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    LA FORD TORNA IN F1: L’ACCORDO CON LA RED BULL PREVEDE IL DEBUTTO IN PISTA NEL 2026, ANTICIPATO DA UNA COLLABORAZIONE DA AVVIARE A BREVE. IL TEAM AUSTRIACO STA POTENZIANDO UNA STRUTTURA PROPRIA DESTINATA A GARANTIRE IL TRANSITO DAL MOTORE HONDA A PROPULSORI COSTRUITI AUTONOMAMENTE; L’ARRIVO DI FORD COME PARTNER SIGNIFICA OTTENERE RISORSE ECONOMICHE ADEGUATE A UN PROGETTO TANTO AMBIZIOSO - L’ANTICA RIVALITÀ CON FERRARI, ESPLOSA DOPO IL TENTATIVO DI ACQUISIRE IL CAVALLINO DEL 1963 E IL NIET DEL DRAKE…


     
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    Giorgio Terruzzi per corriere.it

     

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    Spifferi. Si aprono in continuazione, nonostante la fissa per la segretezza che domina i team di Formula 1. Il caso più fresco riguarda la Ford che annuncerà oggi il ritorno nei Gp, in concomitanza con la presentazione della nuova Red Bull — prevista non a caso a New York — destinata al Mondiale 2023. Una notizia in circolazione da tempo, rilevante per la caratura del marchio in questione, per il futuro di un universo agonistico in costante espansione, soprattutto negli Usa.

     

    L’accordo Ford-Red Bull prevede il debutto in pista nel 2026, anticipato da una collaborazione tecnica da avviare a breve. Si tratta di una mossa di reciproco vantaggio. Il team austriaco sta implementando una struttura propria — Red Bull Powertrains — destinata a garantire il transito dalle power unit Honda a propulsori costruiti autonomamente; l’arrivo di Ford come partner significa ottenere risorse economiche adeguate a un progetto tanto ambizioso, visto che i motori del prossimo futuro dovranno utilizzare carburanti sostenibili a partire dal 2026 per arrivare a quota «zero carbon» entro il 2030.

     

     

     

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    Il matrimonio sembra solido e assennato. Ben più di quello annunciato da Mario Andretti, desideroso di entrare nel circo in compagnia di Cadillac, ancora a zero sul complicato e costoso fronte tecnologico, a differenza di Red Bull o di Audi che già lavora da tempo per il debutto nel ‘26. Non solo: il ritorno di Ford significa riportare nei Gp un marchio storicamente pesante, vincitore di 13 titoli piloti tra il 1968 e il ‘94 e di dieci Mondiali costruttori tra il ’68 e l’81. Per non parlare dell’antica rivalità con Ferrari, esplosa negli anni Sessanta nelle gare Sport-Prototipi, dopo il tentativo di acquisire il Cavallino del 1963. Mandato a monte dal formidabile desiderio di indipendenza di Enzo Ferrari.

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