Uski Audino per “la Stampa”
Robert Habeck
La Germania alza il livello di attenzione sulla sicurezza energetica passando dallo stadio di pre-allerta 3, entrato in vigore a marzo, al livello di allarme 2. L'annuncio del secondo stadio denuncia una situazione di scarsità di gas, ma non ancora di emergenza. In quel caso estremo - corrispondente al livello 1 - si potrebbe arrivare al razionamento del gas da parte dell'agenzia federale per le reti. Uno scenario che il ministro dell'Economia Robert Habeck si augura di non dover raggiungere «mai».
le vie del gas russo
«Sarà un percorso accidentato quello che dovremo intraprendere come Paese», ha spiegato Robert Habeck alla stampa, in un discorso lacrime e sangue. «Anche se non lo si sente ancora: siamo in una crisi del gas. D'ora in poi il gas sarà un bene scarso. I prezzi sono già alti e dobbiamo essere pronti ad ulteriori aumenti».
Le ragioni sono note: la riduzione del 60% del gas russo che arriva dal gasdotto Nord Stream 1. «Mancano circa 100 milioni di metri cubi di gas al giorno, è come se mancasse una grande nave di Gln a cadenza quotidiana», ha esemplificato Habeck. E dall'11 luglio per una decina di giorni la fornitura da Nord Stream 1 scenderà a zero per gli usuali lavori di manutenzione. Con questa contrazione dell'afflusso di gas le riserve non possono essere riempite al ritmo dei mesi precedenti, dove ogni giorno si raggiungeva l'1%, ma al massimo intorno al 0,3%.
Robert Habeck
Un andamento che rende difficile immaginare di raggiungere l'obiettivo del 90% di serbatoi di stoccaggio pieni entro dicembre, senza acquisti esterni. Ma cosa comporta l'innalzamento del livello di allarme? Quale ricaduta avrà sui cittadini? I prezzi aumenteranno perché i fornitori di gas potranno ricaricare gli aumenti del mercato sui consumatori.
Ma non ci sarà un automatismo tale per cui i prezzi subiranno degli sbalzi improvvisi. Piuttosto, grazie ad un accorgimento legislativo, i costi cresceranno gradualmente e progressivamente, ha chiarito Habeck. Del resto il ministro dell'Economia ha spiegato la necessità della misura evocando lo spettro di uno scenario alla Lehman Brothers: «Se gli sbalzi di prezzo sono così grandi da far crollare le aziende, c'è il rischio di un effetto Lehman nell'intero sistema», ha avvertito.
NORD STREAM
«Il rischio consiste nel fatto che i fornitori di energia non siano più in grado di far fronte finanziariamente ad acquisti così onerosi (di energia, ndr) e che possa essere minacciata la garanzia della fornitura energetica», ha dichiarato Kerstin Andreae, direttrice dell'associazione tedesca delle industrie di energia e acqua (Bdew). Ci si muove su margini stretti e non è da escludere che le ricadute per i cittadini saranno molto pesanti. Intanto il costruttore automobilistico Bmw ha dichiarato che potrebbe acquistare elettricità da terzi invece di gestire i propri impianti di cogenerazione a gas, in un'ottica di risparmio di questa fonte preziosa. -