• Dagospia

    “IL FOGLIO” MARTELLA SUL CASO YARA: “CHE UNA POSSIBILE FONTE DI PROVA, COME IL VIDEO DEL FURGONE DI BOSSETTI, SIA STATA MANOMESSA A USO E CONSUMO DELLA STAMPA, E' UN FATTO CHE NON PUÒ ESISTERE IN UNO STATO DI DIRITTO. CHE POI, AHINOI, È SEMPRE QUELLO DEL CASO TORTORA”


     
    Guarda la fotogallery

    LUCA TELESE MATRIX CASO YARA BOSSETTI LUCA TELESE MATRIX CASO YARA BOSSETTI

    Da “il Foglio”

     

    Yara Gambirasio, di Brembate di Sopra, fu uccisa nel 2010. Il processo contro Massimo Giuseppe Bossetti, presunto assassino, è in corso. Ma il processo mediatico contro di lui è già stato celebrato. Non è simpatico, Bossetti. Al pubblico, soprattutto, piace "la prova schiacciante" con cui è stato individuato: un mega screening del Dna di mezza bergamasca. Prova scientifica.

    letizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossetti letizia ruggeri pubblico ministero del processo yara bossetti

     

    Noi possiamo solo sperare che, se verrà condannato, lo sarà per prove certe: il solo Dna, al momento non sembra esserlo. Ma al processo è accaduta una cosa più grave, se osservata con il necessario rigore del garantismo. Il quotidiano Libero ha riportato un dialogo tra l' avvocato difensore e il comandante del Reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Parma, Giampietro Lago, a proposito di un video divenuto famoso sui media, e a cui è stata data grande rilevanza "accusatoria", anzi "probatoria". Vi si vede il furgone bianco di Bossetti transitare in loop davanti alla palestra in cui Yara fu vista viva l' ultima volta.

    il furgone di bossetti analizzato dai ris il furgone di bossetti analizzato dai ris

     

    Ebbene, Lago ha ammesso che quel video, diffuso con il logo dei Carabinieri, è falso. E' un fake, è un montaggio "concordato con la procura a fronte di pressanti e numerose richieste di chiarimenti della circostanza che era emersa". Insomma è una "prova", ma solo per il processo mediatico. Per chiarezza: il suddetto falso è già stato scartato come prova processuale. Bene così.

     

    Ma che un gruppo investigativo specializzato delle Forze dell' ordine abbia anche solo potuto pensare di manomettere una possibile fonte di prova, e in modo "concordato con la procura", a uso e consumo della stampa, non può passare sotto silenzio. E' un fatto che non può esistere in uno stato di diritto. Che poi, ahinoi, più o meno è sempre quello del caso Tortora.

    il furgone davanti la palestra di yara che non era di bossetti il furgone davanti la palestra di yara che non era di bossetti silvia gazzetti e massimo salvagni avvocati di massimo bossetti silvia gazzetti e massimo salvagni avvocati di massimo bossetti

     

    giampietro lago dei ris giampietro lago dei ris yara gambirasio yara gambirasio furgone davanti la palestra di yara che non era di bossetti furgone davanti la palestra di yara che non era di bossetti

     

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport