Mario Fabbroni per www.leggo.it
Clemente Mastella, quanto è durato il suo calvario giudiziario?
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«Dieci anni. Non ho dormito tranquillo una sola notte, ero innocente. Una vicenda assurda, mi è venuto pure l'infarto».
Infarto? Quando?
«L'ho scoperto per caso, ora. Come è noto, ho avuto un incidente automobilistico e dovevo operarmi al naso. Ma gli esami di rito non sono andati bene, i medici hanno voluto approfondire. Così ho appreso di aver avuto un infarto, anche se non l'ho capito dato il mio malessere continuo».
Cosa accadde più di 10 anni fa?
«Ero ministro della Giustizia quando un presunto pentito rivela che mia moglie (Sandra Lonardo, allora presidente del Consiglio regionale della Campania) avrebbe fatto pressioni su uno dei dirigenti della sanità casertana. Sono stati i Mastella, disse».
Concussione, questo il reato ipotizzato.
«Già. Sandra finì agli arresti domiciliari, io fui costretto a dimettermi da ministro. Nessuno mi disse resta, neanche il presidente Napolitano».
La verità è arrivata, ma dopo tutto questo tempo.
«Altro che giustizia. Da un'altra intercettazione - è venuto fuori che l'accusatore aveva rapporti con il cognato del boss dei casalesi, Zagarella. L'ho saputo dopo 10 anni».
SANDRA LONARDO E CLEMENTE MASTELLA
Perché lei è stato tirato in ballo, allora?
«Volevano distruggere me e il mio partito. Saltando io, saltava tutto quel sistema. Ed è successo proprio così».
MASTELLA E LA MOGLIE
Ora cosa pensa?
«È come se avessi avuto il tumore, per 10 anni. Linciato mediaticamente, distrutto nella dignità. La mia storia grida vendetta».
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