in risposta alle voci che lo vogliono esule in Occidente -, finché mi silenzieranno e mi spazzeranno via. Ormai la città è uno stato di polizia».