Luca Davi per www.ilsole24ore.com
pier carlo padoan – ritiro del pd all'abbazia di contigliano 23
Si profila la nomina di Pier Carlo Padoan al vertice di UniCredit. A quanto risulta al Sole 24Ore, l'ex ministro delle Finanze nel corso del Cda odierno dovrebbe essere cooptato nel board della banca di piazza Gae Aulenti in vista della sua futura nomina da presidente. Il passaggio di testimone dovrebbe avvenire il prossimo aprile, quando terminerà il mandato dell'attuale presidente, Cesare Bisoni.
Il nome di Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia e delle Finanze sotto i governi Renzi e Gentiloni (dal febbraio 2014 al giugno 2018), avrebbe così superato quelli di altri candidati forti alla presidenza di piazza Gae Aulenti. Nelle ultime settimane erano circolati numerosi rumors che hanno interessato figure di spicco sia interne alla banca (come Lamberto Andreotti e Stefano Micossi) che esterne: da Lucrezia Reichlin, nome dato come preferito dall'attuale ceo Jean Pierre Mustier, a Ignazio Angeloni, Claudio Costamagna, Vittorio Grilli, Domenico Siniscalco e Sergio Balbinot.
Padoan, professore di Economia presso l'Università La Sapienza di Roma, ha alle spalle un percorso di prestigio a livello internazionale.
padoan
Dopo essere stato vice Segretario Generale dell'Ocse, dal 2009 ne è stato nominato anche Capo Economista, pur mantenendo il suo ruolo di Vice Segretario Generale. Dal 2001 al 2005 è stato direttore esecutivo italiano al Fondo Monetario Internazionale. Dal 1998 al 2001 è stato consigliere economico dei Presidenti del Consiglio Massimo D'Alema e Giuliano Amato, con incarichi di politica economica internazionale.
La sua nomina, qualora confermata, proseguirebbe così nel solco di quelle precedenti in casa UniCredit, a partire da quella di Fabrizio Saccomanni, ex ministro dell'Economia del governo Letta, prematuramente scomparso nell'agosto 2019.
ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE
Al vertice della banca salirebbe di fatto non solo un ex ministro, ma una figura dalla caratura elevata, con una forte credibilità sia a livello nazionale che internazionale, e che per esperienza e competenze avrebbe lo standing per poter influenzare, seppure in maniera elegante, le scelte gestionali della banca guidata fino ad oggi dal ceo Jean Pierre Mustier. Una scelta che avverrebbe proprio mentre la banca è alle prese con la decisione di creare una sub-holding basata in Germania, in cui riversare le attività estere, separandole così da quelle italiane.
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