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    LA GUERRA ISRAELE-HAMAS FA SCOPPIARE UNA FAIDA ANCHE DENTRO "REPUBBLICA" CHE SI SPACCA SULLA CRITICA A ZEROCALCAREDIETRO L’ARTICOLO IN CUI FRANCESCO MERLO MENA DURO CONTRO IL FUMETTISTA, RITIRATOSI DAL FESTIVAL LUCCA COMICS PER VIA DEL PATROCINIO DELL'AMBASCIATA ISRAELIANA, UNA PARTE DELLA REDAZIONE VEDE LA MANO DEL DIRETTORE FILO-ISRAELE MAURIZIO MOLINARI - DUE MEMBRI DEL CDR, MATTEO PUCCIARELLI E ZITA DAZZI, REPLICANO A MERLO. SULLE BARRICATE SALGONO ANCHE LA DE GREGORIO E MONTANARI – CHIARA VALERIO: “PRO E CONTRO ZEROCALCARE?” È FORSE UNA DOMANDA SUFFICIENTE? IO PENSO NON LO SIA..."


     
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    Paolo Bracalini per “il Giornale” - Estratti

     

    merlo zerocalcare merlo zerocalcare

    La guerra Israele-Hamas fa scoppiare una mini-faida anche dentro Repubblica, divisa sul tema come il Pd. Colpa di un articolo firmato dall'editorialista Francesco Merlo, dietro al quale una parte della redazione vede la mano del direttore filo-Israele Maurizio Molinari.

     

    Merlo scrive nelle pagine di cultura che il fumettista Zerocalcare, ritiratosi dal festival Lucca Comics per via del patrocinio dell'ambasciata israeliana, «fumante di collera somiglia ad Hamas» e «butta i suoi razzi di fumo-fumetto su Israele», lui come gli altri artisti «impegnati», tra virgolette, gli altri «sciacalletti del marketing a caccia di scandaletti».

     

    dont lucca up meme su zerocalcare by emiliano carli dont lucca up meme su zerocalcare by emiliano carli

    Parole taglienti, evidentemente condivise da una parte del giornale visto il titolo dato al pezzo («I disertori»), ma non condivise dall'altra parte della redazione. Che ha manifestato il dissenso sui social. «Lavoro a Repubblica dal 2012 e voglio bene al giornale. Proprio per questo sento l'esigenza, a titolo personale, di prendere pubblicamente le distanze da argomentazioni che offendono Zerocalcare e non solo, deformandone e irridendone idee e valori» scrive il cronista politico Matteo Pucciarelli.

     

    Il suo tweet viene condiviso da altri colleghi di Repubblica, mentre una componente del Cdr, Zita Dazzi, si dissocia da Repubblica, «giornale su cui scrivo dal 1989 per l'articolo di Merlo «in cui non mi riconosco». Concita De Gregorio non attacca direttamente Merlo ma condivide un articolo in cui scriveva l'esatto contrario, cioè: «Non trovo, nel testo di Zerocalcare, nessun riferimento ad Hamas. Nessuna ambiguità né indulgenza verso i terroristi».

    maurizio molinari john elkann maurizio molinari john elkann

     

    Una spaccatura che si è estesa anche ai collaboratori, in prima linea Tomaso Montanari («Di tutto abbiamo bisogno ora tranne che di questa gratuita violenza» scrive lo storico dell'arte») 

     

    (...)

     

    Restando dentro il giornale fondato da Scalfari, la questione divide la redazione e arriva alla direzione. Poltrona occupata da «Molinari l'atlantista» (definizione, secondo leggenda, dell'avvocato Agnelli ai tempi della Stampa), ex corrispondente da Gerusalemme, di famiglia ebraica come la moglie, Micol Braha. Molto filo-Israele. Forse troppo, per i colleghi di Repubblica.

     

    ZEROCALCARE, LUCCA E IL RUBA BANDIERA

    Chiara Valerio per “la Repubblica” - Estratti

     

    matteo pucciarelli matteo pucciarelli

    (...)

     

    Quando ieri ho letto la pagina di Francesco Merlo riguardo le vicende che hanno coinvolto Zerocalcare, Fumettibrutti, e altri artisti che hanno deciso di non partecipare a Lucca Comics, financo Michela Murgia che non può più rispondere, mi sono chiesta perché le fiere, i festival, i giornali stessi, questo giornale sul quale scrivo, e molti di noi, siano diventati il luogo e il modo non della discussione ma della posizione.

     

    Non la posizione culturale che è giusto prendere laddove uno voglia e senta di avere gli strumenti, ma una posizione sondaggistica. “Pro e contro Zerocalcare?” è forse una domanda sufficiente? Io penso non lo sia. O lo sia in una cornice politica che tende a creare il nemico. Non l’avversario, il nemico.

     

    zerocalcare copertina l'espresso zerocalcare copertina l'espresso

    Noi non discutiamo più, rispondiamo a sondaggi e a incitamenti di una curva, il cui principio e fine è la riduzione a macchietta dell’altro e della sua posizione che si suppone parimenti basata su sondaggio e tifo. Il post di Zerocalcare su Lucca Comics era un post gentile, pieno di domande e incertezze, non arrogante. Come è piena di domande e incertezze l’opera di Zerocalcare.

     

    Si può scrivere che «Zerocalcare neppure si rende conto di somigliare ad Hamas» quando i suoi libri sono una opposizione strenua e radicale a ogni terrorismo? Si può scriverlo avendo la memoria recente — ma anche senza, basta andare in libreria — di Zerocalcare in Siria, col suo corpo esposto? Si può parlare di marketing e vendite come se andassero a detrimento del valore e della qualità di un’opera, senza considerare che Lucca Comics, come il Salone del Libro a Torino, come Più Libri Più Liberi a Roma, come Testo a Firenze (per citarne tre tra le più importanti) sono fiere? Il che significa che gli editori comprano uno spazio, espongono, vendono, presentano i loro libri e i loro autori. Si possono mettere virgolette a dichiarazioni che non sono mai state pronunciate?

    chiara valerio chiara valerio

     

    (...)

     

     

    Dunque, non stare contro, stare con. Sto con Zerocalcare e sto con Sio, sto con Fumettibrutti e sto con Licia Troisi. Con chi ha portato e chi ha sottratto il corpo, perché tutti insieme, e ciascuno, stanno smantellando il noioso e vergognoso ruba bandiera, stanno complicando e non semplificando. Sanno che nessuna delle loro parole dette o taciute ferma un solo proiettile. Eppure stanno lì, o non ci stanno, e creano l’alternativa al sondaggio, ricordano che esiste l’altro da sé.

    ZEROCALCARE BOICOTTA ISRAELE ZEROCALCARE BOICOTTA ISRAELE

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