Francesco Persili per Dagospia
THEGIORNALISTI
“Me la sto facendo addosso”. Dalle esibizioni nei club al PalaLottomatica di Roma sold out: in un anno per i 'Thegiornalisti' è cambiato tutto e il frontman Tommaso Paradiso sale sul palco con le budella in subbuglio per il primo concerto in un palazzetto (domani si replica a Milano): “Sento come un pugno allo stomaco che non se ne va”, dice prima di sciogliersi davanti alla non memorabile ola del pubblico su “Mare Balotelli”.
“Come si fa a vivere la modernità senza fare schifo…”, il pubblico canta in coro i brani della band rivelazione del pop italiano. E se il karaoke collettivo in un concerto misura il grado di popolarità di una canzone, il trio romano può dire di aver fatto centro con “Fine dell’estate”. Una polaroid cinematografica che echeggia nel titolo un brano degli Stadio, rimanda suggestioni balneari da “Sapore di Mare” tra “bici rosso Atala, piedi scalzi e dita piene di sabbia” ed esplode nel grido “la mia malinconia è solo colpa tua..”.
TOMMASO PARADISO ELISA
Si viaggia leggeri nell’universo simbolico dei The Giornalisti tra cronachette sentimentali e malinconie irriducibili, synth e citazioni di film anni ’80 (“Manuel Fantoni è sempre uno di noi”, urla Tommaso Paradiso in omaggio al verdoniano “Borotalco”), brevi accenni a “Grande Figlio di Puttana” di Dalla e “Dimmelo tu cos’è” di Venditti. Tutto è sospeso e in bilico tra spensieratezza, occhi lucidi (e la sigarettaaaaaa…), baretti (“i migliori sono quelli stretti”) e giorni buttati tra “divano-bagno-letto-divano e Jessica Fletcher in tv”.
ANGELO INFANTI
Quello che va in scena è (anche) il racconto generazionale di tre musicisti che ci hanno provato iniziando a suonare nel salotto di casa. Tre sedie sul palco per ricreare quell’atmosfera e la versione acustica di “E meno male”, “Autostrade umane” e “Io non esisto” per riconnettersi alla storia di ieri, agli esordi, “a quando eravamo intelligenti”, scherza Tommaso Paradiso. Il cantante romano si diverte a duettare prima con Luca Carboni, altra icona anni ’90, e poi con Elisa sulle note di “Tra le strade e le stelle”, conciona contro gli haters quando Fabri Fibra irrompe sul palco per scatenarsi col nuovo tormentone “Pamplona” con Paradiso che alla fine molla il freno: “Questo è il fomento, il fomento vero”.
Il resto è “Promiscuità” (“Le gambe abbronzate/le tette sudate/le mani sul culo/gli sguardi che crepano persino il muro”), un selfie collettivo spalle al palco e un ringraziamento di rito a Noel e Liam Gallagher. “Senza gli Oasis non ci sarebbe stato nulla”. Già, la colpa è tutta loro. E di qualche film anni ’80.
THEGIORNALISTI
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