E tornando a bomba, e cioè al mistero della "carta COVISOC", la domanda è: riannodando il nastro, di cosa si sarà parlato nei carteggi del 2021 intercorsi tra CONSOB, COVISOC e Procura FIGC? È azzardato pensare che si sia parlato dei bilanci falsati della #Juventus? (12. segue)
— Paolo Ziliani (@ZZiliani) March 11, 2023
Estratto da corriere.it
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La famosa carta Covisoc è ora in mano agli avvocati di Fabio Paratici, ex ds della Juventus, e di Federico Cherubini, dirigente bianconero. L'hanno consegnata i legali della Figc dopo che il Consiglio di Stato oggi ha respinto la richiesta di sospensiva notificata ieri dalla stessa Federazione in cui si chiedeva di annullare i pronunciamenti del Tar che obbligavano gli uffici a consegnare la carta e fissato, per discuterne, la camera di consiglio per il 23. Ma, appunto, le difese della Juventus non hanno avuto bisogno di aspettare quella data perché la carta è già stata consegnata.
Quello che premeva alla Figc, infatti, al di là del contenuto del documento, che poi vedremo e che può risultare, dopo tanto parlare di carta segreta, anche deludente, era sottolineare l'autonomia della giustizia sportiva, la «pregiudiziale sportiva», in base alla quale è consentito rivolgersi al giudice statale solo quando si è completato il giudizio sportivo con il terzo grado e non a metà dell’iter, come avvenuto in questo caso.
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La Figc aveva chiesto la misura cautelare monocratica, quindi una decisione con carattere d'urgenza: una volta consegnato il documento alle difese, non era possibile evidentemente tornare indietro. Ma per il Consiglio di Stato, si legge nel pronunciamento firmato dal presidente della V sezione Paolo Giovanni Nicolò Lotti, non sussistono i presupposti per la misura monocratica di «estrema gravità e urgenza», collegata a un danno definibile come «catastrofico» e quindi si può aspettare la camera di consiglio. Superata in qualche modo dalla consegna del documento, come detto, ma dove sarà posto appunto il tema dell’autonomia del procedimento sportivo.
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La Carta Covisoc
Ma cosa c'è in questa famosa carta Covisoc, datata 14 aprile 2021, protocollata con il numero 10940? Sono sei pagine inviate dal procuratore Giuseppe Chiné al presidente della Covisoc Paolo Boccardelli, con in copia il presidente federale Gabriele Gravina, in cui si forniscono chiarimenti interpretativi sulla vicenda plusvalenze e in cui non si nomina mai la Juventus. È un riassunto di come si è espressa la giurisprudenza sul tema. «A fine di fornire un contributo costruttivo e delineare un modus procedendi condiviso con tutte le componenti federali, questa Procura non può che partire dall’analisi della giurisprudenza che, da ultimo, si è formata sul tema delle plusvalenze fittizie», è l’incipit.
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È importante perché secondo gli avvocati della Juventus da qui bisogna far partire l’inchiesta, retrodatando quindi i termini, cosa che renderebbe fuori tempo massimo la richiesta di revocazione che ha portato alla sentenza dei 15 punti di penalizzazione. È questo uno dei motivi del ricorso dei bianconeri al Collegio di garanzia, ed è per questo che le difese premevano per entrarne in possesso ed è per questo che la decisione del Tar è stata interpretata come un punto segnato dalla Juventus. Ma è tutto da stabilire che il Collegio di garanzia veda in questa carta l’inizio dell’inchiesta. Per la procura e per la Figc si tratta solo di una scrittura interna di nessuna rilevanza e che non deve rientrare negli atti processuali. L’obiettivo, come detto, era tutelare l’autonomia del procedimento sportivo.
cherubini nedved paratici foto mezzelani gmt 011
Ma vediamo che dice una volta per tutte. Si parte considerando casi passati di plusvalenze come quelli relativi agli scambi tra Chievo e Cesena e tra Perugia e Atalanta. Si ricorda per esempio la vicenda dei primi «che hanno posto in essere una sistematica operazione di mercato, non già un’episodica operazione, legata al valore attribuito intuitu personae al particolare ipotetico talento riscontrabile in uno o più giocatori, volta inevitabilmente a sopravvalutare i dati di bilancio mediante, appunto, il sistema delle ccdd. “plusvalenze”»
andrea angelli con federico cherubini e fabio paratici
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