1 - L'EURO BUCA LA PARITÀ COL DOLLARO ORA LO SHOPPING USA COSTA DI PIÙ
Estratto dell’articolo di Roberta Amoruso per “il Messaggero”
euro dollaro
È accaduto attorno a mezzogiorno ieri, martedì 12 luglio: non accadeva dal novembre 2002. Dunque, dopo quasi vent' anni la moneta unica ha rotto la parità con il dollaro finendo a quota 0,999995 dollari per poi riportarsi a 1,00061. I timori crescenti per la crisi energetica e l'ombra di una nuova recessione stanno pesando sulla moneta europea, che ha accentuato la discesa dopo il crollo dell'indice tedesco di fiducia Zew.
EURO DOLLARO 1
La debolezza dell'euro non è una buona notizia perché se è vero che può favorire le esportazioni verso l'area del mondo dominata dal dollaro e il settore del turismo, ha però anche conseguenze negative perché fa aumentare ulteriormente il costo dell'energia che importiamo e il prezzo delle materie prime, che paghiamo in dollari. Soprattutto incide sul portafoglio di tutti, riducendo di fatto il potere d'acquisto di ogni europeo. […]
[…] Ma se è vero che l'euro oggi ha molti motivi che spiegano la sua debolezza, bisogna però parlare anche di forza del dollaro, considerato un bene rifugio in tempi difficili: quest' ultimo ha toccato proprio lunedì i massimi da 24 anni anche sullo yen ed è tornato al top dall'ottobre del 2002 su un paniere composto dalle sei maggiori valute globali.
euro dollaro
Il destino del biglietto verde, dicono ora gli economisti è legato a doppio filo ai prezzi e alle politiche della Fed. Una volta che le aspettative sui tassi d'interesse e sull'inflazione degli Stati Uniti avranno raggiunto un picco, possiamo aspettarci che il dollaro Usa faccia altrettanto, dicono gli esperti. Non è dato sapere, però, se questo avverrà prima, durante o dopo gli altri due picchi.
2 - EURO-DOLLARO, RAGGIUNTA LA PARITÀ: COSA CAMBIA PER GLI ITALIANI
big mac
Un euro vale un dollaro: la parità tra le due valute non si vedeva da vent’anni, quando la moneta unica europea era stata adottata da meno di 365 giorni. A causare il livellamento la difficile situazione dell’economia europea. Ma una moneta debole non è sempre una brutta notizia per gli affari
Come ricorda Repubblica, all’inizio del 2021 in un McDonald’s bastavano 6,7 euro per acquistare un Big Mac (7,99 dollari negli Stati Uniti). Oggi con la parità monetaria, il celebre panino ci costerebbe 7,99 euro
ANDAMENTO STORICO DELL EURO
Stesso esempio, ma con prezzi maggiorati per un altro iconico prodotto made in Usa, l’Iphone: uno smartphone Apple da 800 dollari un anno fa ci sarebbe costato “appena” 670 euro, oggi 130 euro in più
La logica del mercato monetario in questi casi è ferrea: quando una moneta si indebolisce, importare prodotti dall’estero costa di più perché il cambio diventa sfavorevole rispetto a prima
APPLE PRONTA A LANCIARE IPHONE 14
Allargando il campo, l’euro debole influisce negativamente sulle importazioni energetiche, perché fa aumentare ulteriormente il costo dell’energia e il prezzo delle materie prime, che paghiamo in dollari: nel 2008, quando il petrolio superava i 130 dollari al barile, l'euro forte abbassava il prezzo finale in Europa di circa un terzo. Oggi questo effetto non c'è più
Ma l’euro non perde solo contro il bigliettone: la parità è stata quasi raggiunta anche con il franco svizzero. Per un caffè in centro a Lugano da 4 franchi prima riuscivamo a risparmiare circa 50 centesimi grazie al cambio, adesso neanche quelli: un espresso ci costerebbe 4 euro
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Di contro, se una moneta debole aumenta il costo delle importazioni, favorisce le esportazioni: i grandi esportatori italiani vedranno i loro prodotti e le loro merci diventare più convenienti – e quindi più appetibili - agli occhi degli acquirenti a stelle e strisce
Settori traino dell’export italiano come il lusso potranno quindi applicare uno sconto fittizio sui loro prodotti senza ridurre i guadagni. Allo stesso tempo però, l’inflazione in crescita aumenta tutti i costi di produzione, e il risultato finale potrebbe essere un gioco a somma zero
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Chi potrebbe ottenere buoni vantaggi dal pareggio euro-dollaro è il settore turistico: se il potere d’acquisto del dollaro aumenta, sempre più americani saranno disposti a passare le vacanze in Europa. Secondo i primi dati, in Italia sembrerebbe in arrivo un picco di turisti a stelle e strisce nei prossimi mesi
Come per il resto delle transazioni, il vantaggio di uno corrisponde allo svantaggio dell’altro: sono molto più cari per noi europei i tempi dei viaggi oltreoceano, dove grazie alla moneta forte potevamo risparmiare fino a un terzo delle spese. Adesso, prima di organizzare un viaggio on the road sulla Route 66 è meglio pensarci due volte