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asia john thompson

Un viaggio durato un decennio, attraverso le meraviglie esotiche di un mondo lontanissimo rispetto alla madre patria.

 

È quello compiuto dal fotografo scozzese John Thomson dal 1862 al 1872, anni in cui fissò in immagini le vite quotidiane di tutti gli asiatici.

 

Persone comuni e semplici, ma anche reali, e poi la prima foto mai scattata al tempio di Angkor Wat, in Cambogia.

 

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Il viaggio di Thomson iniziò da Singapore, dove aprì il suo primo studio fotografico e divenne un fotografo professionista.

 

La tecnica utilizzata da Thomson prevedeva l’utilizzo di collodio, e per questo doveva essere fatta nella più completa oscurità, che trovava in una camera oscura mobile.

 

 

 

re mongkut

Le zone attraversate da Thomson nel suo viaggio erano praticamente inesplorate dagli occidentali. C’era stupore da parte degli indigeni, nel vedere per la prima volta nella loro vita una macchina fotografica, e immagini fissate in una lastra. Quello stupore si vede nelle foto di Thomson, nei lineamenti perseveranti ed energici delle persone. Da Singapore Thomson si spostò nel Siam, l’odierna Thailandia. Lì riuscì a fotografare Rama IV, re Mongkut, e la sua famiglia reale.

 

L’allora 29enne Thomson si mosse dunque verso la Cambogia e fu il primo fotografo a entrare ad Angkor Wat, per poi stanziarsi a Hong Kong e partire per un lungo tour della Cina. L’archivio di Thomson è in mostra fino al 23 giugno alla Brunei Gallery di Londra.

 

 

 

 

 

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