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    BERLINO, FUORI I SOLDI: IL PASSATO TI TRAPASSA - IERI A FIRENZE È STATA INTENTATA UNA CLASS ACTION PER LA STRAGE DI SANT’ANNA DI STAZZEMA DAI SOPRAVVISSUTI E DAI PARENTI DELLE VITTIME CHE IPOTIZZA RISARCIMENTI PER CIRCA 150 MILIONI DI EURO - FINORA LA GERMANIA NON HA PAGATO PER LE STRAGI NAZISTE, I SOPRAVVISSUTI SONO STATI RISARCITI CON I FONDI DEL PNRR – NEL 2022 IL GOVERNO DRAGHI HA ISTITUITO UN FONDO SPECIALE...


     
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    Estratto dell’articolo di Giuseppe Salvaggiulo per “la Stampa”

     

    hitler e il suo manifesto nazista hitler e il suo manifesto nazista

    La prima si chiama Antonucci Disma, classe '43, nata a Stazzema. L'ultima Vecoli Mita Piera, classe '47, nata a Camaiore. Sono 92, superstiti o parenti delle 560 vittime della strage nazifascista di Sant'Anna di Stazzema, all'alba del 12 agosto 1944.

     

    Incasellati in ordine alfabetico in un voluminoso atto di citazione per risarcimento danni «contro la Repubblica Federale di Germania, in persona del legale rappresentante pro tempore presso l'Ambasciata con sede in Roma».

     

    È la prima class action di questo genere, cominciata ieri a Firenze. Una causa pilota, la più numerosa, rispetto alle altre avviate in ogni luogo d'Italia – da Marzabotto alle Fosse Ardeatine - dove stragi, eccidi e deportazioni tra il 1939 e il 1945 fecero circa 24mila morti.

     

    IL PROCESSO DI NORIMBERGA IL PROCESSO DI NORIMBERGA

    Dopo i sessanta processi istruiti nell'immediatezza dagli angloamericani, la storia delle stragi nazifasciste è segnata dall'impunità. I 900 fascicoli che le documentavano furono ritrovati solo nel 1994 nella cancelleria della Corte militare di Roma. «L'armadio della vergogna» che li aveva custoditi per mezzo secolo aveva le ante rivolte verso il muro ed era chiuso con una catena. «Un insabbiamento», secondo il Csm. Su 60 condannati all'ergastolo nei successivi processi, solo tre hanno scontato la pena.

     

    IL PROCESSO DI NORIMBERGA IL PROCESSO DI NORIMBERGA

    La Germania non ha mai concesso l'estradizione in Italia dei criminali nazisti, che sono morti da cittadini liberi. Inoltre una legge italiana del 1962 la rese indenne da pretese risarcitorie da parte delle vittime, dopo aver liquidato forfettariamente 40 milioni di marchi dell'epoca. Ma le vittime non hanno mai accettato l'impunità tedesca.

     

    La Corte Costituzionale ha dato loro ragione nel 2014, stabilendo che l'immunità per uno Stato non può valere per crimini di guerra e contro l'umanità. Negli ultimi dieci anni le cause civili contro la Germania si sono moltiplicate, ma invano. Anche se condannata, la Germania non paga.

    IL PROCESSO DI NORIMBERGA IL PROCESSO DI NORIMBERGA

     

    E quando il tribunale di Roma ha provato a pignorare la sede del Goethe Institut di Roma, Berlino si è rivolta alla Corte dell'Unione Europea. Per chiudere la questione, nel 2022 il governo Draghi ha istituito un fondo speciale finanziato dal Pnrr, destinato a pagare i risarcimenti al posto della Germania. Da quel momento le cause sono ripartite.

     

    Solo la class action di Sant'Anna di Stazzema ipotizza risarcimenti per circa 150 milioni di euro. Lo Stato ha appena annunciato di pagare 12 milioni alle sei vittime della strage di Fornelli, piccolo borgo in provincia di Isernia. Complessivamente, nelle 780 cause già partite in tutta Italia si stimano richieste per circa 800 milioni di euro. […]

    PROCESSO DI NORIMBERGA PROCESSO DI NORIMBERGA

     

    L'atto di citazione ricostruisce la strage come crimine contro l'umanità. Poi sottolinea che «la Repubblica Federale di Germania ha sempre riconosciuto la propria continuità giuridica con il Terzo Reich». E calcola i risarcimenti per «i testimoni miracolosamente sopravvissuti» (ce ne sono ancora 14) e i parenti delle vittime.

     

    AULA DEL PROCESSO DI NORIMBERGA AULA DEL PROCESSO DI NORIMBERGA

    A ciascuno è riservata una tabella: quanti anni aveva, quanti parenti ha perso, quanti gliene sono rimasti… Per mesi gli avvocati sono andati paese per paese, casa per casa, a raccogliere testimonianze, documenti e firme, talvolta vincendo la disillusione dopo anni trascorsi invano. Prossima udienza a metà ottobre. Serviranno tre anni per una sentenza di primo grado, una decina per la Cassazione. Troppi, per i superstiti. […]

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