Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “La Repubblica”
true confidence
Un mare rosso fuoco. Gli Houti intensificano gli attacchi e colpiscono con addirittura maggiore precisione. Nel giro di 48 ore hanno sfidato direttamente l’Us Navy, prendendo di mira due cacciatorpedinieri che sono riusciti a respingere l’assalto. E soprattutto hanno centrato in pieno due portacontainer.
L’incendio della “Sky II” — nave del gruppo Msc della famiglia Aponte — è stato domato dall’intervento dei militari indiani. Il rogo della “True Confidence” rischia invece di avere esiti disastrosi: l’equipaggio l’ha abbandonata alla deriva. Due uomini sono morti, altri sei gravemente ustionati: sono i primi marinai uccisi dall’inizio dell’offensiva marittima lanciata dal movimento yemenita filo-iraniano.
attacco true confidence
Elicotteri britannici e una fregata indiana stanno cercando di soccorrere l’unità in fiamme. C’è il timore che possa fare la stessa fine della “Rubymar”, affondata dopo una lunga agonia disperdendo in mare migliaia di tonnellate di carburante e fertilizzanti. Gli Houti sostengono che il mercantile colpito sia di proprietà statunitense, cosa smentita dall’armatore greco, e hanno ribadito anche sui canali social l’avvertimento a tutte le navi che transitano a largo dello Yemen: «Dovete identificarvi via radio o via mail, altrimenti sarete considerate ostili».
La veemenza degli attacchi sta sorprendendo i comandi occidentali. Americani e britannici hanno bombardato con aerei e cruise oltre duecento postazioni della milizia sciita mentre radar e satelliti sorvegliano continuamente la costa: ogni volta che viene avvistata una rampa di lancio, i jet F-18 della portaerei Eisenhower vanno a neutralizzarla.
armi in dotazione agli houthi
Ma gli Houti hanno un arsenale che appare inesauribile, con centinaia di ordigni: sono piazzati su piccoli camion identici a quelli commerciali, che restano nei capannoni o si confondono nel traffico. I missili possono venire scoperti quando accendono i motori, perché il calore non sfugge alla vigilanza dallo spazio: da quel momento però ci sono pochi minuti per intercettarli. […]
ribelli houthi
La Us Navy era convinta di avere smantellato con i raid dal cielo la rete di controllo che permetteva ai fondamentalisti di localizzare gli obiettivi e coordinare le incursioni. Dopo pochi giorni di calo però gli assalti sono tornati a essere incisivi e ben organizzati: in alcuni casi, scagliano contemporaneamente missili e droni nel tentativo di spiazzare le difese contraeree delle navi militari. […]
raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen 4
C’è chi sostiene che dietro gli ultimi lanci ci sia lo zampino dell’Iran: la nave spia Behshad in questi giorni ha raggiunto il Golfo di Aden, proprio dove sono stati messi a segno i colpi più precisi. Per settimane l’unità dei Guardiani della Rivoluzione era rimasta all’ancora davanti alla base cinese di Gibuti: si è ipotizzato che fosse stata paralizzata da un cyber- attacco del Pentagono. Un blitz mai confermato, rimasto avvolto nella “nebbia di guerra”. […]
raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen 2 LE FLOTTE NEL MAR ROSSO La foto del battello CHE TRASPORTAVA ARMI IRANIANE AGLI HOUTHI i navy seals sequestrano missili e componenti iraniani destinati agli houthi CAMBIO DELLE ROTTE ATTRAVERSO IL CANALE Di suez per le azioni degli houthi nel mar rosso raid di usa e uk contro i ribelli houthi in yemen 1