Valerio Piccioni per la Gazzetta dello Sport
de laurentiis dal pino foto mezzelani gmt
«Una cosa abbiamo capito: il calcio italiano vale molto». A fine riunione le parole sono distillate con il contagocce ma quelle del presidente del Verona, Maurizio Setti, sembrano riassumere lo stato d' animo della nostra Serie A, ieri riunita in un albergo romano dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis.
Sua la convocazione, raccolta da 17 club (assenti soltanto Juventus, Spal e Brescia). Il filo conduttore del confronto fra i presidenti è stata la nascita di una media company della Lega, capace di intercettare risorse con una grande diversificazione dell' offerta. Senza però cedere pezzi di governance, il tema su cui ci si divide.
lotito de laurentiis
Tutti d' accordo dunque sulle potenzialità e sull' intenzione di costruire una piattaforma verso il triennio 2021-2023, anche alla luce del pessimo stato dei rapporti con Sky (con cui è sempre in corso la vertenza sul pagamento dell' ultima rata di questa stagione). De Laurentiis, e fra chi è schierato su questa posizione ci sarebbe anche il presidente della Lazio Claudio Lotito, punta però su un canale Lega senza cedere quote, con una serie di pacchetti da proporre ai differenti operatori di mercato.
Abbiamo un prodotto forte, questo è il discorso, possiamo fare da soli. Diversa l' impostazione di Dal Pino (assente ieri per inderogabili impegni assunti precedentemente): la Lega si tiene la sua parte «sportiva» riservandosi però di aprire a un socio di minoranza in una società incaricata della commercializzazione dei suoi prodotti, primo fra tutti i diritti tv. Per testare le due strade, ci sono due passaggi decisivi: venerdì scade il termine per le «proposte vincolanti» dei fondi (potrebbero essere 5); giovedì 30, invece, è convocata l' assemblea dei club.
andrea agnelli de laurentiis
La legge Melandri, e il Testo Unico della riforma dello sport ora in discussione, prevede la «produzione e distribuzione di prodotti audiovisivi da parte dell' organizzatore della competizione nel rispetto dei principi di libera concorrenza».
Quindi la copertura normativa c' è. Il bando per il prossimo triennio dovrà essere lanciato per l' autunno, ma è chiaro che prima di quel momento bisognerà avere fatto la scelta sul tipo di media company da mettere in campo.
AURELIO DE LAURENTIIS
SOLE 24 ORE: DUE TERZI DEI CLUB DI SERIE A SONO CONTRO IL PROGETTO DI DE LAURENTIIS PER I DIRITTI TV
Da ilnapolista.it
Il Sole 24 Ore scrive del progetto di De Laurentiis per i diritti tv. Una media company propedeutica al canale della Lega che faccia leva su fondi di investimento solo come finanziatori e non come partner.
dal pino
Il progetto mira ad ottenere subito 2,5 miliardi di introiti per arrivare a 2,9 miliardi all’anno alla fine di un quinquennio con 5,2 milioni di abbonati (dai 4 di partenza).
“In questi ricavi ci sarebbe qualcosa come 330 milioni da ricavi internazionali (una stima definita prudente) oltre a Coppa Italia, Supercoppa, adv, introiti da bar ed esercizi commerciali. Il tutto con un livello di costi che negli anni lieviterebbero da 264 a 350 milioni per utili sempre crescenti da 1,8 (raddoppiati quindi da subito rispetto agli incassi attuali da diritti tv) a 2,6 miliardi annui alla fine del quinquennio”.
Il piano di De Laurentiis si contrappone a quello del presidente della Serie A Dal Pino e dell’ad De Siervo.
de siervo
“Il presidente del Napoli vorrebbe insomma 20 club di Serie A slegati dai destini dei licenziatari dei diritti (in questo triennio Sky e Dazn) e comunque senza l’apertura della media company a un fondo di private equity come invece previsto dal progetto che la Lega del presidente Paolo Dal Pino e dell’ad Luigi De Siervo sta portando avanti e giunto a uno snodo cruciale. Per venerdì, infatti, sono attese le offerte vincolanti dei private equity”.
Il quotidiano finanziario scrive:
claudio lotito foto mezzelani gmt038
“Tra i diffidenti ad aprire il capitale ai fondi di investimento ci sarebbe anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che preferirebbe strade alternative, come forme di cartolarizzazione dei diritti tv, presentate da altri gruppi finanziari come l’americana Fortress. Circa due terzi dei presidenti sarebbero invece a favore delle offerte dei fondi: consensi che potrebbero essere decisiva in vista dell’assemblea del 30 luglio che esaminerà le offerte dei private equity“.
bogarelli luigi de siervo e claudio lotito luigi de siervo e claudio lotito