Enrico Currò per “la Repubblica”
kessie bakayoko maglia acerbi
Nelle ultime 6 giornate i calciatori si astengano dai social oppure, se proprio non ci riescono, li frequentino il più sobriamente possibile, senza attizzare polemiche gratuite. La richiesta pubblica è dell' allenatore del Milan Gattuso: «Almeno nei grandi club i calciatori smanettino di meno sugli smartphone e si allenino di più».
Adesso il Milan sta studiando come limitare i rischi della smania compulsiva dei suoi stipendiati. Ma nel frattempo c' è chi ha già accolto l' invito di Gattuso proprio via Instagram: «Basta polemiche, ci rivedremo sul campo » . La dichiarazione d' intenti è del difensore della Lazio Acerbi, che l' ha accompagnata con la foto eloquente dell' abbraccio al centrocampista del Milan Bakayoko: un esplicito messaggio di pace, a 9 giorni dal ritorno della semifinale di Coppa Italia.
milan lazio kessie
Nell' avvelenatissima coda della gara a 5 squadre per un posto in Champions, il buon senso non lo stanno certo usando i politici, pronti a sfruttare il tifo calcistico a scopo elettorale, né i dirigenti, accecati dai 50 milioni di euro del torneo più ricco del mondo.
Sono stati appunto Gattuso e Acerbi a spegnere il fuoco dopo Milan- Lazio di sabato sera, che minaccia ancora di incendiare la partita del 24 aprile prossimo a San Siro. Domani il giudice sportivo delibererà sui 3 episodi incriminati. Il gesto di Kessié e Bakayoko, che hanno esposto sotto la curva Sud la maglia dell' avversario Acerbi, a mo' di sfottò dopo le punzecchiature dei giorni scorsi sui social («siamo più forti noi, non c' è paragone » , aveva detto Acerbi). Il duro sfogo del ds laziale Tare contro l' arbitro Rocchi, nel tunnel del Meazza. L' accenno di rissa in campo, panchinari inclusi, sedato tra gli altri proprio da Gattuso.
IGLI TARE
Il corposo referto di Rocchi dovrebbe portare alla squalifica di Tare, che in conferenza stampa, riferendosi sia al decisivo rigore dell' 1-0 finale, concesso a Musacchio per l' intervento in area di Durmisi, sia all' assoluzione di Rodriguez per la scivolata con cui ha sottratto il pallone a Milinkovic, ha parlato di « morte annunciata » delle speranze di Champions per la Lazio: alludeva a due partite dello scorso campionato contro le milanesi, quella con l' Inter arbitrata dallo stesso Rocchi e quella col Milan del gol sospetto convalidato a Cutrone. Quanto alla rissa placata sul nascere, tutti dovrebbero essersi fermati in tempo. Resta lo sfottò di Kessié e Bakayoko. Sul momento ha ferito Acerbi («avevo dato la maglia a Bakayoko») e ha fatto infuriare il suo compagno di squadra Immobile («piccoli uomini»). Poi il capo della Procura della Figc, Giuseppe Pecoraro, lo ha segnalato al giudice sportivo per la prova tv, anche se non esistono precedenti in materia ( di solito si punisce la condotta violenta). Nel frattempo sono arrivate le scuse, le precisazioni e il perdono di Acerbi.
kessie
Gattuso aveva subito invitato i due milanisti a scusarsi e loro lo avevano fatto, sottolineando come il loro intento fosse soltanto goliardico. Ieri il Milan è tornato sul caso: «Bakayoko e Kessié volevano solo celebrare una vittoria importante in modo innocente.
Capezzone
Anche Tare ha parlato di sfottò senza importanza. Rispetto, equità, inclusione: sono valori che Tiémoué e Franck esprimono tutti i giorni». Peccato che il sottosegretario allo sport Giancarlo Giorgetti avesse già cavalcato l' onda: « Un gesto inqualificabile, indegno. Mi auguro che vengano presi i giusti provvedimenti » . E che Daniele Capezzone, ex portavoce di Forza Italia, avesse addirittura giocato sulle origini africane di Kessié e Bakayoko: « Informarli che nell' Occidente avanzato lo sport non è una faida tribale. Fuori dai campi fino a fine stagione!». Chissà se Gattuso e Acerbi saranno riusciti a farlo vergognare.
malagò giorgetti