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    QUANDO L’UOMO INCONTRA IL SORCIO - VITTORIO FELTRI: “ANNI ORSONO LAVORAVO FINO A NOTTE FONDA AL ‘CORRIERE’. RIENTRAVO A CASA MIA, IN CAMPAGNA. IN UNA CIRCOSTANZA ALZAI LO SGUARDO E NOTAI UN TOPOLINO ACQUATTATO SUL BRACCIOLO DI UNA POLTRONA. SBRICIOLAI DEL PARMIGIANO E CON MOSSE CAUTE GLIELO PORSI. LO SGRANOCCHIÒ. LA SCENA SI RIPETE PER SEI MESI ALMENO. GLI DAVO IL FORMAGGIO E LUI LO INGURGITAVA. ERA DIVENTATO AMICO MIO. POI…”


     
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    Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

     

    VITTORIO FELTRI VITTORIO FELTRI

    […] Parecchi anni orsono lavoravo fino a notte fonda al Corriere della Sera. Rientravo a casa mia, in campagna, a mezzanotte inoltrata e mangiavo un boccone freddo che mia moglie mi aveva lasciato sulla tavola. In una circostanza alzai lo sguardo e notai un topolino acquattato sul bracciolo di una poltrona. Non era inquieto. Sbriciolai del parmigiano e con mosse caute glielo porsi. Lo sgranocchiò. La scena si ripete per sei mesi almeno. Gli davo il formaggio e lui senza dare segni di paura se lo ingurgitava. Mi guardava con quegli occhietti che sembravano capocchie di spillo. Era diventato amico mio. Quando scomparve ne fui addolorato. A me i topi da quel tempo fanno tenerezza.

    topo addomesticato topo addomesticato

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