Giuseppe Salvaggiulo e Matteo Indice per “la Stampa”
Non solo Perugia. Un'altra mano della partita per la nomina del nuovo procuratore di Roma si gioca a Genova, competente a indagare sui magistrati di Firenze, città in cui lavorano due candidati al posto nella Capitale: il procuratore Giuseppe Creazzo e il procuratore generale Marcello Viola. Quest'ultimo in pole position prima dello scoppio dello scandalo al Csm, in quanto considerato alfiere della «discontinuità» con la gestione di Giuseppe Pignatone.
marcello viola procuratore generale firenze 2
I MESI DEL GRANDE GIOCO
A fine gennaio, depositate le candidature al Csm, comincia il grande gioco. A marzo arriva a Perugia l'esposto del pm romano Stefano Fava sul presunto conflitto d'interessi di Pignatone e del procuratore aggiunto Paolo Ielo nella gestione di un'indagine per corruzione, su indagati che avevano rapporti professionali con i loro fratelli. Negli stessi giorni da Firenze parte un altro esposto, destinazione Genova. Slegato dal primo, ma con significative analogie: tempistica, profilo dell' autore, bersagli, condotta contestata, modalità di «utilizzazione finale».
Circostanze che la Procura ligure sta valutando con nuove lenti, dopo la diffusione dei primi atti dell'inchiesta di Perugia che ha svelato le trame sulle nomine: in Umbria sono coinvolti l'ex consigliere del Csm Luca Palamara (indagato), cinque consiglieri del Csm (uno indagato e dimissionario, quattro non indagati e autosospesi) e i parlamentari ed ex sottosegretari del Pd Luca Lotti e Cosimo Ferri (non indagati).
GIUSEPPE CREAZZO
CARTE DETTAGLIATE
Il dossier arrivato da Firenze è «indubbiamente argomentato», per citare una qualificata fonte giudiziaria. Chi l' ha redatto sa molte cose e ha mano fine. Come a Roma, è un pubblico ministero della stessa Procura. Come a Roma, chiama in causa anche il procuratore aggiunto più in vista (Ielo nella Capitale, Luca Turco a Firenze). E come a Roma, ha maturato motivi di dissenso con il capo. Per l'organizzazione dell' ufficio, per la conduzione delle inchieste, per una valutazione di professionalità che considera inadeguata.
L'esposto accusa Creazzo di comportamenti anomali, adombrando l' ipotesi d'un raffreddamento di delicate inchieste per inconfessabili motivazioni personali. La Procura genovese apre un fascicolo, assegnato al procuratore aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e al sostituto Sabrina Monteverde, in cui convoglia altri esposti in passato arrivati da Firenze. Reati ipotizzati: concussione, omissione d' atti di ufficio, falso e omessa denuncia.
IL CONCORSO SOSPETTO
marcello viola procuratore generale firenze
Una prima vicenda riguarda il concorso da primario di chirurgia maxillo-facciale bandito nel 2014 dall' ospedale Careggi e vinto da Giuseppe Spinelli. I medici sconfitti non ci stanno e ricorrono al Tar, dove la nomina viene confermata. Nel frattempo nel capoluogo toscano fioccano gli esposti, talvolta anonimi, che accusano Spinelli d'aver truccato il curriculum.
Archiviata nel 2015 una prima inchiesta penale, la vicenda viene riaperta nel 2016 in seguito a un'ulteriore segnalazione. Ripartono gli accertamenti, condotti da un altro pm, e arriva un'archiviazione bis da parte di un gip differente. Il nuovo dossier ipotizza un'inerzia della Procura fiorentina dovuta all'amicizia di Creazzo con Spinelli. Il procuratore, come il predecessore Quattrocchi, è nel comitato dei garanti della onlus Associazione Toscana Tumori, di cui Spinelli è presidente.
giuseppe creazzo
LA SORELLA DEL MAGISTRATO
La seconda vicenda riguarda un' altra inchiesta a sfondo sanitario e prende di mira pure Luca Turco, decano della Procura fiorentina, braccio destro di Creazzo e titolare, tra le altre, delle inchieste sui genitori di Matteo Renzi. La contesa nasce dal dissenso rispetto alla strategia investigativa della Procura. I cui vertici, secondo gli esposti, avrebbero «limitato» alcune attività investigative più invasive (intercettazioni) non dando seguito alle richieste della polizia giudiziaria.
Ciò al fine di tutelare la sorella di Turco, manager di peso nella sanità toscana. Uno degli accusatori di Creazzo e Turco è un maresciallo della Finanza, che già in passato aveva interloquito con in pm con disinvoltura portata all' attenzione anche dei suoi superiori.
A metà aprile la Procura di Genova manda la Finanza ad acquisire le carte del concorso all' ospedale Careggi. Ai primi di maggio, mentre al Csm si aprono le danze, la notizia dell' indagine diventa pubblica.
luca palamara
Ai primi di maggio, mentre la Procura di Perugia stringe il cerchio su Palamara, registrando le sue conversazioni sulle nomine (anche quelle in cui il commensale Lotti parla di Creazzo), a Firenze le Fiamme gialle incamerano dalla Procura i fascicoli delle inchieste contestate negli esposti. Si viene a sapere che l' indagine genovese è iscritta a «modello 21» e conta due indagati.
Tra Firenze e Roma, negli ambienti politici e giudiziari, parte il tam tam. Si aspetta solo la fatidica iscrizione di Creazzo nel registro degli indagati per considerarlo ufficialmente un «dead man walking» nella corsa per la Procura di Roma. E giustificare così la convergenza della sua corrente, Unicost (la stessa di Palamara), su Marcello Viola, nel frattempo preferito da Magistratura Indipendente a Franco Lo Voi, più titolato ma troppo «continuo» con Pignatone.
La prima parte del piano si consuma al Csm il 23 maggio, quando in Commissione Viola prende 4 voti, Lo Voi e Creazzo uno a testa. Unicost potrebbe difendere il suo candidato, sul quale potrebbero confluire i 4 voti progressisti di Area. Ma non certo un concorrente indagato per gravi reati. Ma Genova delude le attese, non preme il grilletto. Convoca come persona informata sui fatti il pm che ha firmato l' esposto. Vuole capire, studiare tutte le carte. Creazzo non viene indagato.
Franco Lo Voi
"Valutiamo tutto" Ai primi di giugno, quando la bomba giudiziaria scoppia a Perugia, le schegge arrivano in Liguria. Tanto che nell' ultima settimana i vertici della Procura si sono incontrati per porsi una domanda: il j' accuse a Creazzo poteva avere l' obiettivo di depotenziarlo nella corsa a capo di Roma? «È nostro dovere - dice a La Stampa il procuratore di Genova Franco Cozzi - tener conto d' ogni aggiornamento, che può a vario titolo riguardare un fascicolo dell' ufficio. Proprio per la delicatezza del caso, lo definiremo nel più breve tempo possibile».
L' obiettivo è concludere l' inchiesta a fine luglio. «Allo stato - ribadisce un' altra fonte accreditata del palazzo di giustizia genovese - non sono emersi elementi che colleghino in via diretta l' esposto alle trame sulla capitale. Certo quando un magistrato denuncia un altro magistrato, si tratta sempre di un' azione eclatante».