coronavirus bergamo
Chiara Jommi Selleri per leggo.it
Stefano Manera, 44 anni, specialista in anestesia e rianimazione, ha partecipato al bando straordinario indetto dalla regione Lombardia. È partito da Milano per la trincea dell'ospedale Papa Giovanni XIII di Bergamo, tra i più colpiti dall'emergenza coronavirus.
Come mai tanto coraggio?
«Non sono un eroe. Lo è chi in queste settimane sta affrontando la malattia»
Qual è la situazione nel suo ospedale?
«Spettrale. Sembra un termitaio: fuori regna il silenzio più assoluto, dentro brulica di medici che lavorano senza sosta. Tutti i pazienti hanno il coronavirus, 70 sono in rianimazione. Uno scenario di medicina delle catastrofi».
Da semplice influenza a virus capace di uccidere migliaia di persone. Che cos'è il Covid 19?
stefano manera
«Una malattia ancora sconosciuta, che all'inizio colpiva le persone più fragili e che adesso intacca anche giovani sani. La mia impressione è che chi si ammala abbia un substrato preesistente di infiammazione: sovrappeso, diabete, ipertensione arteriosa. La maggior parte degli italiani ce l'ha, come mai?».
Si è dato qualche risposta?
«I veleni: elementi nocivi nell'aria o nell'acqua che beviamo. Per questo si pensa che il virus abbia colpito le zone più inquinate d'Italia. Di certo, quando tutto sarà finito, nulla dovrà tornare come prima».
il servizio di sky news dall'ospedale di bergamo coronavirus terapia intensiva bergamo