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    LA PRIMA "VITTIMA" DELLA BOMBA ATOMICA…È STATO IL SUO INVENTORE! - L'INCREDIBILE VITA DI ROBERT OPPENHEIMER: LA CREAZIONE DELLA TESTATA NUCLEARE HA OSCURATO LE SUE IMPRESE NEL CAMPO DELLA FISICA, E SE NON FOSSE STATO A CAPO DEL PROGETTO MANHATTAN, OGGI SAREBBE RICORDATO COME UNO DEI PIÙ GRANDI FISICI TEORICI DELLA STORIA, AL PARI DI ALBERT EINSTEIN - LA SUA NOMINA A CAPO DEL PROGETTO MANHATTAN, FU CONSIDERATO UN FATTO PARADOSSALE, VISTO CHE IN GIOVENTÙ...


     
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    Estratto dell'articolo di Luigi Grassia per “la Stampa”

     

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    Su di lui in Italia nel 2023 sono già stati pubblicati cinque libri, pur se in assenza di anniversari, e in America sta per uscire un film di Christopher Nolan molto atteso dalla critica. È effervescente quest'anno l'interesse editoriale e cinematografico per Robert Oppenheimer (1904-1967), uno dei grandi della fisica teorica del XIX secolo e padre della bomba atomica, ma come mai?

     

    […] fu tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale e poi vittima della Guerra fredda con l'Unione sovietica, e adesso il conflitto tra la Russia da una parte e l'Ucraina e la Nato dall'altra, e la nuova minaccia atomica incombente, sono fra noi a rievocare gli spettri del passato. Christopher Nolan ha detto: «Quando ho iniziato il film, due anni fa, volevo richiamare l'attenzione del pubblico sul pericolo nucleare», che sembrava sopito, «ma adesso una nuova consapevolezza è purtroppo arrivata dall'attualità della guerra».

    robert oppenheimer progetto manhattan robert oppenheimer progetto manhattan

     

    Ma chi era Oppenheimer? […]. Se non si fosse impegnato nel Progetto Manhattan, che portò l'America a realizzare per prima l'arma atomica, oggi sarebbe ricordato universalmente come uno dei fisici teorici che assieme a Albert Einstein hanno rivoluzionato il nostro modo di vedere il Cosmo; il nome di Oppenheimer verrebbe associato non alla bomba atomica ma ad alcune sue geniali intuizioni, care alla scienza e alla fantascienza, come i buchi neri e l'effetto tunnel, oltre che a parecchi altri contributi che presi singolarmente basterebbero a fare la fama di uno scienziato.  E invece nella percezione del pubblico il suo ruolo nel Progetto Manhattan ha oscurato tutto il resto; […]

    robert oppenheimer da giovane robert oppenheimer da giovane

     

    Bambino prodigio che fin da piccolo, per via epistolare, corrispondeva, da pari a pari, con scienziati ignari della sua età, e poi ragazzo problematico costretto a ricorrere allo psicologo per mettere una pezza alla depressione e alla crisi di identità che lo avevano colpito. Mente acutissima e consapevole del suo valore, fino a una certa disposizione all'arroganza, ma persona incerta nei rapporti sociali, inclusi (all'inizio) quelli con le donne, il che non gli impedì in seguito di avere moglie e amanti in serie.

     

    Nato in America, da fisico teorico peregrinò soprattutto in Europa stabilendo rapporti professionali e personali con i grandi scienziati della sua epoca, poi rientrò negli Stati Uniti, e quando venne il momento fu messo a capo del Progetto Manhattan, un fatto paradossale, visto che le simpatie comuniste di gioventù non rendevano ideale il suo profilo, dal punto di vista del potere a Washington. Ne pagò lo scotto qualche anno dopo, quando le priorità americane cambiarono, dalla vittoria contro tedeschi e giapponesi alla contrapposizione con i sovietici nella guerra fredda; Oppenheimer si oppose alla realizzazione della nuova e più potente bomba all'idrogeno e per questo e altri motivi fu sospettato di tradimento e cadde vittima della caccia alle streghe del senatore McCarthy.

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    Si salvò per miracolo, grazie alla mobilitazione di personalità in suo favore capeggiate da Einstein. Trovò un nuovo ruolo alla guida dell'Institut for Advanced Study di Princeton, che diresse fino alla morte […]

     

    Verso la fine della vita Oppenheimer fu riabilitato dai presidenti Kennedy e Johnson, pur senza mai uscire dal suo recinto di oppositore della politica estera americana. Fra i cinque libri editi su di lui in Italia vale la pena di citarne un altro, Quando il futuro sarà storia. Otto lezioni dopo Hiroshima (Utet), con una serie di suoi discorsi, ispirati alla necessità di pace e alla proposta di mettere in comune, a livello mondiale, la forza dell'atomo perché non potesse più nuocere.

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    Il presidente Truman lo cacciò dalla Casa Bianca dicendo «non voglio mai più vedere quel piagnone», ma nemmeno da parte di Stalin e dei successori si colsero spiragli, visto che un'irenica intesa atomica mondiale avrebbe richiesto procedure di verifica imbarazzanti per l'Urss del filo spinato e dei gulag. Realista della bomba, Oppenheimer finì i suoi giorni coltivando l'Utopia.

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