GIUSEPPE SARCINA per corriere.it
la copertina del new yorker sul coronavirus
Negli Stati Uniti l’inquietudine non è ancora allarme. Diciamo, però, che sta diventando una seria preoccupazione.
La donna diagnosticata per coronavirus in California è il primo caso di contagio da fonte «sconosciuta». È in ospedale a Sacramento, in condizioni critiche. Il Governatore dello Stato, Gavin Newsom, spiega che ben 8.400 cittadini della Solano County sono «monitorati»; finora 33 sono risultati positivi al test. Ma la Cdc, l’agenzia federale delle malattie infettive, ha spedito in California solo 200 kit gli esami. «E molti sono difettosi», precisa il Governatore.
Perché è importante. Donald Trump ha assicurato che «il team migliore del mondo», guidato dal «no vax» Mike Pence, ha fatto «un grande lavoro». Ma il caso californiano è un brusco richiamo al realismo. Un informatore anonimo protetto dalla legge ha rivelato che i 40 reduci della Diamond Princess sono stati accolti dagli operatori sanitari senza le necessarie precauzioni.
coronavirus in usa e canada
I primi dati. Da gennaio negli Usa sono stati condotti circa 5 mila test, cioè lo stesso numero di accertamenti che la Corea del Sud mette in campo ogni giorno.
Che cosa può accadere. Davanti all’evidenza di un approccio troppo leggero, la Cdc ieri ha cambiato i criteri per eseguire i tamponi.
Finora la persona da controllare doveva avere avuto contatti diretti con pazienti infetti oppure essere appena tornata dalla Cina. Ora verrà esaminato anche chi si presenta dal medico con i sintomi dell’influenza, compatibili con quelli del Covid-19. Le grandi città aspettano il via libera federale per iniziare. In prima linea c’è New York che conta di cominciare all’inizio della prossima settimana.
mike pence coronavirus conferenza stampa di donald trump sul coronavirus 1