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    LA NUOVA MORALE DEL PD: “E CHE SARÀ MAI!” – I CASI EMILIANO E DE LUCA MOSTRANO UN ATTEGGIAMENTO BENEVOLO E INDULGENTE DELLA SINISTRA VERSO SE STESSA” – MA DA BERLUSCONI E DE MAGISTRIS, CHE FACEVA LAVORARE GRATIS IL FRATELLO, SI PRETENDEVA BEN ALTRA ETICA…


     
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    Marco Demarco per il “Corriere della Sera

     

    Michele Emiliano - Elena Laterza Michele Emiliano - Elena Laterza

    «Il personale è politico», si diceva ai tempi di Lotta Continua. «La politica è personale», risponde ora Michele Emiliano. Personale: cioè umorale, istintiva, sentimentale. La storia d’amore tra lui e la sua compagna, Elena Laterza, è tutta dentro questo filone. E così anche il suo ultimo atto, l’assunzione di lei, giornalista professionista, da parte di lui, governatore della Puglia. Lui l’ha scelta, anzi l’ha confermata, avendola già avuta come addetta stampa al Comune di Bari, e lui l’ha contrattualizzata per conto della Regione: compenso tra i 90 e i 140 mila euro lordi l’anno. 


    In effetti, quella dell’amore che trascende tutto è una vecchia storia, anche a sinistra. Fu Hannah Arendt a confessare che era stata fedele e infedele a Heidegger, «ma sempre nell’amore». E se si può trascendere l’ideologia, anche la più infausta, figuriamoci il moralismo corrente, quello secondo cui è sempre bene distinguere le cose. Come si pretendeva da Berlusconi. O anche da de Magistris, che a Napoli, ma «a gratis» in quel caso, lasciava gestire spettacoli e concerti dal fratello Claudio.

    Michele Emiliano - Elena Laterza Michele Emiliano - Elena Laterza

     

    O come pretendeva lo stesso Emiliano, che a Melendugno ha fatto dimettere il segretario Pd perché la moglie era stata assunta alla Tap, il gasdotto che piace a Renzi ma non a lui. Distinguere, si diceva. Tanto più che il sentimento amoroso spesso può portarsi dietro il risentimento, e allora può succedere come a Bologna nel 2010, quando il sindaco Delbono si dimise perché l’ex compagna cominciò a parlare con i pm. 

     

    Il fatto è che Emiliano, invece di incassare, e magari di recedere di fronte alle educate proteste dei Cinque Stelle («scelta inopportuna») è passato all’attacco, per dire appunto che il tempo del calvinismo comunista e della diversità berlingueriana appartiene ormai alla storia. «Inopportuno è utilizzare i sentimenti per far polemica politica», ha postato su Facebook. Per poi aggiungere, incartandosi un po’: «Escludo che un’amicizia protratta nel tempo, la comune militanza politica, la stima e la fiducia reciproca siano più o meno opportune di altri sentimenti umani non caratterizzati da vincoli patrimoniali».

     

    DE MAGISTRIS DE MAGISTRIS

    Dunque quello che si doveva capire si è capito: qui, dice Emiliano, non c’entrano nulla il familismo amorale, le pratiche protettive e regressive del notabilato politico o la potenza persuasiva del matriarcato meridionale, tipo Filumena Marturano. 


    E tuttavia, qualcosa non torna. Annabella De Gennaro lo ricorda sul Corriere del Mezzogiorno di Bari. Nel 2009 Emiliano sindaco la volle in giunta non perché appartenente a una nota famiglia di costruttori, ma perché giovane e capace. Poi, però, quando venne fuori la storia delle cozze pelose e dello champagne offerto dai costruttori a Emiliano, addio gioventù, addio competenza. E addio assessora. Liquidata. «Ho sbagliato ad accettare quelle cozze pelose, sono stato arrogante come un ragazzo» disse Emiliano in quella occasione. 

    VINCENZO DE LUCA VINCENZO DE LUCA


    Quel che più non torna, comunque, non è tanto questo. E non riguarda solo Emiliano. E neanche solo la Puglia. Ma l’atteggiamento complessivo, benevolo e indulgente, della sinistra verso se stessa. Di quella sinistra che ieri moraleggiava su tutto e oggi si stupisce dei moralismi altrui. E che, come quel personaggio di Francesco Piccolo, continua ad assolversi dicendosi:

     

    «Che sarà mai!». Il governatore assume la compagna? «Trovo assurdo discutere di questo, se uno è bravo è bravo...», dice ad esempio Gianluca Paparesta, presidente del Bari e ex assessore di Emiliano sindaco. Che poi fa il paio con quanto sta succedendo in Campania con De Luca. La Regione è bloccata? Il neogovernatore sospeso? Il Consiglio non può riunirsi? «Non capisco perché l’opposizione faccia tanto chiasso», dice il neorenziano Gennaro Migliore. Già. E che sarà mai . 
     

     

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