Valentina Arcovio per “il Messaggero”
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Da oggi i tamponi in farmacia potrebbero costare di più. Con la fine dello Stato d'emergenza, infatti, decade anche il Protocollo d'intesa stipulato dal governo con le farmacie, che aveva imposto costi calmierati per i test Covid. In sostanza, le farmacie non sono più tenute a offrire tamponi a prezzi contenuti, 15 euro per gli adulti, 8 euro ai ragazzi tra i 12 e i 18 anni e gratis per le persone provviste di esenzione dalla vaccinazione anti-Covid. Ma dal ministero della Salute arrivano rassicurazioni: l'indicazione alle farmacie è di continuare a mantenere i prezzi bassi anche dopo la fine dello Stato d'emergenza, anche se non sono tenuti a farlo.
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Rassicurazioni in tal senso arrivano anche da Farmindustria: «Anche se da oggi il Protocollo d'intesa che stabiliva prezzi calmierati per i tamponi non è più valido, abbiamo dato indicazioni ai nostri associati di continuare a offrirli a prezzi contenuti», assicura il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia.
«Sono convinto che anche in questo caso prevarrà il grande senso di responsabilità che le farmacie hanno già dimostrato fin dalle prime fasi buie di questa pandemia», aggiunge. Le farmacie però aspettano istruzioni più precise. «Siamo in attesa di indicazioni da parte delle istituzioni e, appena arriveranno, provvederemo ad avvertire i nostri associati», assicura Tobia.
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Se le indicazioni venissero seguite, il costo dei tamponi non dovrebbe subire grandi rialzi.
Ma questa è una decisione che spetta a ogni singola farmacia. «Ora i prezzi sono liberi», dice Andrea Cicconetti, presidente di Federfarma Roma. «Ma comunque non saranno superiori ai 22 euro come previsto dall'accordo. Da quanto ho appreso da alcune farmacie continua - il costo dovrebbe rimanere sui 15 euro per i tampono antigenici normali e i 22 per i test COI, che anche prima della scadenza del Protocollo d'Intesa costavano un po' di più».
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I TIMORI DEL FAI DA TE
Il timore è che ci saranno alcune farmacie che ripristineranno i vecchi prezzi, quelli precedenti al Protocollo, alcune volte di molto superiore ai 22 euro. Eventualità che Federfarma, tuttavia, ritiene improbabile. Su questo è fiducioso anche il Sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: «Sono convinto che non vi saranno speculazioni sul prezzo dei tamponi una volta conclusa la fase dell'emergenza, che sarebbero particolarmente odiose visto che riguardano un tema che ha toccato profondamente la vita di tutti in questi due e più anni. Naturalmente saremo pronti ad intervenire se verranno segnalati abusi».
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Anche alcune Regioni si stanno muovendo per assicurarsi che il costo dei tamponi rimanga basso.
L'Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, ha dichiarato che tra le priorità che verranno sottoposte al generale Tommaso Petroni (successore del commissario Francesco Figliuolo) oltre alla fornitura di anticorpi monoclonali che scarseggiano, c'è anche «il prosieguo di alcune agevolazioni sui tamponi rivolte a particolari categorie a partire dagli studenti». E lo stesso accade in Campania dove la Regione ha scritto ai farmacisti per ribadire di ritenere ancora validi i prezzi calmierati, «in presenza di un protocollo sottoscritto» localmente.
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Il Movimento dei consumatori però lancia l'allarme e chiede al governo «una proroga immediata» del Protocollo. «Da oggi sarà possibile l'uso dei test fai da te che, certamente, sono utili e semplificano la vita di tutti: se il tampone casalingo dello studente è negativo basterà l'autocertificazione dei genitori per frequentare le lezioni. Ma bisogna saperli usare», afferma Laila Perciballi, «è necessario rinnovare l'accordo per assicurare i prezzi accessibili ai tamponi sia rapidi sia molecolari, tenuto conto che i controlli si sono già allentati ed è sempre più difficile il tracciamento del virus».