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    INUTILE CHE CI LAMENTIAMO CHE L’ITALIA SALTI IL MONDIALE PER LA SECONDA VOLTA DI FILA: LA NAZIONALE SENZA TALENTI E’ SPECCHIO DI UN PAESE CON LA PANCIA PIENA: SOLO UN RAGAZZO SU DIECI PRATICA SPORT (PREFERISCONO MAGNA': TANTO CHE AVANZA L'OBESITA' GIOVANILE) - PIÙ DELLA METÀ DEGLI SPORTIVI ATTIVI E’ OVER 40– IL REPORT E LA BORDATA (CHE NON SARA' DISPIACIUTA A MALAGO') NEI CONFRONTI DI "SPORT E SALUTE", CHE "ALLE FEDERAZIONI SPORTIVE HA RISERVATO UN MINOR SUPPORTO ECONOMICO STATALE" 


     
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    Mattia Chiusano per “la Repubblica”

     

    giovani obesi che non fanno sport giovani obesi che non fanno sport

    Quei palloni perduti sulla chiesa di Ascoli, che nessun bambino scalcia più, quelle teste basse degli azzurri di Mancini eliminati per la seconda volta dal Mondiale. Se vogliamo, quella capacità dello sport italiano di spingere oltre ogni barriera anagrafica i suoi campioni, a caccia di medaglie oltre i trent' anni mentre alle spalle non ci sono ricambi.

     

    Tutte le sensazioni negative delle ultime settimane si condensano in un report di 54 pagine che più o meno recita così: neanche un italiano su tre pratica sport, solo il 27 % della popolazione maggiorenne. E quel che è peggio è che più della metà degli sportivi attivi ha almeno quarantacinque anni.

     

    Ergo, i giovani fanno sempre meno sport, e sono una quota sempre più piccola anche tra gli appassionati che lo seguono dal vivo o sui media (solo l'8% è nella fascia 18/24 anni).

    A stabilire numeri e tendenze di questo invecchiamento, che ricalca passivamente l'andamento demografico, è l'Osservatorio di Banca Ifis, con un rapporto che, secondo il vicepresidente Ernesto Fuerstenberg Fassio, «si pone come obiettivo quello di monitorare nel tempo l'evoluzione del settore in Italia».

     

    calcio obesi calcio obesi

    Trovando il consenso del presidente del Coni Giovanni Malagò, che appare nel report, sicuramente non è dispiaciuto di un passaggio critico nei confronti di Sport e Salute, che alle federazioni sportive ha riservato "un minor supporto economico statale". Ma nessuno, tantomeno il Coni, può rallegrarsi dei dati prodotti da decenni di incuria sull'asse Ministero dell'Istruzione- Foro Italico.

     

    Dopo gli abbaglianti Giochi di Tokyo e Pechino, l'Italia scopre che 15,5 milioni di italiani praticano sport con un'incidenza del 27% sulla popolazione maggiorenne. Se quindici milioni sono la popolazione di un intero Stato, il dato in percentuale non è confortante, e diventa addirittura preoccupante in prospettiva futura.

    giovani obesi che non fanno sport giovani obesi che non fanno sport

     

    Il 54% dei praticanti ha dai quarantacinque anni in su. Se si allarga il campo alla fascia 35-44 anni, si aggiunge un altro blocco che porta a un 72% di sportivi un po' troppo maturi per avere ambizioni di alto livello agonistico. E la fascia "olimpica", che rifornisce le squadre dei prossimi Giochi?

     

    Solo il 12% ha tra i diciotto e i ventiquattro anni. Dopo edizioni olimpiche in cui le ragazze hanno tenuto in piedi le spedizioni azzurre, spuntano anche meste statistiche in cui più di sei praticanti su 10 (il 63%) sono uomini. E nello sport più praticato, che è ovviamente il calcio, la presenza femminile è ancora limitata al 17% (nuoto e pallavolo invece hanno raggiunto la parità). E pensare che se le donne sono maggioranza nella popolazione che ha più di diciotto anni.

     

    vito cozzoli foto di bacco (1) vito cozzoli foto di bacco (1)

    Banca Ifis fotografa un settore del Paese che produce comunque ricavi annui per 96 miliardi e contribuisce al 3,6% del Pil. Ma il suo rapporto si salda, nella sua interpretazione di un allontanamento progressivo dalla pratica e dall'interesse per lo sport, con un altro report uscito giorni fa a cura di Uisp, Svimez (associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno) e Sport e Salute.

     

    giovanni malago foto di bacco (3) giovanni malago foto di bacco (3)

     In sintesi: avanza l'obesità giovanile, la sedentarietà, si allarga la forbice tra Nord e Sud sia per gli indici della salute che per quelli dell'impiantistica. In cinque regioni del Sud sono più i sedentari che gli sportivi. Le aree con più disoccupazione, un tempo motore di rivalsa sociale attraverso lo sport, sono quelle con meno possibilità di fare attività. Di fronte a questi dati il numero 1 di Sport e Salute Vito Cozzoli attaccò indirettamente il Coni: «Io ho trovato due eredità pesantissime: siamo il quinto Paese più sedentario d'Europa, e siamo un paese del G7 che non regala un'ora di educazione fisica ai propri figli nella scuola primaria ». Per la nazione che ha vinto i 100 metri alle Olimpiadi, comincia la sfida più difficile.

    problemi di peso problemi di peso obesita infantile 1 obesita infantile 1

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