la biografia di frank sinatra scritta da luca cerchiari
Estratto Dell'articolo Di Francesco Rigatelli Per “la Stampa”
La nuova biografia di Frank Sinatra (Feltrinelli) di Luca Cerchiari, docente di Storia della musica allo Iulm di Milano, è nata a Torino da una piccola dispensa che il musicologo aveva scritto per i suoi studenti del Dams.
[…] Che personalità aveva?
«Complessa, ligure di madre, siciliano di padre, appassionato, generoso, ma permaloso e attaccabrighe. Grandi slanci come quando fu tra i primi a esibirsi con il nero Sammy Davis Jr. nel Rat pack, lo storico gruppo con Dean Martin, lo ospitò e gli comprò una casa. E fatali cadute come quando picchiò qualche giornalista che lo attaccò».
frank sinatra marilyn monroe
Fu lui a presentare Marilyn ai Kennedy?
«Una vicenda oscura tenuta nascosta dagli stessi protagonisti. Lei era una donna intelligente, ma psicolabile e alla ricerca di un altro uomo celebre dopo Joe DiMaggio e Arthur Miller. Divorziata da entrambi si mise con Sinatra, che cercava di proteggerla. Alla fine lui capì che era meglio lasciarla e cinicamente la presentò al boss mafioso Salvatore Giancana e ai Kennedy, frequentazioni che probabilmente la portarono alla morte».
Che rapporto c'era tra Sinatra e i Kennedy?
john f. kennedy frank sinatra 4
«La conoscenza nacque dal padre Joe Kennedy, che chiese al cantante di appoggiare il figlio. Sinatra lo aiutò a prendere i voti degli italoamericani, ma poi John lo scaricò perché Bob dichiarò guerra alla mafia e "The voice" ne odorava. Per la delusione il cantante passò ai repubblicani, divenendo amico di Nixon e di Reagan attore come lui».
salvatore giancana e frank sinatra
Oggi si potrebbe dire che Sinatra fosse accusabile di concorso esterno in associazione mafiosa?
«Suo padre veniva da vicino Palermo e i suoi amici erano gli italoamericani di New York. Lui non era mafioso, ma i mafiosi lo facevano cantare, lo proteggevano, lo finanziavano e lo coinvolgevano nei loro casinò. La mafia aveva in mano il mondo dello spettacolo e un potere ricattatorio su di lui. Giancana lo voleva perfino uccidere per i suoi rapporti con i Kennedy, Sinatra si spaventò e prese le distanze. È stato un uomo coraggioso, che ha vissuto sul filo del pericolo».
Come nella canzone My way…
«Il simbolo di lui che si è fatto da solo secondo un sogno americano mai più a quei livelli. La canzone in realtà aveva due autori francesi, un musicista americano gliela propose e lui la incise. Un colpo dei suoi».
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