Emanuele Lauria per www.repubblica.it - Estratti
marco colarossi
La guerra santa di Claudio Lotito a favore di un ex grillino abbracciato da Forza Italia paralizza per una settimana la commissione Affari costituzionali del Senato. Ieri sera il sofferto sì a un emendamento del senatore azzurro, con la plateale diserzione dell’intera opposizione. Il senatore forzista e patron della Lazio ha promosso una norma, all’interno del decreto elezioni, che in sostanza raggruppa in una sola tornata il voto di Europee, Regionali piemontesi e amministrative, che abolisce l’ineleggibilità alla carica di consigliere regionale di chi è dipendente dello stesso ente per cui corre.
Una proposta che, nei fatti, nasconde una disposizione ad personam. E che consentirebbe, in particolare, di “sanare” la posizione del consigliere della Regione Lazio Marco Colarossi, ex grillino passato di recente a Forza Italia su cui grava un ricorso al Tribunale civile da parte del collega M5s, Vincenzo D’Antò.
claudio lotito foto di bacco
Colarossi, violando la legge, nel 2021 non si dimise in tempo da funzionario per candidarsi alle Regionali. Dopo una lunga battaglia in commissione, l’opposizione è riuscita solo a ottenere la cancellazione della retroattività della norma proposta da Lotito. Che resta comunque in piedi, come possibile strumento di difesa del giovane Colarossi, passato dal Vaffa di Beppe Grillo allo scudo protettivo del presidente della Lazio. Il decreto, con la norma “incriminata”, andrà in aula mercoledì prossimo. Intanto il Pd tuona (...) con Dario Parrini, vicepresidente della commissione:
“I dipendenti regionali sono ineleggibili a consigliere regionale. Non c’è niente da interpretare. Quella che è stata proposta non è una interpretazione, è un cambiamento sostanziale della legge fatto per risolvere il problema di una persona. Già questo è vergognoso”.
claudio lotito