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Era stato gettato nel 2013 nelle acque dello stesso fiume, l'Hoogly a Calcutta in India, nello stato del Bengala occidentale, mentre era all'interno in una gabbia di vetro sigillata. Gli ci vollero 29 secondi per uscire, ma fu accusato di aver usato una porta laterale facilmente visibile.
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Questa volta ha voluto rischiare di più, riconoscendo che sarebbe stato più difficile. «Se riesco a liberarmi, sarà magico. Se non potrò farlo, sarà tragico». Chanchal Lahiri, in arte Jadugar Mandrake (il mago Mandrake) si è fatto calare nelle acque con le gambe e le braccia incatenate e bloccate da sei lucchetti per ricreare il famoso trucco di Harry Houdini, ma non è più riemerso lasciando attonita la folla che si era riunita per assistere alla magia.
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Jayant Shaw, un fotografo con un giornale locale, ha visto Lahiri tentare il trucco e alla Bbc ha raccontato di aver parlato con lui prima che si immergesse: «Gli ho chiesto perché volesse rischiare la sua vita, lui mi ha risposto voleva far rivivere l'interesse per la magia».
Diverse persone si erano radunate sulla riva del fiume e su alcune barche per assistere all'impresa. Altre erano stipate sul famoso ponte Howrah. Quando dopo alcuni minuti il mago non è riemerso, hanno avvisato la polizia.
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Una squadra di sommozzatori ha sondato la zona ma non è riuscita a trovare il 41enne. Un agente ha dichiarato al quotidiano Hindustan Times che Lahiri non potrà essere dichiarato morto fino a quando non sarà trovato il cadavere.
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