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    LA MELONI DESNUDA! IN MOSTRA A TORINO UN QUADRO CON LA SORA GIORGIA CHE HA TATUATO UN FASCIO LITTORIO – A DIPINGERLO È STATO JAVIER SCORDATO, UN ARTISTA ITALO-ARGENTINO CHE NEL 2017 ESPOSE, CON SPREZZO DEL RIDICOLO, UN’OPERA CON PIERO FASSINO NUDO – LA POLEMICA DELLA DEPUTATA AUGUSTA MONTARULI DI FRATELLI D’ITALIA: “VA TOLTA, È DIFFAMAZIONE”. LA REPLICA DEGLI ORGANIZZATORI DELLA FIERA IN CUI E’ ESPOSTO IL QUADRO: “NO, È ARTE, NON POLITICA”. E L'ARTISTA PARLA DI "PROVOCAZIONE"


     
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    Rocco Moliterni per “La Stampa” - Estratti

     

    giorgia meloni nuda con un tatuaggio del fascio littorio opera di javier scordato 1 giorgia meloni nuda con un tatuaggio del fascio littorio opera di javier scordato 1

    Il quadro si chiama Nazi-one, raffigura Giorgia Meloni in parte desnuda, come fosse la modella di un celebre quadro degli Anni 30 di Tamara de Lempicka. La premier ha tatuato sulla spalla un fascio littorio e una bandiera italiana con tanto di svastica nel bianco. A dipingerlo è stato Javier Scordato, un artista italo-argentino di 55 anni, la cui famiglia fuggì dall’Argentina ai tempi dei desaparecidos e della dittatura di Videla. L’opera campeggia a Torino Esposizioni nello stand del collettivo torinese Not-4 a The Others, una delle fiere che costellano la città durante l’art-week.

     

    La notizia che un simile quadro fosse stato dipinto e soprattutto esposto in pubblico ha subito suscitato, come era prevedibile, una bufera politica. La prima ad intervenire è la deputata Augusta Montaruli di Fratelli d’Italia: «Il quadro - tuona la deputata nota a Torino per le spese pazze di quand’era in Regione, che gli sono costate una condanna per peculato - dimostra che la sinistra, anche sul piano culturale, è messa così male che, per avere la minima speranza di potersi definire tale, ha bisogno comunque di richiamare la figura di Giorgia Meloni». Montaruli non esita a parlare di insulto e prosegue: «Essere definiti o, meglio, definirsi artisti non può essere un lasciapassare per legittimare la diffamazione di cui anche gli organizzatori possono essere complici se non avviene una presa di distanza netta».

    giorgia meloni nuda con un tatuaggio del fascio littorio opera di javier scordato 3 giorgia meloni nuda con un tatuaggio del fascio littorio opera di javier scordato 3

     

    Ma gli organizzatori non sembrano intimiditi dalle parole di Montaruli: «Non prendiamo le distanze da niente e da nessuno. Noi ci occupiamo di arte e non di politica. E se qualcuno non è ancora capace di accettare le piccole provocazioni dell’arte non so proprio cosa fare» replica Roberto Casiraghi, patron di The Others nonché ideatore trent’anni fa di Artissima.

     

    (...)

    Come reagisce l’artista? Con calma serafica arriva in fiera verso le 17, zainetto sulle spalle, berretto in testa e spiega: «La mia è una provocazione consapevole. Ho dipinto questo quadro perché trovo ripugnante che un Paese come l’Italia, che è uscito dalla Resistenza e ha una solida tradizione antifascista oltre a una Costituzione bellissima, oggi sia governato da una classe politica per cui parlare di 25 aprile diventa un tabù. Ecco con la mia opera volevo rivelare, all’interno di un stand che abbiamo chiamato velato-rivelato, che oggi l’antifascismo in Italia è diventato un tabù».

    piero fassino nudo - opera di Javier Scordato 1 piero fassino nudo - opera di Javier Scordato 1

     

    Javier Scordato non è nuovo alle provocazioni, bisogna dire bipartisan. Nel 2017 in un’edizione di Paratissima espose un quadro dal titolo Piero PerDente, che raffigurava Piero Fassino nudo. In quell’occasione gli organizzatori tolsero il quadro prima dell’inaugurazione ufficiale. E se oggi qualcuno chiedesse di ritirare l’opera? «Non so chi potrebbe chiederlo, ma la decisione spetta solo al collettivo che ha deciso di esporla» spiega Luciano Bruni, curatore artistico di The Others.

     

    Come ha accolto il quadro il pubblico? Si direbbe con sabauda indifferenza. Qualcuno si sofferma e fa un sorrisetto. Ma c’è anche chi dice: «Non è una bella cosa esporre la Meloni in quel modo». Peraltro si diffonde per la fiera una sorta di sindrome Meloni, per cui c’è anche chi va in uno stand finlandese e chiede se il ritratto che vede una signora urlare non raffiguri la premier. «Mi spiace - risponde in inglese la gallerista - non è la Meloni ma una famosa performer».

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