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    C’ERA UNA VOLTA A…CANNES! "L'UNICA VIOLENZA CHE NON SOPPORTO AL CINEMA È QUELLA SUGLI ANIMALI" – LA LEZIONE DI QUENTIN TARANTINO ALLA QUINZAINE DES CINÉASTES. ANCORA UNA VOLTA IL REGISTA HA RIBADITO CHE "THE MOVIE CRITIC" SARÀ IL SUO DECIMO E ULTIMO FILM. PER IL PUBBLICO DI CINEASTI HA SELEZIONATO "ROLLING THUNDER", FILM IN 35 MM DEL 1977, CHE I CRITICI CONSIDERANO ISPIRATORIO PER 'KILL BILL' – L’AFFONDO SU “TAXI DRIVER” E IL RICORDO DE "LE IENE" AL FESTIVAL DEL 1992 QUANDO… - VIDEO


     
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    Estratto dell’articolo di Chiara Ugolini per repubblica.it

     

    QUENTIN TARANTINO 85 QUENTIN TARANTINO 85

    Quentin Tarantino di fronte all'intero teatro Croisette della Quinzaine des cinéastes è travolgente. Nel 1992 il suo Le iene avrebbe potuto essere presentato qui, nella sezione dedicata ai registi che si misurano con i loro debutti, ma la cosa non era andata in porto. Julien Rejl, delegato generale della Quinzaine, dice: "Oggi siamo qui per riparare quella storia come Tarantino ha riparato tante storie attraverso il cinema". Entra con il segno della vittoria e con il gesto del "io vi vedo".

     

    La sala è gremita, il tifo è fanatico, tutti si alzano in piedi mentre Tarantino sale sul palco. Tocca al regista di Pulp fiction e C'era una volta a... Hollywood dire: "Grazie apprezzo questa reazione, ma ora per favore sedetevi". A quel punto il regista - che sta preparando quello che sembra essere veramente il suo ultimo film - svela la sorpresa: ecco il film che vedremo insieme in 35 mm.

     

    QUENTIN TARANTINO 79 QUENTIN TARANTINO 79

    Rolling Thunder il film del 1977 (lo stesso in cui sarà ambientato il suo prossimo film Movie Critic) di John Flynn William Devane e Tommy Lee Jones nei panni di due reduci dal Vietnam che dopo essere stati per sette anni prigionieri di guerra rientrano a casa. Ma niente è più come prima: la moglie del maggiore si è innamorato dello sceriffo locale e il figlio che aveva 18 mesi praticamente non lo riconosce dopo che una gang di messicani entra in casa per derubarli inizia un percorso di vendetta che sarà senza esclusioni di colpi.

     

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    Nel cinema amo la violenza, ma non quella sugli animali

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    Quando gli si chiede quali sono quei film in cui lui non trova che la violenza sia giustificata il regista ci pensa un bel po': "Mi viene in mente una cosa molto moralistica. Per me uccidere gli animali - che sia un cane, un lama o una mosca - nei film è un ponte che non posso attraversare. Qualcosa che si vede spesso nei film asiatici e europei, mentre se muoiono uomini non è sangue vero e la gente non si fa male per davvero. Agli animali non frega niente del tuo film cinema e non pagherei mai per vedere uno snuff movie. Il cinema è come i giochi dei bambini, fa finta ed è bello proprio perché appartiene al territorio della fantasia.

     

    Spesso mi arrabbio con le scene violente ma perché sono girate o scritte male. Questa è un'altra storia". Gli chiedono se anche i film di Don Siegel con l'ispettore Callaghan non abbiano un ruolo ideologico in una certa età dell'America. "A Siegel non importava nulla della politica e della sociologia, voleva fare cinema adrenalinico che colpisse lo spettatore. Io lo capisco bene e in genere sono d'accordo con lui. Se poi nei miei film aggiungo altri aspetti, questa è una mia responsabilità: se non vi piace potete prendervela con me".

    QUENTIN TARANTINO QUENTIN TARANTINO

     

    Taxi Driver e quel duello Scorsese  - De Palma

    Si torna infine a Taxi Driver che occupa un capitolo importante di Cinema Speculation, quando Tarantino immagina come sarebbe stato quel copione nelle mani di Brian De Palma, a cui Schrader lo aveva offerto prima che a Scorsese. "Io credo che Martin abbia fatto un film bellissimo, davvero il meglio che poteva realizzare e uno dei migliori film del secolo. Ho solo detto che De Palma non avrebbe ceduto alle pressioni dei produttori per sostituire un afroamericano con Harvey Keitel solo per non irritare la comunità e i sentimenti di quel momento. Oggi non posso separare Taxi Driver da Harvey, ma mi disturba pensare che un regista abbia dovuto piegarsi agli Studios. La colpa è loro!".

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