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    LA GRAN BRETAGNA DICE NO ALLA RUSSIA PER UN’INCHIESTA CONGIUNTA SUL CASO SKRIPAL: “E’ UNA PERVERSIONE” - MA LONDRA INCASSA UN CEFFONE: IL DIRETTORE DEL LABORATORIO MILITARE, GARY AITKENHEAD, AMMETTE DI NON POTER STABILIRE L'ORIGINE DEL NERVINO CHE HA RIDOTTO IN FIN DI VITA L'EX SPIA - INVECE IL MINISTRO BORIS JOHNSON S’ERA DETTO SICURO CHE ARRIVASSE DA MOSCA…


     
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    Giuseppe Agliastro per “la Stampa”

     

    theresa may theresa may

    L'aspro scontro tra Mosca e Londra sul caso Skripal si sposta all'Aja, davanti all'Organizzazione internazionale per la Proibizione delle Armi Chimiche. E potrebbe presto approdare nuovamente al Consiglio di sicurezza dell' Onu. Il serrato scambio d'accuse tra Russia e Regno Unito sull' avvelenamento a Salisbury dell' ex spia doppiogiochista Sergey Skripal e di sua figlia Yulia è proseguito ieri in una riunione d'emergenza dell'Opac convocata su richiesta del Cremlino.

     

    Ma il Consiglio esecutivo ha bocciato la proposta russa di una nuova inchiesta congiunta. Sei Stati - tra cui Cina e Iran - hanno votato a favore, 15 contro e 17 si sono astenuti. La Gran Bretagna aveva già respinto l' offerta russa di collaborare alle indagini bollandola come «una perversione» e un tentativo di mettere in piedi «una tattica diversiva per spargere ancora disinformazione».

    Skripal e la figlia Skripal e la figlia

     

    E Mosca aveva replicato a distanza per bocca del capo dello spionaggio all' estero Sergey Naryshkin definendo la vicenda «una grottesca provocazione fabbricata grossolanamente dai servizi britannici e americani».

     

    Al di là delle parole di fuoco, l'ammissione del direttore del laboratorio militare britannico di Porton Down, Gary Aitkenhead, di non poter stabilire l'origine del micidiale agente nervino che ha ridotto in fin di vita l' ex colonnello Skripal sta provocando non pochi imbarazzi al governo May. Londra sottolinea che le sue accuse contro la Russia non si basano solo sulle analisi di Porton Down.

     

    Skripal e la figlia Yulia Skripal e la figlia Yulia

    Ma questo non giustifica lo scivolone dell' istrionico ministro degli Esteri Boris Johnson, che in un' intervista aveva dato per certo che secondo gli scienziati britannici il veleno arrivasse da Mosca. «Johnson - ha incalzato la laburista Diane Abbott - a quanto pare è andato sui media internazionali a dire di essere sicuro al 100% che fosse stato Putin.

    boris johnson boris johnson

     

    E non si capisce dove abbia avuto questa informazione». Pure Jeremy Corbyn ha criticato Johnson per aver mentito. Sotto accusa anche un tweet pubblicato il 22 marzo dal Foreign Office e poi cancellato. «O il ministro ha informazioni che non condivide con Porton Down o ha esagerato un po'», ha affermato il leader dell' opposizione laburista.

     

    MAY PUTIN MAY PUTIN

    Le dichiarazioni di Porton Down sono state subito sfruttate da Mosca per passare al contrattacco. Londra cerca «un pretesto per demonizzare e isolare la Russia», ha accusato il vice ministro degli Esteri, Sergey Ryabkov. Il portavoce del Cremlino ha assicurato che il Regno Unito dovrà «porgere le sue scuse».

     

    vladimir putin vince le elezioni vladimir putin vince le elezioni

    Mentre ha detto di augurarsi che prevalga «il buonsenso per non danneggiare le relazioni internazionali», già messe a dura prova dalla reciproca espulsione di massa di diplomatici tra Russia e Occidente. All' Opac la Russia ha chiesto quali prove Londra abbia presentato contro di lei, accusando il Regno Unito di mancanza di trasparenza. Per saperne di più bisognerà forse aspettare i risultati delle analisi dell' Opac stesso, attesi entro una settimana.

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