Estratti da corriere.it
jannik sinner
Anche nel tennis capitano gli errori arbitrali. Dopo quelli lamentati, tra gli altri, da Medvedev, e da Rune nella partita contro Sinner (a favore dell’italiano), eccone uno contro Jannik nella semifinale poi persa contro il greco Stefanos Tsitsipas.
Nel corso del quinto game del terzo set, prima dell’infortunio alla coscia destra, Sinner è stato «privato» di un legittimo break. Sul 30-40, una palla abbondantemente fuori di Tsitsipas è stata chiamata invece dentro dall’arbitro: sarebbe stato doppio fallo e, appunto break.
Si è quindi passati da un possibile 4-1 per Sinner, al 3-2. Due giochi più tardi, sul 4-3, il primo intervento del fisioterapista in soccorso di Jannik, che come detto, zoppicava dal lato destro. E, da lì, 3 game consecutivi che rimandano Tsitsipas, già vincitore a Montecarlo nel 2021 e nel 2022, nella finale del Masters 1000 del Principato.
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In ogni caso Sinner a fine gara non ha scaricato sul giudice di sedia le colpe per una decisione. Con serenità e molto fairplay ha commentato: «So che avrei potuto fermare il gioco, ma non è il mio lavoro, quello dell’arbitro. La sua posizione era molto favorevole, perché era la riga più facile. Ma bisogna accettarlo». Aggiungendo poi: «Ognuno di noi fa degli errori. Bisogna prenderla con un sorriso, anche se non è facile».
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